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Corona Virus

In arrivo 532 mila dosi, presto il nuovo piano vaccini

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Arriverà nel fine settimana il piano vaccinale voluto da Mario Draghi, che dovra’ dare una decisa accelerata all’immunizzazione anti-Covid nell’Italia in piena terza ondata. La nuova strategia di distribuzione e somministrazione prende forma, fanno sapere da Palazzo Chigi, e sara’ comunicata nei prossimi giorni. Venerdi’ il presidente del Consiglio visitera’ l’hub di Fiumicino, un gesto simbolico per il lancio della nuova – e si spera decisiva – fase di vaccinazione di massa. Dopo tante cattive notizie sulle consegne, una buona e’ che la Commissione Ue ha acquistato altre 4 milioni di dosi – in particolare da Pfizer – oltre a quelle previste nel primo trimestre e che all’Italia ne toccheranno 532 mila in piu’. Entro fine marzo dovrebbero cosi’ arrivare circa 7 milioni di vaccini, mettendo in grado il Paese di somministrarne quasi 300 mila al giorno, il doppio del livello attuale. Da aprile a giugno l’Italia dovrebbe sulla carta ricevere oltre 12 milioni di dosi al mese, con la possibilita’ di vaccinare almeno 400 mila persone al giorno. Il problema sara’ farlo. Cosi’ decisiva diventa la logistica, con luoghi di riferimento e unita’ mobili. Poste Italiane ha messo a disposizione la propria piattaforma gratuita per la prenotazione del vaccino in 6 regioni in difficolta’ con le proprie: Lombardia, Sicilia, Calabria, Marche, Abruzzo e Basilicata. Le novita’ riguardano una piu’ chiara definizione delle priorita’ nella campagna, dopo un certo caos della prima fase in cui ogni Regione e’ andata per conto proprio e molte dosi sono rimaste nei frigoriferi. Terminata la vaccinazione di over 80, docenti e forze dell’ordine si passera’ ai soggetti estremamente fragili, secondo la bozza del nuovo piano. Quindi si proseguira’ per fasce d’eta’ decrescenti. Tra le categorie prioritarie i disabili e le persone che se ne occupano. L’altro aspetto chiave per tentare di arrivare ad aprile alla vaccinazione di massa e’ l’ampliamento dei vaccinatori. I 63.600 dentisti e odontoiatri con un accordo raggiunto oggi si aggiungono ai ai 60 mila medici del territorio (medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali) e ai 40 mila specializzandi. Un esercito ai quali si conta di aggiungere i pediatri e i medici dello sport. Nel Lazio – che ha superato i 600 mila vaccinati su quasi 6 milioni di abitanti, oltre il 10% – si e’ iniziato oggi a vaccinare i disabili e i pazienti estremamente fragili, cosi’ come in Emilia Romagna. Le vaccinazioni avverranno anche nelle aziende per i dipendenti, in base ad accordi in arrivo con Confindustria – che ha avviato una mappatura nazionale – sul modello di quello siglato in Lombardia e in vista in Piemonte, tra le regioni piu’ sviluppate, ma anche piu’ colpite dal coronavirus. Anche Friuli e Veneto vanno verso la definizione di protocolli ad hoc con le imprese per i medici aziendali. Venerdi’ entrera’ in campo anche la Difesa con l’inaugurazione a Milano, al Parco diTrenno, del primo drive-through, in cui essere vaccinati senza scendere dall’auto. Queste alcune delle misure messe in campo per accelerare una vaccinazione che al momento vede quasi 6 milioni (per la precisione 5.951.032) dosi somministrate in Italia per oltre 4 milioni di vaccinati, di cui oltre 2,2 milioni con una dose e oltre 1,7 milioni anche con il richiamo, secondo i dati del ministero della Salute. Mentre degli over 80 ne sono stati vaccinati quasi un terzo, nella fascia 70-79 anni – comunque a rischio – la percentuale e’ finora appena del 2%. Al 7 marzo scorso c’era ancora oltre un milione di dosi inutilizzate nei frigoriferi, con notevoli disparita’ tra le Regioni nella somministrazione. Un’uniformita’ che si cerchera’ nel nuovo piano vaccinale, “decisamente potenziato” lo ha definito giorni fa Draghi.

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AstraZeneca ammette: vaccino contro Covid-19 può causare trombosi

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L’azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali del suo vaccino contro il Covid-19 può essere la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). Lo ha scritto il Telegraph, citando documenti di tribunale. È stata presentata un’azione legale collettiva contro l’azienda perché il vaccino, sviluppato insieme all’Università di Oxford, ha causato danni gravi o fatali a diversi pazienti, si legge nel comunicato.

“Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute”, si legge in un estratto di un documento fornito dall’azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Secondo i media, sono state presentate 51 richieste di risarcimento all’Alta Corte di Londra, in cui le vittime e le loro famiglie chiedono danni per circa 125 milioni di dollari. La sindrome da trombosi con trombocitopenia causa coaguli di sangue e un basso numero di piastrine, ha spiegato il quotidiano.

