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Esteri

I volti dei bimbi ostaggio, quei sorrisi spenti da Hamas

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Il più piccolo ha appena nove mesi, gli occhioni grandi e le guanciotte rosa. Kfir Bibas è il più giovane ostaggio nelle mani di Hamas, rapito con il fratellino Ariel, che di anni ne ha solo 4 e nella foto gioca con le bolle di sapone. Sequestrati insieme alla mamma Shiri e al papà Yarden dal kibbutz di Nir Oz, la speranza che la famigliola sia tenuta insieme nella prigionia è probabilmente l’unica consolazione. Il governo israeliano ha diffuso le foto con i volti e le storie di 28 bambini e ragazzi fino ai 17 anni, sequestrati dai terroristi quella mattina del 7 ottobre che ha spazzato via la loro infanzia, l’innocenza, i sogni. Ormai da tre settimane quei sorrisi di una vita precedente sono virali sui social, diffusi dalle loro famiglie perché non vengano dimenticati, tappezzano i muri delle strade di Tel Aviv, le panchine, le cabine della corrente elettrica, le vetrine dei negozi.

Da qualche giorno sono comparsi anche su orsacchiotti bendati e macchiati di sangue nella centrale piazza Dina Dizengoff, dove subito dopo la mattanza è sorto un memoriale spontaneo con candele, fiori e bandiere con la Stella di David in omaggio alle vittime. I loro cari fanno di tutto perché non si spengano i riflettori sugli ostaggi, e il mondo faccia pressione perché vengano rilasciati, mentre l’angoscia cresce di ora ora, soprattutto dopo l’annuncio di Hamas – tutto da verificare – che i raid israeliani sulla Striscia di Gaza abbiano ucciso anche 50 ostaggi. Aviv Asher, due anni e mezzo e un cerchietto di petali rosa, e Raz, 4 anni e mezzo, sono state portate via a bordo di un pickup con la madre Doron. Papà Yoni le ha riconosciute in uno dei video di Hamas e ha capito che erano a Gaza solo con la geolocalizzazione del telefono della moglie.

Anche i fratellini Uria, 4 anni e mezzo, Yuval di 8 e Ofri di 10 sono stati rapiti con mamma Hagar: il papà Avichai Brodtz non si dà pace. Poi ancora c’è la foto di Ella Eliakim, 8 anni e un vestitino da principessa, con la sorella Dafna, di 15. Il padre Noam è stato brutalmente ucciso dai miliziani che hanno filmato la sua esecuzione per la loro sadica propaganda. Tal, 9 anni, Gal di 11, e la sorella Agam Goldstein – che fissa l’obiettivo con un filo di trucco e uno sguardo di sfida tipico dei suoi 17 anni – sono spariti dal kibbutz di Kfar Aza, uno dei più martoriati dalla ferocia di Hamas. C’è Sahar Kalderon, di 16 anni, con il fratellino Erez che proprio oggi ne compie 12. Quindi Yahel Shoham, tre anni e una cascata di riccioli biondi, e il sorriso sdentato della sorella Naveh, 8 anni. Ehitan Yahalomi, 12 anni, posa orgoglioso con il suo gatto sulle spalle.

La mamma e le sorelle sono riuscite a scappare, il papà è stato ferito e non ancora ritrovato. Infine c’è Ruth Peretz, 14 anni, immortalata sulla sedia a rotelle per una distrofia muscolare: era andata con papà Eric al Supernova Festival di Reim, la festa nel deserto finita nel sangue con 270 ragazzi morti. Il padre è stato ucciso sul posto, la malattia non ha impedito a Hamas di rapire anche lei.

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Cronache

Le gang criminali in Svezia seducono la polizia e s’infiltrano

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Un’inchiesta giornalistica del quotidiano svedese Dagens Nyheter ha portato alla luce numerosi casi in cui agenti di polizia avrebbero divulgato informazioni sensibili a membri di gang criminali. Alcuni di questi agenti avrebbero agito sotto pressioni da parenti, mentre altri avrebbero avuto rapporti intimi con individui legati alla criminalità organizzata.

