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Esteri

Insider della Silicon Valley usano IA contro Biden

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L’intelligenza artificiale per promuovere Dean Phillips e cercare di far sì che Joe Biden non sia il candidato democratico alla Casa Bianca. Il super pac ‘We Deserve Better’, legato ad alcuni insider della Silicon Valley come il numero uno di OpenAI Sam Altman e il miliardario Bill Ackman, ha lanciato un bot dell’aspirante democratico poco conosciuto al grande pubblico e che punta, con poche chance, a strappare al presidente una nomination certa. OpenAI, a cui fa capo la popolare ChatGPT, avrebbe inizialmente aiutato il progetto ‘Dean.Bot’ ma ora è stata sostituita da una start up chiamata Delhi.

La società guidata da Altman ha infatti vietato l’uso dei suoi strumenti di intelligenza artificiale nelle campagne politiche e l’uso dei suoi servizi per impersonare qualcuno senza il suo consenso. Il bot creato di Dean Phillips è in grado di interagire e, pur specificando chiaramente di essere solo intelligenza artificiale, mostra chiaramente – avvertono gli esperti – i rischi dell’ingresso dell’IA nella campagna elettorale. “E’ come un vaso di pandora”, afferma Paul Barrette della New York University con il Washington Post. Oltre al nodo dell’uso dell’intelligenza artificiale, il super pac We Deserve Better conferma lo scetticismo dei democratici, e della super liberal Silicon Valley, verso il presidente-candidato ritenuto troppo anziano e soprattutto in grado di perdere contro Donald Trump.

Al super pac hanno donato nomi eccellenti fra i quali il numero uno dell’hedge fund Pershing Square Bill Ackman, il miliardario democratico che è stato in prima fila nella campagna online contro l’ex presidente di Harvard Claudine Gay e che alla guida di una crociata contro il D.E.I. (Diversity, equity and Inclusion) come pratica nell’istruzione e nelle aziende. Milionario per l’impero di famiglia sugli alcolici e per aver fondato il colosso dei gelati Talenti, Phillips non ha chance di conquistare la Casa Bianca o tantomeno di insidiare la leadership di Biden. Nonostante questo non molla e attende l’esito delle primarie in New Hampshire, dove è registrato sulla scheda elettorale mentre Biden è assente. Un’assenza che non impedisce ai sostenitori del presidente ed esponenti del partito di far campagna per farlo votare e vincere, in modo da evitare un’imbarazzante vittoria di Phillips.

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Esteri

Naufraga barca di migranti alle Canarie, decine i dispersi

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Naufraga un’imbarcazione con migranti a bordo al largo de El Hierro, una delle isole Canarie, lasciando decine di dispersi in mare. Stando a quanto si apprende da diverse fonti, 9 persone sono state soccorse con un elicottero e portate sull’isola per fornite loro assistenza sanitaria e alcuni di essi, scrive l’agenzia Efe, hanno raccontato ai soccorritori che la barca si è ribaltata due giorni fa, e che in quel momento a bordo c’erano circa “60 persone”. In seguito, alcune di loro sarebbero riuscite a rigirarla e tornarvici sopra.

L’incidente, avvenuto a circa 60 miglia nautiche a sud de La Restinga (El Hierro), è stato notificato dall’equipaggio di una nave mercantile di passaggio, chiamata Beskidy. Secondo questa segnalazione, la barca dei migranti era in situazione di “semi-affondamento”. Il servizio di salvataggio marittimo spagnolo, che per ora non conferma cifre di morti e dispersi in questo naufragio, ha mobilitato per i soccorsi, oltre all’elicottero, anche un’imbarcazione di emergenza.

(la foto in evidenza è di archivio e non ha a che vedere con la vicenda narrata)

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Cronache

Le gang criminali in Svezia seducono la polizia e s’infiltrano

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Un’inchiesta giornalistica del quotidiano svedese Dagens Nyheter ha portato alla luce numerosi casi in cui agenti di polizia avrebbero divulgato informazioni sensibili a membri di gang criminali. Alcuni di questi agenti avrebbero agito sotto pressioni da parenti, mentre altri avrebbero avuto rapporti intimi con individui legati alla criminalità organizzata.

Il giornale ha reso pubblici estratti di lettere d’amore inviate da una poliziotta a un membro della nota gang Foxtrot: “Sono al lavoro. Quante ore del mio tempo lavorativo ho dedicato a te? Se solo la gente sapesse”, riporta una delle lettere citate. In un altro caso, la capo squadra ‘Camilla’, specializzata in criminalità organizzata, è stata licenziata dopo essere stata sorpresa uscire da una stanza d’albergo con un membro di una gang al tempo imputato per riciclaggio: “Ci siamo accorti che qualcosa non andava”, ha dichiarato l’ex capo di Camilla al quotidiano. “Abbiamo notato un cambiamento di comportamento nei criminali che stavamo monitorando. Come se sapessero. Questo è successo più volte.

“Molti dei suoi colleghi sono rimasti scioccati dall’improvviso licenziamento di Camilla, avvenuto senza alcuna spiegazione a causa della segretezza. Lo scoop giornalistico rivela che dal 2018 è stato presentato un totale di 514 denunce per presunte divulgazioni di informazioni, ma che non tutte hanno portato a sentenze e in diversi casi non si è riusciti a individuare la fonte della fuga d’informazioni. Durante questo periodo, 30 agenti di polizia sono stati giudicati un “rischio per la sicurezza” e sono stati licenziati o invitati a lasciare il loro incarico. Le informazioni divulgate comprendono dettagli su gang rivali, metodi investigativi e dettagli privati di agenti di polizia, nonché avvertimenti di arresto e perquisizioni. Dopo la rivelazione, il Ministro della Giustizia, Gunnar Strömmer, ha convocato una riunione con i vertici della polizia: “Si tratta di un fatto molto grave” ha dichiarato a Dagens Nyheter “La divulgazione di informazioni sensibili ai criminali è un reato e può avere conseguenze molto dannose per il lavoro condotto dalle forze di polizia. A lungo termine, rischia di minare la fiducia nel sistema di giustizia e ledere la democrazia”, ha concluso il Ministro.

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Esteri

‘Da banche Occidente in Russia 800 mln euro in tasse a Cremlino’

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Le maggiori banche occidentali che sono rimaste in Russia hanno pagato lo scorso anno più di 800 milioni di euro in tasse al Cremlino, una cifra quattro volte superiore ai livelli pre-guerra. Lo riporta il Financial Times sottolineando che le imposte pagate, pari allo 0,4% delle entrate russe non legate all’energia per il 2024, sono un esempio di come le aziende straniere che restano nel Paese aiutano il Cremlino a mantenere la stabilità finanziaria nonostante le sanzioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano, “le maggiori sette banche europee per asset in Russia – Raiffeisen Bank International, Unicredit, Ing, Commerzbank, Deutsche Bank, OTP e Intesa Sanpaolo – hanno riportato profitti totali per oltre tre miliardi di euro nel 2023. Questi profitti sono stati tre volte maggiori rispetto al 2021 e in parte generati dai fondi che le banche non possono ritirare dal Paese”.

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