La prima richiesta, spiega l’articolo, è stata presentata l’anno scorso da Jamie Scott, che, dopo la somministrazione del vaccino nell’aprile 2021, ha sviluppato un coagulo di sangue e un’emorragia cerebrale, che avrebbe causato danni permanenti al cervello. Viene citato anche il caso della famiglia di Francesca Tuscano, una donna italiana morta nell’aprile 2021 dopo essere stata vaccinata contro il coronavirus. La famiglia della 32enne si è rivolta a un medico legale e a un ematologo, che hanno stabilito che “la morte della paziente può essere attribuita agli effetti collaterali della somministrazione del vaccino Covid-19”. La donna è deceduta per trombosi vascolare cerebrale il giorno successivo alla somministrazione del farmaco di AstraZeneca.

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Covid, ancora calo dei casi e dei decessi

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Continua il calo dei nuovi casi di Covid in Italia e sono in netta diminuzione i decessi. Nella settimana compresa tra il 18 e il 24 aprile 2024 – secondo il bollettino del ministero della Salute – si registrano 528 nuovi casi positivi con una variazione di -1,9% rispetto alla settimana precedente (538); 7 i deceduti con una variazione di -22,2% rispetto ai 9 della settimana precedente. Sono stati 100.622 i tamponi effettuati con una variazione di -6,4% rispetto alla settimana precedente (107.539) mentre il tasso di positività è invariato e si ferma allo 0,5%. Il tasso di occupazione in area medica al 24 aprile è pari allo 0,9% (570 ricoverati), rispetto all’1,1% (700 ricoverati) del 17 aprile. Il tasso di occupazione in terapia intensiva al 24 aprile è pari allo 0,2% (19 ricoverati), rispetto allo 0,3% (22 ricoverati) del 17 aprile.

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Influenza e Covid, attesa crescita con ritorno a scuola

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La riapertura delle scuole dopo le festività natalizie potrebbe dare un’ulteriore spinta alle infezioni respiratorie: influenza, soprattutto, ma anche Covid-19 e virus respiratorio sinciziale. È il timore espresso da più parti e confermato anche dalla Società Italiana di Pediatria. “Con il rientro dei bambini a scuola ci aspettiamo un aumento dei casi di influenza anche se – c’è da dire – durante il periodo delle vacanze non si è osservato un calo dei contagi, probabilmente per le occasioni di vita sociale durante le festività.

Inoltre, siamo nel momento del clou del virus respiratorio sinciziale”, dice Rino Agostiniani, consigliere nazionale della Società Italiana di Pediatria, che sottolinea che “è importante che i bambini che hanno sintomi influenzali rimangano a casa”. “Ho scritto al ministro della Salute con l’obiettivo di accedere un faro su una malattia che provoca, soprattutto tra i neonati, gravi patologie, anche mortali: la bronchiolite.

La Commissione europea ha autorizzato il vaccino Nirsevimab che ha già passato severissime e rigidissime misure di controllo da parte di Ema. Questo farmaco potrebbe essere uno strumento fondamentale per la lotta alla bronchiolite ed è arrivato il momento che venga adottato anche nel nostro Paese, quanto prima”, ha intanto fatto sapere Orfeo Mazzella, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali al Senato, citando il caso di una neonata di tre mese morta a fine anno probabilmente proprio a causa di questo virus.

Intanto nelle ultime due settimane, in Italia, l’influenza e le sindromi simil-influenzali hanno fatto registrare numeri da record: due milioni di persone messe a letto solo nelle ultime due settimane dell’anno, con tassi elevati soprattutto nei bambini più piccoli “che sono quelli nel corso degli ultimi anni non hanno sviluppato un patrimonio immunitario per difendersi dall’infezione”, spiega Agostiniani. Covid-19, al contrario, nell’ultima rilevazione del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità ha mostrato un lieve rallentamento.

Tuttavia, nel mondo sembra che i contagi abbiano ripreso a salire: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle ultime 4 settimane ci sono stati 850mila casi di Covid nel mondo, con un aumento del 52% rispetto al mese precedente. I numeri reali, tuttavia, potrebbero essere molto più alti.

“Sappiamo che in tutto il mondo le segnalazioni sono diminuite, i centri di sorveglianza sono diminuiti, i centri di vaccinazione sono stati smantellati o chiusi. Questo fornisce un quadro incompleto della situazione e purtroppo dobbiamo aspettarci più casi di quelli che abbiamo dichiarato ufficialmente”, ha detto Christian Lindmeier dell’Oms.

Che la situazione stia peggiorando si intuisce anche dai ricoveri: tra il 13 novembre e il 10 dicembre, nei Paesi che segnalano sistematicamente i dati all’Oms e che sono ormai meno di 60, sono stati registrati più di 118 mila nuovi ricoveri per Covid e più di 1.600 nuovi ricoveri in terapia intensiva, con un aumento rispettivamente del 23% e del 51%.

La ripresa dei contagi potrebbe essere legata alla nuova JN.1 del virus Sars-CoV-2. I dati che arrivano dagli Stati Uniti sembrano confermarlo. Secondo le ultime stime dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) nell’ultima settimana JN.1 è arrivata al 61,6% di prevalenza. JN.1, che ormai è dominante anche in Italia, discende dalla variante BA.2.86 (Pirola) ed è stata isolata proprio negli Stati Uniti lo scorso settembre. Per i Cdc “al momento non vi è alcuna indicazione di un aumento della gravità da JN.1”. Tuttavia, è possibile che “questa variante possa determinare un aumento delle infezioni”.

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