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Incendiata l’auto di un assessore comunale in Calabria

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 L’automobile di un assessore di Bisignano, nel cosentino, è stata incendiata la notte scorsa. La vettura di Pierfrancesco Balestrieri, (nella foto) che ha le deleghe a Politiche sociali, ambiente, mensa scolastica, tutela del territorio e servizi cimiteriali, era parcheggiata per strada ed è andata distrutta. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri di Rende che hanno avviato le indagini. Al momento non viene esclusa alcuna ipotesi. L’episodio avviene a poche settimane di distanza da un fattoi simile. Alcuni giorni prima di Natale era stata incendiata l’auto della consigliera di maggioranza Maria Rosaria Sita.

“Un altro episodio incendiario, a distanza di alcune settimane, ha interessato l’Amministrazione comunale che mi onoro di guidare. Sono atti vili commessi da vigliacchi che manifestano odio e che possono essere letti come un segnale inquietante” ha scritto il sindaco di Bisignano Francesco Fucile sul suo profilo Facebook. “L’attività politica e amministrativa di rinnovamento, democrazia, trasparenza e progresso, portata avanti dall’Amministrazione comunale – scrive ancora Fucile – continuerà con maggiore vigore e determinazione per il bene della comunità, senza farsi intimorire da nulla e da nessuno. Abbiamo fiducia nelle forze dell’ordine e andiamo avanti per la nostra strada, convinti che il percorso intrapreso è quello giusto.

A Balestrieri e alla sua famiglia esprimo, a nome di tutta l’Amministrazione comunale, la mia vicinanza, la mia solidarietà, il mio sostegno e il mio incoraggiamento a proseguire nel suo impegno.Sono soddisfatto del suo operato perché l’assessorato da lui diretto si sta distinguendo per capacità, innovazione, trasparenza e ha raggiunto obiettivi fondamentali per il bene della nostra comunità. Ringrazio tutti i colleghi sindaci, amministratori di altri comuni e concittadini per la grande vicinanza e la solidarietà che mi stanno e ci stanno manifestando”.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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