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Inter spreca, Maldini e Nzola mandano Spezia in paradiso

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Lo Spezia batte l’Inter per 2-1 nell’anticipo della ventiseiesima e piazza un importante colpo in ottica salvezza. Sotto gli occhi del patron americano Robert Platek, arrivato da New York, nel secondo tempo arrivano le reti del subentrato Maldini, e i rigori di Lukaku e Nzola nel finale. L’Inter incassa una nuova cocente delusione in trasferta e l’ottava sconfitta stagionale. Solo nel primo tempo spreca almeno tre occasioni maiuscole, tra cui un calcio di rigore di Lautaro che viene respinto da Dragowski. Il portiere polacco sarà fondamentale per mandare la partita al riposo sullo 0-0.

Le squadre entrano in campo a specchio con il 3-5-2. Inzaghi fa riposare Dumfries e Calhanoglu, Semplici schiera per la prima volta Shomurodov e Nzola assieme dal primo minuto. I nerazzurri prendono in mano il gioco da subito grazie al pressing, sfornando diverse occasioni soprattutto dalla destra. La più grande al decimo minuto, quando il Var richiama Marinelli per un tackle in area di Caldara su D’Ambrosio inizialmente giudicato non falloso, che diventa rigore dopo l’on field review. Lautaro va con il destro ma Dragowski intuisce il tiro sulla sinistra e respinge in angolo. Il polacco disinnesca altre due conclusioni dell’ argentino, mentre Lukaku (20′) e Mkhitaryan (29′) sbagliano da buona posizione.

Lo Spezia va vicino al gol in con un’azione estemporanea di Agudelo (32′), traversa dopo uno slalom in area. Semplici ridisegna lo Spezia con il 4-2-3-1 al ritorno in campo, mandando in campo Ekdal e Maldini per Zurkowski e Shomurodov e la partita cambia. Ora i padroni di casa coprono meglio il campo e raccolgono subito i frutti quando Dragowski può lanciare lungo su Nzola, che manda a vuoto Bastoni, ne controlla il ritorno e serve a Maldini un pallone che il milanista mette nell’angolo (55′) con un destro preciso. Inzaghi aspetta dieci minuti per saggiare la reazione dei suoi, poi mette dentro l’artiglieria pesante: Dzeko, Dimarco, Dumfries e Calhanoglu tutti nello stesso slot per un 3-4-1-2 molto offensivo.

Il turco si dimostra il più ispirato, sfiorando il palo con un destro da 20 metri (70′) e poi battendo un angolo sulla testa di Lautaro (76′), la cui deviazione sfila a lato. Lo Spezia difende e l’Inter attacca trovando però una difesa attenta. Al minuto 84 gli sforzi pagano quando l’ennesimo cross da sinistra causa un rigore su Dumfries, toccato da Ferrer. Lukaku spiazza Dragowski e fa 1-1. Cento secondo dopo però azione molto simile nell’altra area: cross di Amian e lo stesso Dumfries abbatte Kovalenko che aveva stoppato di petto. Nzola non sbaglia ed è 2-1. Semplici mette un altro difensore per respingere gli ultimi assalti. Finisce così. Ora l’Inter dovrà resettarsi in fretta per la Champions.

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De Laurentiis accelera: nuova cittadella sportiva del Napoli a Qualiano entro il 2026

Il Napoli si prepara a costruire il suo nuovo centro sportivo a Qualiano. De Laurentiis vuole iniziare i lavori entro settembre 2025 e inaugurare i primi campi nel 2026, anno del Centenario del club.

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Un incontro tra gli emissari di Aurelio De Laurentiis e il gruppo Coppola ha scongiurato l’ipotesi di uno sfratto immediato per il Napoli dal centro tecnico di Castel Volturno. Sebbene il contratto scada il 31 dicembre, nessuno intende obbligare il club a lasciare la struttura senza aver trovato una nuova sede definitiva.