Il giornale ha reso pubblici estratti di lettere d’amore inviate da una poliziotta a un membro della nota gang Foxtrot: “Sono al lavoro. Quante ore del mio tempo lavorativo ho dedicato a te? Se solo la gente sapesse”, riporta una delle lettere citate. In un altro caso, la capo squadra ‘Camilla’, specializzata in criminalità organizzata, è stata licenziata dopo essere stata sorpresa uscire da una stanza d’albergo con un membro di una gang al tempo imputato per riciclaggio: “Ci siamo accorti che qualcosa non andava”, ha dichiarato l’ex capo di Camilla al quotidiano. “Abbiamo notato un cambiamento di comportamento nei criminali che stavamo monitorando. Come se sapessero. Questo è successo più volte.

“Molti dei suoi colleghi sono rimasti scioccati dall’improvviso licenziamento di Camilla, avvenuto senza alcuna spiegazione a causa della segretezza. Lo scoop giornalistico rivela che dal 2018 è stato presentato un totale di 514 denunce per presunte divulgazioni di informazioni, ma che non tutte hanno portato a sentenze e in diversi casi non si è riusciti a individuare la fonte della fuga d’informazioni. Durante questo periodo, 30 agenti di polizia sono stati giudicati un “rischio per la sicurezza” e sono stati licenziati o invitati a lasciare il loro incarico. Le informazioni divulgate comprendono dettagli su gang rivali, metodi investigativi e dettagli privati di agenti di polizia, nonché avvertimenti di arresto e perquisizioni. Dopo la rivelazione, il Ministro della Giustizia, Gunnar Strömmer, ha convocato una riunione con i vertici della polizia: “Si tratta di un fatto molto grave” ha dichiarato a Dagens Nyheter “La divulgazione di informazioni sensibili ai criminali è un reato e può avere conseguenze molto dannose per il lavoro condotto dalle forze di polizia. A lungo termine, rischia di minare la fiducia nel sistema di giustizia e ledere la democrazia”, ha concluso il Ministro.

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Esteri

‘Da banche Occidente in Russia 800 mln euro in tasse a Cremlino’

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Le maggiori banche occidentali che sono rimaste in Russia hanno pagato lo scorso anno più di 800 milioni di euro in tasse al Cremlino, una cifra quattro volte superiore ai livelli pre-guerra. Lo riporta il Financial Times sottolineando che le imposte pagate, pari allo 0,4% delle entrate russe non legate all’energia per il 2024, sono un esempio di come le aziende straniere che restano nel Paese aiutano il Cremlino a mantenere la stabilità finanziaria nonostante le sanzioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano, “le maggiori sette banche europee per asset in Russia – Raiffeisen Bank International, Unicredit, Ing, Commerzbank, Deutsche Bank, OTP e Intesa Sanpaolo – hanno riportato profitti totali per oltre tre miliardi di euro nel 2023. Questi profitti sono stati tre volte maggiori rispetto al 2021 e in parte generati dai fondi che le banche non possono ritirare dal Paese”.

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Esteri

Sindaco Istanbul Ekrem Imamoglu contro Erdogan: Hamas è un gruppo terroristico

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Il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, il principale rivale del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, definisce Hamas “un gruppo terroristico” e afferma che la Turchia è stata “profondamente rattristata” dal massacro del 7 ottobre. Intervistato dalla Cnn, il primo cittadino della metropoli turca spiega che “qualsiasi struttura organizzata che compie atti terroristici e uccide persone in massa è da noi considerata un’organizzazione terroristica”, aggiungendo però che crimini simili stanno colpendo i palestinesi e invita Israele a porre fine alla sua guerra contro Hamas.

Il governo turco di Erdogan sostiene apertamente Hamas, ha duramente criticato l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza e ha chiesto un cessate il fuoco immediato. Il leader turco ha paragonato le tattiche del primo ministro Benyamin Netanyahu a quelle di Adolf Hitler e ha definito Israele uno “stato terrorista” a causa della sua offensiva contro Hamas a Gaza.

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