Mentre la Procura di Milano si appresta a chiudere l’inchiesta che ipotizza l’accusa di falso in bilancio a carico della ministra Daniela Santanchè e di altri ex amministratori di Visibilia Editore, fondata dalla senatrice di Fdi, la quale poi ha ceduto le quote, nell’udienza civile in corso sulla causa intentata da un gruppo di azionisti di minoranza della società i pm sono andati all’attacco sulla passata gestione societaria, depositando una serie di atti. Si tratta, da quanto si è saputo, di consulenze tecniche, richieste dall’aggiunto Laura Pedio e dal pm Maria Gravina, dalle quali emergerebbero irregolarità finanziarie e di bilancio nei conti di Visibilia Editore. Nella causa, davanti ai giudici Simonetti-Marconi-Zana, gli azionisti di minoranza, titolari di una quota superiore al 5% del capitale, hanno denunciato una serie di “gravi irregolarità” a partire dal 2019 nella gestione con “danno alla Società, al corretto funzionamento del mercato azionario, nonché agli azionisti”. Il 7 marzo l’assemblea di Visibilia Editore ha nominato un nuovo Consiglio di amministrazione e nella scorsa udienza in Tribunale ad aprile, in sostanza, i giudici hanno dato tempo ai nuovi amministratori di depositare documenti e relazioni sulla “azione concreta” della nuova gestione. Ieri, poi, in vista dell’udienza di oggi, sono state depositate dai pm, che erano entrati nella causa civile, quelle consulenze tecniche. E da qui, proprio per analizzare tutte le nuove carte, la decisione odierna del Tribunale di rinviare ancora il procedimento (nei prossimi giorni sarà comunicata una nuova data).
Intanto, sul fronte del Tribunale fallimentare e delle varie società del gruppo, la Procura nei mesi scorsi aveva già ritirato le richieste di liquidazione giudiziale per Visibilia Holding e Visibilia Editore. Mentre Visibilia srl in liquidazione si è mossa su due strade: il concordato preventivo o un accordo di ristrutturazione del debito. Resta ancora l’istanza di liquidazione giudiziale (il vecchio fallimento) per Visibilia Concessionaria, che ha chiesto di poter accedere alla procedura di composizione negoziata della crisi di impresa. E una nuova udienza è fissata per fine settembre. La risoluzione delle varie situazioni di crisi delle società del gruppo potrebbe portare i pm a non contestare, nella chiusura dell’inchiesta penale, l’accusa di bancarotta. Santanchè è stata presidente e Ad di Visibilia Editore tra il 2016 e il gennaio 2022 e poi ha dismesso le quote. Anche la contestazione di falso in bilancio, segnalata negli atti della Gdf di Milano che conduce l’indagine, era scattata a partire da un esposto dei soci di minoranza di Visibilia. E si concentra, come risulta da un’informativa, sul fatto che dal 2017 il cda della società “avrebbe dovuto approvare bilanci riportanti valori di avviamento e imposte anticipate largamente diversi da quelli deliberati”. Gli stessi soci di minoranza, inoltre, hanno lamentato perdite “costanti” e un “continuo ricorso ad aumenti di capitale”.