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Il bilancio in cda Rai, poi le scelte sul vertice

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Rimane in bilico il futuro del vertice Rai alla vigilia della riunione del consiglio di amministrazione chiamato ad approvare il bilancio consuntivo, che sarà in sostanziale pareggio. Il via libera appare scontato, perché non è questo il terreno sul quale possono scontrarsi gli schieramenti, ma si tratta comunque di un passaggio decisivo per l’amministratore delegato, Carlo Fuortes. Non solo perché scatta una fotografia sull’andamento della sua gestione e sui risultati ottenuti, ma anche perché rappresenta il momento dal quale, nei progetti della maggioranza, è possibile procedere a un cambio al vertice di Viale Mazzini. Esponenti di Fratelli d’Italia, ma anche della Lega, non fanno mistero della volontà di arrivare a un avvicendamento immediato: vorrebbero che Fuortes si dimetta già nei prossimi per consentire all’assemblea degli azionisti, in programma il 27 aprile per la ratifica del bilancio, di procedere anche alla formalizzazione dei nuovi vertici. Sembra, però, che i tempi siano destinati ad allungarsi.

L’Ad, che oggi ha partecipato all’inaugurazione del nuovo studio di Rai Vaticano per il Giubileo, chiede che la sua uscita sia motivata e, da qui, i diversi tentativi di assegnargli un nuovo incarico, prima al Maggio Fiorentino, poi alla Scala. L’ultima destinazione sarebbe il San Carlo al posto del sovrintendente Stephane Lissner che ha, però, ancora un paio d’anni di mandato e non intende lasciare, nonostante ci sia una certa convergenza tra il ministero della Cultura e le istituzioni locali sulla sostituzione con Fuortes. L’escamotage sarebbe un decreto che estenda anche ai direttori stranieri le norme contenute nella legge Madia del 2015: il provvedimento vieta a chi percepisce una pensione di occupare incarichi dirigenziali nelle strutture che rientrino all’interno del bilancio consolidato dello Stato, come i Teatri stabili e le Fondazioni lirico sinfoniche. Lissner, che ha 70 anni e percepisce una pensione in Francia, sarebbe così obbligato a lasciare.

Il progetto non è però semplice e le tempistiche finiscono fatalmente con l’allungarsi. Per avere la certezza che il passaggio si concretizzi e che non ci siano inciampi nel percorso parlamentare, occorre attendere che il decreto venga convertito in legge. Solo dopo Fuortes si dimetterebbe, lasciando il campo al nuovo amministratore delegato, Roberto Sergio, e al direttore generale, Giampaolo Rossi. Le previsioni portano a fine maggio, in una fase delicata per la vita aziendale, perché alla presentazione dei palinsesti, in programma il 28 giugno a Napoli, mancherebbero poche settimane. Il clima di incertezza non aiuta in Rai, anche perché vanno rinnovati i contratti di artisti e conduttori e decisi i nuovi programmi. I sindacati sono sul piede di guerra e il 26 aprile è stato proclamato uno sciopero di tutte le sigle. Non è un mistero che il centrodestra voglia un cambiamento di rotta nei programmi della tv pubblica e c’è chi, temendo che il rinnovamento slitti all’anno prossimo, spinge perché a questo punto non venga assegnato un nuovo incarico a Fuortes. Il decreto, comunque, dovrebbe essere presentato a prescindere dagli sviluppi in Rai, per evitare disparità di trattamento tra direttori italiani e esteri, diversi dei quali chiamati dal ministro del Pd Dario Franceschini.

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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Trump, giudice arrestata per aiuto a membro gang Tren de Aragua

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“È una cosa terribile, la giudice è stata arrestata perché ospitava un membro di Tren de Aragua, giusto? È quello di cui sta parlando? È piuttosto sorprendente. È terribile”: lo ha detto Donald Trump ai reporter ai bordo dell’Air Force One commentando l’arresto di una giudice in Wisconsin con l’accusa di aver aiutato un clandestino ad eludere la cattura nascondendolo nella stanza della giuria. Non ci sono tuttavia per ora indicazioni che appartenesse alla gang venezuelana (foto di un esponente della gang).

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Esteri

Trump, Mosca e Kiev si incontrino per concludere accordo

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“Appena atterrato a Roma. Una buona giornata di colloqui e incontri con Russia e Ucraina. Sono molto vicini a un accordo e le due parti dovrebbero ora incontrarsi, ad altissimo livello, per ‘concluderlo’. La maggior parte dei punti principali è stata concordata. Fermate lo spargimento di sangue, ora. Saremo ovunque sia necessario per contribuire a porre fine a questa guerra crudele e insensata!”: lo scrive Donald Trump su Truth dopo essere arrivato a Roma per i funerali del Papa.

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