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Insulti razzisti in Bari-Cremonese, 10 giornate di squalifica a Franco Vazquez

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Dieci giornate a Franco Vazquez della Cremonese per la frase razzista rivolta a Dorval del Bari (lo scorso gennaio già ‘bersagliato’ dai tifosi della Reggiana, con tanto di match interrotto per 7′), fatto denunciato a fine gara del tecnico dei pugliesi Moreno Longo e negato dalla controparte. Che oggi, saputo della squalifica, si è detta certa che il suo giocatore “dimostrerà la propria estraneità ai fatti”. Intanto il giudice sportivo della Serie B, Ines Pisano, ha creduto alla versione barese e ha inflitto all’italo-argentino della ‘Cremo’ dieci giornate di squalifica. Pena minima, venne chiarito nel 2021 in occasione di una vicenda analoga (fu punito Michele Marconi del Pisa per quanto detto a Joel Obi del Chievo), per i casi di razzismo fra giocatori.

Il record di lunghezza di una squalifica per fatti inerenti al campo o all’immediato dopopartita (esclusi quindi i casi di scommesse e partite ‘aggiustate’) rimane quello di Aredio Gimona del Palermo, che nel campionato 1949′-50 prese 11 mesi per quello che venne definito “il fallo più brutto d’Italia” ai danni del romanista Bruno Pesaola, al quale ruppe tibia e perone. Prima di Gimona, nel torneo 1946-’47, prese 19 giornate (sei mesi) Ivano Biasion dellaTriestina per aver spintonato facendolo cadere a terra, l’arbitro Piselli durante la sfida con il Grande Torino.

Gli over 60 ricordano quando Roberto Boninsegna venn squalificato per 11 giornate, poi ridotte a 9, dopo un Varese-Cagliari del 1967-68. “Perdevamo 2-1 a Varese – il racconto di ‘Bonimba’ – quando un loro difensore buttò il pallone in angolo colpendo la palla di pugno, come se fosse il portiere. L’arbitro Bernardis non fischiò il rigore e allora ci avventammo tutti su di lui alzandolo da terra. Io certo non mi ero tirato indietro. Quella squalifica mi costò gli Europei del ’68 e Valcareggi convocò Pietro Anastasi”. Il campionato successivo, 1968-’69 toccò a Dino Panzanato detto ‘Titta’, arcigno difensore del Napoli che fu il protagonista principale di una megarissa in campo con quelli della Juventus. Picchiò Erminio Favalli, poi a fine partita regolò i conti anche con Sandro Salvadore.

Il risultato fu per lui di 9 giornate di squalifica. Stessa pena, una ventina di anni dopo (1987-’88) anche per Dario Bonetti del Verona per i pesantissimi insulti rivolti all’arbitro Amendolia e a un guardalinee dopo un match con il Cesena. Otto invece i turni di stop a Marco Materazzi nel 2004, a causa di una rissa nel tunnel degli spogliatoi con Bruno Cirillo del Siena, poi presentatosi davanti alle telecamere con il volto vistosamente tumefatto.

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Esteri

Blackout in Spagna e Portogallo: indagini in corso, ipotesi anche di un cyberattacco

Spagna e Portogallo colpiti da un blackout elettrico: disagi nei trasporti e nelle comunicazioni. Il governo indaga, possibile anche un cyberattacco.

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Poco dopo le 12 di oggi, migliaia di cittadini in tutta la Spagna continentale e in Portogallo sono stati colpiti da un improvviso blackout elettrico. Come riportato dal quotidiano “El País”, il governo spagnolo ha attivato diversi team tecnici di vari ministeri per indagare sulle cause dell’interruzione, anche se al momento non esiste ancora una spiegazione ufficiale.

Secondo quanto riferito da Red Eléctrica, l’azienda pubblica responsabile della gestione del sistema elettrico nazionale, si sta lavorando intensamente per ripristinare la fornitura di energia. Anche l’Istituto nazionale di cybersicurezza è coinvolto nelle analisi, valutando la possibilità che il blackout possa essere stato causato da un attacco informatico, sebbene non ci siano ancora conferme in tal senso.

Reti di comunicazione e trasporti in tilt

Il blackout ha avuto ripercussioni su diversi settori strategici: sono stati colpiti reti di comunicazione, aeroporti e linee ferroviarie ad alta velocità in Spagna e Portogallo. Problemi sono stati segnalati anche nella gestione del traffico stradale, con numerosi semafori fuori servizio, oltre che in centri commerciali e strutture pubbliche.

La ministra spagnola della Transizione ecologica, Sara Aagesen, ha fatto visita al centro di controllo di Red Eléctrica per seguire da vicino le operazioni di ripristino. L’azienda ha attivato un piano di emergenza che prevede il graduale ritorno alla normalità, iniziando dal nord e dal sud della penisola iberica.

Coinvolta anche la Francia meridionale

Le interruzioni non hanno riguardato esclusivamente la Spagna e il Portogallo: alcune aree del sud della Francia, interconnesse con la rete elettrica spagnola, hanno subito disagi simili. Le autorità francesi stanno monitorando attentamente la situazione in coordinamento con le controparti spagnole.

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Esteri

Putin ringrazia i soldati nordcoreani, ‘sono eroi’

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Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ringraziato in un messaggio i soldati nordcoreani che hanno preso parte alla “liberazione della regione di Kursk” dalle truppe d’invasione ucraine, definendoli “eroi”. Lo riferisce il servizio stampa del Cremlino.

“Il popolo russo non dimenticherà mai l’impresa delle forze speciali coreane, onoreremo sempre gli eroi coreani che hanno dato la vita per la Russia, per la nostra comune libertà, al pari dei loro compagni d’armi russi”, si legge nel messaggio di Putin. Il presidente russo sottolinea che l’intervento è avvenuto “nel pieno rispetto della legge internazionale”, in base all’articolo 4 dell’accordo di partenriato strategico firmato nel giugno dello scorso anno tra Mosca e Pyongyang, che prevede assistenza militare reciproca in caso di aggressione a uno dei due Paesi. “Gli amici coreani – ha aggiunto Putin – hanno agito in base a un senso di solidarietà, giustizia e genuina amicizia. Lo apprezziamo molto e ringraziamo con sincerità il presidente Kim Jong-un personalmente”.

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Esteri

Media, due giornalisti italiani espulsi dal Marocco

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Due giornalisti italiani sarebbero stati espulsi ieri sera dalle autorità marocchine con l’accusa di aver cercato di entrare illegalmente nella città di Laayoune (El Aaiun). Lo rivela il quotidiano marocchino online Hespress. Matteo Garavoglia, 34 anni, giornalista freelance originario di Biella e collaboratore del ‘Manifesto’, e il fotografo Giovanni Colmoni, avrebbero tentato di entrare nella città marocchina meridionale al confine con la regione contesa del Sahara Occidentale “senza l’autorizzazione richiesta dalla polizia”.

I due erano a bordo di un’auto privata e, secondo quanto riporta il quotidiano marocchino, sarebbero stati fermati dagli agenti che hanno interpretato il tentativo di ingresso come un “atto provocatorio, in violazione delle leggi del Paese che regolano gli ingressi dei visitatori stranieri”. Sempre secondo l’Hespress, i due reporter avrebbero cercato di “sfruttare il fatto di essere giornalisti per promuovere programmi separatisti. Per questo sono stati fermati e successivamente accompagnati in auto nella città di Agadir”. Non era la prima volta che i due tentavano di entrare a Laayoune, secondo il quotidiano, ma sempre “nel disprezzo per le procedure legali del Marocco”.

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