Collegati con noi

In Evidenza

Insigne, Immobile e Verratti: i ragazzini terribili del Pescara 10 anni dopo sono ormai campioni

Pubblicato

del

Certi amori fanno giri immensi e poi ritornano… cantava Venditti… E quei tre ragazzini, cresciuti alla corte di un signore del pallone si sono ritrovati sotto la stessa maglia, quella della Nazionale. Lorenzo Insigne, Ciro Immobile e Marco Verratti calcisticamente sono nati insieme grazie ad un tecnico all’avanguardia e visionario, Zdenek Zeman. Due sono nati in provincia di Napoli, Insigne e Immobile, uno in Abruzzo, Verratti.


Insigne esattamente 10 anni fa terminò la stagione al Foggia, guidato appunto da Zeman. Al termine di quell’anno, non sempre entusiasmante, il tecnico lo volle al Pescara e lì incontrò gli altri due ragazzini. Soprattutto grazie alla posizione che il tecnico boemo scelse per loro i tre fecero una stagione entusiasmante e trascinarono la squadra abruzzese in serie A.

Quella stagione sempre davanti a tutti però portò alla separazione dei tre: Insigne fece ritorno al Napoli, già proprietario del cartellino, Verratti avrebbe dovuto seguirlo perché l’acquisto del fortissimo centrocampista sembrava cosa fatta ma, da una parte gli azzurri avevano un tecnico convinto che il ragazzo avrebbe dovuto maturare ancora, dall’altro arrivarono le ‘sirene’ del Psg ad offrire ingaggio più alto e più soldi per l’acquisto e il calciatore volò oltralpe dove ancora gioca ed è un beniamino delle folle: unico a non essere mai stato in discussione in quella squadra che ha visto al timone i migliori tecnici del mondo.
Ciro Immobile che a neppure 18 anni era nelle file della Juventus, da quell’anno ha girato tanto, fino al 2016: da Pescara a Genoa, Torino, in Germania al Borussia Dortmund, poi a Siviglia e di nuovo Torino, sempre solo per una stagione, infine alla Lazio dove milita tuttora. Sembrava si fosse un po’ perso ma poi alla corte di Lotito è tornato ad essere un bomber, il capocannoniere della SerieA.

I tre però non si sono mai separati veramente: Ciro e Lorenzo, più vicini fanno spesso le vacanze insieme, con le rispettive famiglie e qualche volta si vedono anche con Verratti che quando venne il Pocho Lavezzi a Parigi, con lui e Ibrahimovic fece gruppo. E si parlava sempre di Napoli: Lavezzi aveva lasciato un pezzo di cuore, sempre ricambiato dai tifosi azzurri, Ibra voleva sentire i racconti della ‘città del tifo’ dove forse gli avrebbe fatto piacere giocare ( ci aveva provato già nella sera dell’addio al calcio di Ciro Ferrara, quando c’era Maradona e lui, allora juventino, voleva provare che cosa significava indossare la maglia azzurra in uno stadio che allora si chiamava San Paolo ed oggi è intitolato al Pibe de Oro): Verratti non li mollava un attimo. Tre inseparabili: un abruzzese, un argentino e uno svedese cittadino del mondo uniti da Partenope…

 

 

Adesso i tre, stabilmente in Nazionale con Mancini (dimenticata fortunatamente la triste parentesi Ventura che lasciava Insigne e pure Jorginho fuori…), son tornati quei ragazzini scanzonati e innamorati del pallone che erano 10 anni fa. Guidano i cori negli spogliatoi, danno lezioni di napoletano, cantano nel bus come in un villaggio vacanze e la loro leggerezza unita alla professionalità e al talento hanno costituito un valore aggiunto per arrivare alla vittoria finale. E Zeman? Un giovanotto a dispetto dell’età: è tornato al Foggia dove aveva iniziato a forgiare campioni.

Advertisement

In Evidenza

Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

Pubblicato

del

Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

Continua a leggere

Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

Pubblicato

del

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

Continua a leggere

Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

Pubblicato

del

Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto