Collegati con noi

Sport

Il Milan ne fa 3 al Monza, in gol anche il 18enne Simic

Pubblicato

del

Ancor prima che il ritorno al successo in campionato del Milan, nel 3-0 al Monza dell’ora di pranzo, il focus è sui dettagli. Quelli che dicono, ad esempio, che l’ultimo gol di un Simic in maglia rossonera in campionato era arrivato nel settembre 2002, al Braglia di Modena. Per passare dal croato Dario al serbo Jan Carlo si deve attendere una giornata che non è proprio come le altre. Innanzitutto perché per il Primavera rossonero è l’esordio assoluto in A e poi perché per il suo Milan è il day after calcistico della dolorosa vittoria di Newcastle. La rete del classe 2005 Simic vale il 2-0 e dice che nella partita dei ricordi c’è un volto fresco e sbarbato a rassicurare sul fatto che ci sia un futuro da inseguire.

È inevitabilmente la partita nel nome di Silvio Berlusconi, presidente per antonomasia dei rossoneri e autore della scalata dei brianzoli nella massima categoria. Dei 124 anni di Milan, festeggiati il giorno prima, i 18 a guida Berlusconi-Galliani hanno portato 29 trofei in bacheca a Milanello. E Adriano Galliani è lì, in tribuna, per il match del cuore. Dove non si vede Zlatan Ibrahimovic, in quella che sarebbe dovuta essere la sua partita d’esordio da dirigente, vinta però dall’influenza che l’ha tenuto distante dal Meazza. Ma al fischio d’inizio c’è poco spazio per le emozioni perché dopo neanche 200 secondi Reijnders si prende lo spazio in mezzo, va di slalom, vince un rimpallo e di punta infilza Di Gregorio.

Poco prima Giroud aveva staccato in area su un cross di Pulisic senza trovar la porta, giusto per dire quale fosse stato l’approccio dei rossoneri. E l’esultanza di Stefano Pioli a pugno chiuso al momento del vantaggio conferma quanti pensieri ci fossero nella testa del Milan, dopo l’addio forzato alla Champions. Con lo svantaggio il Monza si trova nella condizione prediletta: quella di dover costruire. Mota guadagna il fondo e serve Colombo in area piccola, ma la girata trova solo l’esterno della rete. Pereira, dentro dall’ inizio per Ciurria, assiste da vicino all’infortunio di Pobega che era partito al posto dell’assente Musah ma che deve lasciare spazio all’esordio in A per del diciottenne Simic.

Questo poco prima che Florenzi calci dalla distanza e faccia vedere perché Di Gregorio sia il secondo per parate in A dietro a Sommer. Ancora Florenzi esalta Di Gregorio mettendoci la mano nell’angolino basso. È il segnale: Leao si fa trovare a destra, scappa a Pessina e mette in mezzo dove si fionda Simic, anticipando Colombo. Il gol rende da sogno il debutto del serbo ma è anche un bel segnale per la squadra rossonera.

Il Milan infatti tenta di chiuderla poco dopo con Pulisic, ma è la traversa a dirgli di no. Colpani ha tra i piedi l’occasione migliore dei suoi, ma Maignan si stende e respinge. Poi Reijnders si inventa un’altra percussione, alza d’esterno per l’assist no-look di Giroud e Okafor a chiuderla, poco prima di uscire per infortunio. Macro occasioni per Theo in contropiede (gran recupero di Akpa Akpro) e Giroud e Ciurria (sinistro alto) dall’altra parte. Il risultato non cambia, me prospettive delle rivali sì: il miglior Milan degli ultimi tempi non fatica con il peggior Monza delle ultime settimane. E il risultato non è una sorpresa.

Advertisement

Sport

Tonali stop anche in Inghilterra, ma da agosto in campo

Pubblicato

del

Niente prolungamento di squalifica per Sandro Tonali, che potrà tornare a giocare a fine agosto, come inizialmente stabilito dalla Federcalcio italiana. La FA, la federcalcio inglese, ha dunque deciso di non allungare la sospensione del centrocampista italiano, limitandosi a comminargli uno stop di due mesi con la condizionale per la violazione delle regole anti-scommesse. Una sospensione che Tonali non dovrà scontare se non commetterà nuovamente il reato in questione.

Le autorità inglesi avevano aperto un procedimento a carico del nazionale italiano per una serie di scommesse illecite, all’incirca 50, effettuate tra il 12 agosto, ovvero il giorno del suo debutto in Premier League con la maglia del Newcastle, e il 12 ottobre, quando gli inquirenti italiani lo avevano interrogato a Coverciano, dove si trovava in ritiro con la nazionale. Oltre allo stop di due mesi, che verrà cancellato al termine del prossimo campionato se il reato non verrà commesso di nuovo, la Fa ha inflitto al centrocampista una multa di circa 25mila euro. Una sanzione tutto sommato leggera, favorita dalla confessione dello stesso Tonali che di fatto si era auto-denunciato alla procura sportiva inglese una volta emersa la violazione.

Una ricostruzione dei fatti confermata dalla stessa Fa nel notificare le motivazioni della sentenza: “Tonali ha sempre collaborato con le indagini e ha fornito anche il suo cellulare in modo da dare alla FA tutti gli elementi per trarre le proprie conclusioni. La federazione inglese ha basato la propria indagine sull’autodenuncia di Tonali, segnalando come attenuanti l’esistenza di una squalifica già in essere, quella stabilita dalla Figc, per violazioni che – se commesse in Inghilterra – avrebbero portato ad una squalifica massima di 6 mesi”. Nel corso della sua auto-denuncia, l’ex Milan aveva confessato di aver scommesso anche su quattro partite del suo Newcastle, puntando sempre sulla vittoria, e di aver sempre giocato non per vincere o guadagnare denaro, bensì perché affetto da ludopatia.

Continua a leggere

Sport

Mercato: su Conte ora c’è il Chelsea, Milan ecco Martinez

Pubblicato

del

Sono sempre gli allenatori i protagonisti, almeno per ora, del calciomercato in Italia. Ha tenuto banco, per giorni, la questione di LOPETEGUI al Milan, con tanto di hashtag dei tifosi rossoneri contrari all’arrivo dell’ex ct della Spagna. Il quale ha fatto sapere di essere molto contrariato per l’accaduto e ora riflette sulla proposta del Manchester United, mentre al Milan salgono le quotazioni di MARTINEZ, attuale ct del Portogallo, FONSECA e DE ZERBI, che però ha una clausola rescissoria di 14 milioni con il Brighton. E a proposito di club inglesi: il Chelsea avrebbe deciso di esonerare Pochettino a fine stagione, e la prima scelta del patron del club, Todd Boehly, sarebbe CONTE.

Ci sarebbero già stato contatti con l’entourage dell’ex ct azzurro, che con il Chelsea ha vinto il titolo della Premier League nel 2017. Se il ritorno del tecnico leccese ai Blues si concretizzasse, potrebbe tornare a Londra per rimanerci LUKAKU, molto stimato da Conte. Il quale è nei piani anche del Napoli, che però ora potrebbe orientarsi su altri, in primis PIOLI, stimato da De Laurentiis.

Sulla scena è tornato anche MOURINHO, con uno spot in cui allude a Londra, forse non solo come sede della finale di Champions ma anche per un suo possibile futuro (il West Ham cerca un manager per la prossima stagione). A Bologna si registra il crescente interessamento del Tottenham per CALAFIORI e si cerca di risolvere i rebus THIAGO MOTTA, sempre in pole per la Juventus se andrà via ALLEGRI, e ZIRKZEE, per il quale si è rifatta sotto la Juventus. I bianconeri, con il ds Giuntoli, guardano anche a ZHEGORVA, 25enne esterno offensivo della nazionale kossovaro che gioca in Francia nel Lilla. Fonti vicine al giocatore riferiscono dell’interesse della Roma per CHIESA, mentre in casa Lazio si tenterà l’approccio con il Monza per COLPANI. IMMOBILE potrebbe rimanere a Formello, mentre al Milan, che per la difesa segue DIEGO CARLOS dell’Aston Villa (BUONGIORNO del Torino costa troppo), c’è Ibrahimovic che in prima persona sta cercando di risolvere la grana CAMARDA, giovanissimo bomber che ha appena compiuto 16 anni e quindi deve firmare il primo contratto.

L’agente Beppe Riso ha fatto delle richieste che il Milan ritiene troppo elevate, ‘Ibra’ si è arrabbiato, il Borussia Dortmund segue la questione a fari spenti ma con grande interesse. Il Napoli, che cederà OSIMHEN (il Paris SG è la destinazione più probabile), si sta invece muovendo per prendere DAVID dal Lilla e FERGUSON dal Bologna, Quest’ultimo però potrebbe rimanere dov’è perché vorrebbe giocare la Champions. KVARATSKHELIA avrà un adeguamento dell’ingaggio, pare a 4 milioni all’anno, così da poter respingere le lusinghe del Barcellona, al quale è stato proposto VERRATTI, già stanco del calcio del Qatar. Si è mossa anche l’Inter, che ha chiesto al Frosinone informazioni su BRESCIANINI.

Continua a leggere

In Evidenza

Ayrton Senna, trent’anni dopo: un mito e una bella persona

Pubblicato

del

Scusate il ritardo ma dopo trent’anni parlare di Ayrton che non c’è più a me fa ancora male. Soprattutto non mi piace celebrare una scomparsa. Per questo arrivo solo il giorno dopo.
L’ho conosciuto che correva in Formula Ford, si chiamava Ayrton Senna da Silva ma poi ha scelto di portare solo il cognome di sua madre, di origini napoletane e l’ho seguito durante la sua carriera, mi ha regalato molti scoop emozionanti ma il giorno che è morto non ero a Imola perché avevo l’esame di subacquea. E chi se la dimentica quella giornata: ero appena uscita dall’acqua per la prova per il brevetto open, ero a Sant’Angelo, nella mia Ischia. I miei colleghi sub mi dissero: vedi che Senna ha avuto un brutto incidente. Tornai di corsa a casa di mio fratello dove stavo in quei giorni ed accesi la tv giusto quando annunciarono che Ayrton era morto. E da allora io non me la sento di vedere la Formula 1.

Senna

Ogni volta ci provo ma troppi ricordi affollano la mia mente: Ayrton che pulisce il casco mentre siamo seduti sulle gomme nella prima intervista. Che mi fa entrare mentre sta girando uno spot pubblicitario a dispetto dello sponsor. Che si concede alle mie domande per l’Europeo mentre non parla con gli altri. Che telefona con me al mio direttore di allora, Marcello Sabbatini. E quando mi offre un suo pass per entrare al GP di Francia… E l’ultima intervista quando tutti dicevano che si sarebbe ritirato… E poi ai box suo fratello, mamma Joanna, l’impegno nel sociale per aiutare i bimbi sfortunati, la pastasciutta e quel messaggio registrato per un ragazzino ricoverato in coma all’ospedale di Imola . “Ana, non lo scrivere”, mi disse allora: pudico sempre quando faceva qualcosa per aiutare gli altri. Faceva tanto bene ma non lo diceva a nessuno. Una perdita vera, non solo per l’ automobilismo (un mondo al quale stava diventando scomodo quale paladino della sicurezza) e per la sua famiglia, ma per tutti, perché era un esempio positivo. Addio, Ayrton. Trent’anni dopo, un ricordo immutato.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto