Continua il nostro viaggio nelle rassegne d’arte programmate nei piccoli borghi o come i questo caso nelle cittadine delle aree interne o costiere della regione Campania, dopo la prima edizione di “Forestàte” nei pressi di Tora e Piccilli e la VII edizione di Porto d’Arte Campania, oggi ci soffermiamo sulla XI edizione di VinArte, con alla direzione artistica l’ideatore Giuseppe Leone e alla guida della Sezione Fotografia & Videoarte Azzurra Immediato, che si è tenuta a Guardia Sanframondi, città famosa per la sua importante vocazione vitivinicola e ancor di più per le tradizioni penitenziali in onore dell’Assunta, che sfociano con la grande processione dei battenti ogni sette anni, la domenica seguente al primo lunedi successivo al 15 Agosto. Nel frattempo, nell’ambito della kermesse Vinalia, arrivata oramai alla XXVIII edizione, VinArte 2021, come nelle edizioni passate, offre una panoramica sull’arte e sulle sue declinazioni attraverso le opere degli artisti invitati. Transizione & Rumore sono i due concetti chiave che hanno guidato la rassegna quest’anno presentando al pubblico due sezioni: una legata alla pittura e alla scultura con Gli Altari dell’Arte in Ave Maria Gratia Plena, curata da Giuseppe Leone; l’altra riservata alla fotografia e alla videoarte con Transizioni, a cura di Azzurra Immediato ed è stato proprio questa generale inclinazione razionale, riflessiva, nella convergenza con l’empito dell’emozione artistica, il vero punto di forza di VinArte 2021. “Passione e ragione, rumore e silenzio, fantasia e riflessione, cuore del progetto e della sua realizzazione”. Affidata a pittori, scultori e fotografi con diverse progettualità, nell’antica Ave Gratia Plena, gli Altari dell’Arte è un progetto che riunisce, anche in collaborazione con i galleristi Paolo Bowinkel e Andrea Nuovo, gli artisti Leticia Burgos, Max Coppeta, Maya Pacifico, Luciano Caruso & Giuseppe Leone & Nicola Rivelli, Aniello Scotto, Giorgio Tentolini gli scultori Mariano Goglia ed Ernesto Pengue e l’opera realizzata da Giuseppe Leone ed emblema di identità visuale del festival. Per la fotografia e la videoarte Palazzo Marotta Romano, la Sagrestia Vecchia e l’antico Monte dei Pegni, ospiteranno Transizioni, a cura di Azzurra Immediato con Anuar Arebi, Luca Gamberini, Fabio Ricciardiello, Anna Rosati, Natalino Russo, Luigi Salierno, Pasquale Palmieri con anche un’opera di video, e un progetto di Giovanni Izzo.
VinArte 21, Gli Altari dell’Arte, a cura di G.Leone, Nicola Rivelli
VinArte 21, Gli Altari dell’Arte, a cura di G.Leone, Max Coppeta
VinArte 21, Gli Altari dell’Arte, a cura di G.Leone, Mariano Goglia, Maya Pacifico
VinArte 21, Gli Altari dell’Arte, a cura di G.Leone, Leticia Burgos
VinArte 21, Gli Altari dell’Arte, a cura di G.Leone, Caruso, Leone & Rivelli
VinArte 21, Gli Altari dell’Arte, a cura di G.Leone, Giorgio Tentolini
VinArte 21 – TRANSIZIONI fotografia a cura di A.Immediato, Fabio Ricciardiello
VinArte 21 – TRANSIZIONI fotografia a cura di A.Immediato, Anuar Arebi
VinArte 21 – TRANSIZIONI fotografia a cura di A.Immediato, Anna Rosati
VinArte 21 – TRANSIZIONI a cura di A.Immediato, Pasquale Palmieri e Luigi Salierno
VinArte 21 – TRANSIZIONI a cura di A.Immediato, Giovanni Izzo, Matres
Pasquale Palmieri, Untitled, courtesy l’artista
Giovanni Izzo, dal progetto Matres, courtesy l’artista
Giorgio Tentolini, Venere, courtesy Paolo Bowinkel
Anuar Arebi, dal progetto Silent & Changing City, courtesy l’artista
Cattedrali Urbane – Pars Costruens
Aspetto molto interessante della rassegna è la sezione Genius Loci, ove pittori, scultori e fotografi del territorio si sono proposti come trait d’union tra il Sannio e chi arriverà da altrove, come primo punto di incontro e contatto, uno sguardo che ha accolto il pubblico in un percorso inusitato e sorprendente: Carmine Carlo Maffei con un progetto personale nel suo Atelier Pietre Vive, Margherita Palmieri con una performance ed il fotografo Francesco Garofano. A sua volta, ogni artista è stato figlio di una transizione ed espressione di rumore artistico, poiché per una felice concomitanza, molti “sono giunti da” o ‘sono in partenza per’ – o entrambe le cose – con i propri progetti, per esser protagonisti di importanti mostre e festival in Italia e all’estero e di pubblicazioni di grande rilievo di cui, VinArte, ha proposto anteprime o dettagli fondamentali. In quest’ambito di accoglienza è stato presentato il progetto indipendente “Immagini del Sannio rurale” a cura del Circolo Fotografico Sannita presieduto da Cosimo Petretti. Vitalità, cultura e arte, mentre ci si avvicina a grandi passi alla prossima processione dei Battenti che vedrà penitenti da tutto il mondo sfilare per il borgo antico nell’Agosto del 2024.
