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Cronache

Il racconto choc di Noemi, la sorellina del bimbo ucciso a Cardito: “Le nostre maestre sapevano che papà Tony ci uccideva di botte”

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“È stato papà Tony, gli ha dato la mazza della scopa dietro la schiena. E gli ha fatto tanto male. Guardavo Giuseppe, usciva tanto sangue, ho pensato che moriva”. Le parole di Noemi la bimba ridotta in fin di vita dal patrigno Tony Badre fa rabbrividire. I bambini subivano violenze e botte davanti alla madre senza che lei facesse nulla. E poi, ascoltata in modalità protetta la piccola Noemi ha raccontato ancora: “A volte Toni ci metteva con la testa nel cesso…Lui urlava che avevamo rotto il letto invece era stato lui con un calcio”. “Lui ci picchiava sempre, io lo dicevo alle maestre Camilla e Anna ma loro non chiamavano i carabinieri”.

Anche le maestre dunque sapevano che Giuseppe e Noemi a casa venivano brutalmente picchiati. Una volta la bambina è arrivata in classe con l’orecchio tagliato: lei ha spiegato che il compagno di sua madre glielo aveva chiuso in una porta. E poi spesso avevano lividi, ecchimosi, graffi. Quello che accadeva a casa i bambini lo avevano detto alle maestre, anche a quelle di Crispano, nella scuola dove erano stati trasferiti i piccoli da alcuni mesi. Ma nulla era accaduto. Adesso nell’istituto Quasimodo di Crispano, sono arrivati gli ispettori del Miur, mandati dal ministro Bussetti: certo si tratta di un’ispezione amministrativa ma sicuramente l’attenzione si è concentrata sulla mancata segnalazione a servizi sociali e forze dell’ ordine da parte del dirigente scolastico del caso dei due bambini, e sulla tardiva segnalazione da parte delle maestre dei piccoli al dirigente scolastico. Un passaggio inquietante che si evince dalle telefonate intercorse proprio tra le maestre, intercettate, che parlano di morte annunciata, e del fatto che i bambin i venissero sempre picchiati. “Lo picchiava a sangue” dice una di loro. Il Gip Terzi lo scrive a  chiare lettere: “Che le due sapessero e avessero ben compreso i rischi che correva Giuseppe, è accertato dalle telefonate intercorse tra loro e con alcuni familiari nelle ore immediatamente successive alla morte del bambino”. E aggiunge il Gip Terzi: “Poveri piccoli, martirizzati tra le mura domestiche e abbandonati alla loro sorte da chi ha dovuto, per ruolo istituzionale, vigilare su di loro”.

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Muore la terza vittima ferita nella sparatoria a Monreale

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Salgono a tre le vittime della sparatoria della scorsa notte a Monreale (Palermo). E’ morto in ospedale uno dei tre feriti: si tratta di Andrea Miceli, 26 anni, era ricoverato al Civico di Palermo. Gli altri due deceduti sono Salvatore Turdo, 23 anni, e Massimo Pirozzo, 26 anni.

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Cronache

Giovane incensurato ferito ad Ercolano

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Questa notte i carabinieri della locale tenenza di Ercolano sono intervenuti in corso Resina per un 26enne ferito. Il giovane, incensurato, sarebbe stato colpito da alcuni proiettili all’addome e a una gamba. E’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, non in pericolo di vita. Indagini in corso per ricostruire dinamica e matrice dell’evento. Rilievi a cura del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.

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Cronache

Sparatoria in piazza a Monreale, una carneficina: due morti e tre feriti, tutti giovanissimi

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E’ di due morti e tre feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in nottata nella centrale piazza Duomo a Monreale (Palermo). Le vittime hanno 25 anni e 23 anni; i feriti 26 anni, 33 anni e 16 anni. La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno dei protagonisti dell’aggressione, armato di pistola, ha iniziato a sparare. I feriti sono in gravissime condizioni. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Le vittime della sparatoria sono Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26. Sono morti subito dopo essere stati trasportati negli ospedali Ingrassia e Civico del capoluogo. Anche uno dei feriti sarebbe in gravissime condizioni. Davanti agli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione.

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