Qualiano in pole per il nuovo centro sportivo

Tra le diciotto soluzioni valutate, l’area di Qualiano è ormai la prescelta: un terreno vastissimo, privo di vincoli urbanistici e già destinato a usi sportivi. Qui il Napoli vuole costruire la nuova cittadella sportiva, grazie a un accordo vicino alla firma con i proprietari locali.

L’obiettivo: inaugurazione nel Centenario del club

De Laurentiis ha promesso: «Entro il 1° settembre inizierò i lavori». L’obiettivo è chiaro: completare la prima parte del centro – tre campi da gioco, la foresteria, gli spogliatoi e la palestra – entro il 2026, per festeggiare il Centenario della fondazione del Napoli.

Le alternative scartate: Monterusciello, Napoli Est, Marianella

Negli ultimi mesi De Laurentiis ha personalmente ispezionato diverse aree, da Monterusciello a Napoli Est, passando per Marianella. Tuttavia, nessuna ha soddisfatto le esigenze del club, che ora punta tutto su Qualiano.

Una cittadella sportiva all’avanguardia

Il progetto prevede 25 ettari di terreno, 10 campi da gioco, palestre, piscine, centro benessere e una mini arena da 900 posti per le squadre giovanili e femminili. L’investimento stimato supera i 45 milioni di euro. Il nuovo centro sarà moderno, ecosostenibile e strategico per il futuro del club.

 

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È morto a 84 anni Jair, protagonista della ‘Grande Inter’ Helenio Herrara

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Il mondo del calcio è in lutto. È morto questa sera Jair da Costa, in arte Jair. Aveva 84 anni. Fu campione del mondo col suo Brasile nel 1962 (pur senza giocare). Amatissimo anche in Italia per il suo decennio di trionfi, gol e soddisfazioni con l’Inter tra il 1962 e il 1972. Fu uno dei protagonisti assoluti della Grande Inter di Angelo Moratti ed Helenio Herrara. Con i nerazzurri vinse 4 scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinetali.

“É scomparso Jair – scrive l’Inter sui social – Ala destra dal dribbling fenomenale, ha vinto tutto con la Grande Inter. Quattro campionati, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, un posto nell’eternitá di una squadra leggendaria. Il Club si stringe alla sua famiglia in questo momento difficile”.

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Calcio:3-2 al Real Madrid, Barcellona conquista la Coppa del Re

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Il Barcellona ha vinto la Coppa del Re battendo 3-2 i rivali di sempre del Real Madrid al Sanchez Pizjuan di Siviglia. A regalare il Clasico di Coppa ai blaugrana il gol nel secondo tempo dei supplementari di Koundé (116′) dopo che il match, bellissimo e avvincente, era terminato 2-2 dopo i tempi regolamentari. Ad aprire le marcature la prodezza di Pedri nel primo tempo (28′), poi nella ripresa la reazione del Real con Mbappè su punizione (70′) e Tchouameni (77′) che la ribaltano, Ma non è finita con il pari blaugrana di Ferran Torres nel finale (84′). Decisivo il Var, nel prolungamento della partita, che annulla un rigore concesso al 96′ per la scivolata di Asencio su Raphinha che si lascia andare e poi viene ammonito per simulazione. Mercoledì prossimo il Barcellona incontrerà l’Inter nell’andata delle semifinali di Champions League.

Partitissima preceduta da feroci polemiche arbitrali: nell’occhio del ciclone Ricardo de Burgos Bengoetxea, arbitro designato per la partita, che a poche ore dal fischio d’inizio si è sfogato in conferenza denunciando la pressione subita quest’anno dai direttori di gara dalla tv ufficiale del Real (“Quando un figlio va a scuola e ci sono bambini che gli dicono che suo padre è un ladro e torna a casa piangendo, fa male.

Quello che faccio è cercare di educare mio figlio, dirgli che suo padre è onesto, soprattutto onesto. E che può sbagliare, come chiunque”). Dichiarazioni non andate giù ai Blancos, che con il presidente Florentino Perez avevano pensato di boicottare la finale, facendo poi un passo indietro.

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