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Cronache

Il Ponte Genova avrà 19 pile, sarà ispezionabile dentro ed un impianto fotovoltaico

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Il nuovo viadotto di Genova sarà realizzato sullo stesso tracciato del Ponte Morandi ma “con i necessari adeguamenti normativi alla selezione dell’impalcato ed ai raggi di curvatura degli svincoli e delle immissioni”. Lo scrive la struttura commissariale spiegando che “il principio progettuale e’ quello della semplicita’: il Ponte dovra’ avere una presenza discreta e sobria, rinunciando ad una monumentalita’ autoreferenziale. Per ottenere una sezione ridotta dell’impalcato verranno realizzati numerosi appoggi”. Il progetto prevede 19 pile in cemento armato di sezione ellittica (3×9,5 metri) posizionati con un passo costante di 50 metri. Ad eccezione della campata sul torrente Polcevera e sulle linee ferroviarie, dove l’interasse passa da 50 a 100 metri. L’impalcato di per se’ è realizzato in struttura mista acciaio-calcestruzzo, con un’altezza complessiva della carpenteria metallica di 4,3 metri al centro della sezione di impalcato. Sono poi previste tre corsie per ciascun senso di marcia, in ottemperanza della Normativa vigente per infrastrutture di questa categoria. Il bordo del Ponte sarà poi caratterizzato da una consistente barriera protettiva antivento, nell’ambito di un disegno che integra anche un sistema di approvvigionamento energetico fotovoltaico.

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Cronache

Strangolò la moglie nel Ravennate, l’ergastolo è definitivo

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

La Corte di Cassazione ha confermato nel tardo pomeriggio di ieri la condanna all’ergastolo per il 42enne Riccardo Pondi accusato di avere strangolato la moglie, la 31enne Elisa Bravi, nella notte tra il 18 e il 19 dicembre 2019 nella camera da letto della loro villetta di Glorie di Bagnacavallo, nel Ravennate. In primo grado l’uomo era stato condannato a 24 anni in quanto la Corte d’Assise di Ravenna – come riportato dalla stampa locale – aveva messo in equivalenza attenuanti e aggravanti. In appello a Bologna era arrivato l’ergastolo, ora confermato.

La difesa ha preannunciato che, una volta depositate le motivazioni, potrebbe rivolgersi alla giustizia sovranazionale per chiedere di chiarire alcuni dubbi. Fra questi, la capacità di intendere e volere dell’uomo – in carcere dall’arresto eseguito quella stessa notte dai carabinieri – sulla quale la perizia disposta Tribunale ravennate non aveva ravvisato lacune sebbene il 42enne poco prima dell’omicidio avesse espresso timore per un fantomatico avvelenamento ai suoi danni a opera della consorte.

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Cronache

Michelle Obama a Portofino sullo yacht di Spielberg

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La dolce vita di Michelle Obama: l’ex first lady Usa è stata fotografata a Portofino (Genova) con Tom Hanks e Rita Wilson su un motoscafo partito dallo yacht da 250 milioni di dollari di Steven Spielberg. Una giornata passata in acqua tra snorkeling e bagni di sole, secondo il Daily Mail che ha ottenuto le foto in esclusiva. Michelle, scrive il tabloid britannico, è da settimane in Europa senza il marito Barack Obama: prima della tappa italiana è stata fotografata a Madrid e a Maiorca. L’ultima volta che l’ex first lady è stata immortalata con Obama è stata a New York per l’apertura degli Us Open a fine agosto.

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Cronache

L’assassino di Klodiana in fuga, è caccia all’uomo

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Lo cercano da ieri sera, ormai in tutta la Toscana, anche con l’elicottero, ma al momento nessuna traccia di Alfred Vefa, l’ex marito e assassino di Klodiana, 37 anni il prossimo dicembre, morta per un colpo di pistola che le è stato sparato a distanza ravvicinata in strada a Castelfiorentino, non lontano dalla casa dove viveva con i figli. Casa che aveva diviso anche con l’ex coniuge nonostante la separazione e il divorzio. Alfred, muratore di nazionalità albanese come la vittima, è stato sospettato fin da subito per il delitto. Si è reso subito irreperibile: per i carabinieri, che conducono le indagini coordinate dal pm Ornella Galeotti, sarebbe in fuga con la sua Golf grigia, senza soldi e documenti ma forse con la pistola con cui ha sparato a Klodiana.

Il suo telefono risulterebbe spento dalle 19,05 di giovedì sera, quasi mezz’ora prima dell’omicidio. Ieri la donna doveva trascorrere la serata con un’amica. Invece, da quanto poi ricostruito, ha incrociato l’ex marito per strada. Uno scambio di battute. Lei lo avrebbe spintonato, lui allora avrebbe estratto la pistola e le avrebbe sparato un colpo, uccidendola. A assistere l’altra sera all’omicidio sarebbero stati due uomini che stavano andando al circolo ricreativo, poco distante. Ma ad alcune fasi della discussione tra i genitori avrebbe assistito anche la figlia 14enne, da casa.

La ragazzina sarebbe così corsa a svegliare il fratello, 17anni, che stava dormendo. Quando i due fratelli sono arrivati in strada la madre era già riversa per terra e il padre era scappato. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio volontario e gli investigatori ascoltano in queste ore le persone vicine agli ex coniugi. Da quanto risulta agli inquirenti, la donna non avrebbe mai presentato denunce contro l’ex marito dal quale aveva divorziato in Albania due anni fa, anche se il divorzio non era stata ancora trascritto in Italia per problemi burocratici. A Castelfiorentino convivevano, da separati, nella stessa casa. Una situazione che non sarebbe stata gradita dalla famiglia di Alfred Vefa.

Nel pomeriggio, la pm Ornella Galeotti ha ascoltato i due figli della coppia. Poi sarà affidato l’incarico per l’autopsia che sarà effettuata all’istituto di medicina legale dove la salma è stata portata. “Era una ragazza fantastica, che conoscevo bene personalmente, e che era amata da tutti. Questo fatto ci ha distrutto”. Così scrive stamani su Fb il sindaco di Castelfiorentino (Firenze) Alessio Falorni per la morte di Klodiana Vefa. Il primo cittadino, stringendosi “con forza” alla famiglia “soprattutto ai figli che lascia” la vittima, ha poi reso noto che “Castelfiorentino proclamerà il lutto cittadino, con due giorni nei quali le nostre bandiere saranno issate a mezz’asta, le manifestazioni pubbliche saranno annullate, e alle scuole sarà chiesto di stimolare gli studenti circa il tema del femminicidio e della violenza sulle donne”.

Organizzata anche una fiaccolata. “Era una persona solare, socievole, una bravissima mamma, i nostri clienti gli volevano bene. Siamo sotto shock”. Queste le parole di una dipendente della pizzeria dove per due anni aveva lavorato la vittima: l’aveva lasciata ad agosto, ora era impiegata in un calzaturificio di Empoli. “Ero una sua amica, sapevo che erano separati e che lui da un paio di mesi si era allontanato. Qualche screzio come in tutte le coppie che si separano ma, all’apparenza, era tutto normale”, ha riferito un’amica che insieme ad altre due donne si è fermata in via Galvani, davanti al luogo dove Klodiana è morta e dove tra tanti fiori è stata lasciata anche una scarpa rossa, simbolo della violenza sulle donne.

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