Un immagine della processione dei Battenti che si tiene a Guardia Sanframondi ogni sette anni. ph. Mario Laporta
Un immagine della processione dei Battenti che si tiene a Guardia Sanframondi ogni sette anni. ph. Mario Laporta
Un immagine della processione dei Battenti che si tiene a Guardia Sanframondi ogni sette anni. ph. Mario Laporta
Un immagine della processione dei Battenti che si tiene a Guardia Sanframondi ogni sette anni. ph. Mario Laporta
Un immagine della processione dei Battenti che si tiene a Guardia Sanframondi ogni sette anni. ph. Mario Laporta
Un immagine della processione dei Battenti che si tiene a Guardia Sanframondi ogni sette anni. ph. Mario Laporta
Un immagine della processione dei Battenti che si tiene a Guardia Sanframondi ogni sette anni. ph. Mario Laporta
Un immagine della processione dei Battenti che si tiene a Guardia Sanframondi ogni sette anni. ph. Mario Laporta
Un immagine della processione dei Battenti che si tiene a Guardia Sanframondi ogni sette anni. ph. Mario Laporta
Un immagine della processione dei Battenti che si tiene a Guardia Sanframondi ogni sette anni. ph. Mario Laporta
Un immagine della processione dei Battenti che si tiene a Guardia Sanframondi ogni sette anni. ph. Mario Laporta
Un immagine della processione dei Battenti che si tiene a Guardia Sanframondi ogni sette anni. ph. Mario Laporta
Un immagine della processione dei Battenti che si tiene a Guardia Sanframondi ogni sette anni. ph. Mario Laporta
Un immagine della processione dei Battenti che si tiene a Guardia Sanframondi ogni sette anni. ph. Mario Laporta
Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse,
Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES.
Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli.
Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli.
Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it
E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International.
Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.
Stop all’automatismo che impone la sospensione della responsabilità genitoriale per i genitori condannati per maltrattamenti in famiglia. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 55 del 2025, dichiarando illegittimo l’articolo 34, secondo comma, del Codice penale nella parte in cui non consente al giudice di valutare in concreto l’interesse del minore.
Una norma rigida che non tutela sempre i figli
L’automatismo previsto dalla norma, secondo cui alla condanna per maltrattamenti in famiglia (articolo 572 c.p.) segue obbligatoriamente la sospensione della responsabilità genitoriale per il doppio della pena, è stato giudicato irragionevole e incostituzionale. Secondo la Consulta, la previsione esclude qualsiasi valutazione caso per caso e impedisce al giudice di verificare se la sospensione sia effettivamente nell’interesse del minore, come invece richiedono gli articoli 2, 3 e 30 della Costituzione.
Il caso sollevato dal Tribunale di Siena
A sollevare la questione è stato il Tribunale di Siena, che aveva riconosciuto la responsabilità penale di due genitori per maltrattamenti nei confronti dei figli minori, ma riteneva inadeguato applicare in automatico la sospensione della responsabilità genitoriale. Il giudice toscano ha evidenziato la possibilità concreta che, in presenza di una riconciliazione familiare e di un miglioramento del contesto domestico, la sospensione potesse arrecare un danno ulteriore ai minori.
Il principio: al centro l’interesse del minore
La Corte ha ribadito che la tutela dell’interesse del minore non può essere affidata a presunzioni assolute, bensì deve derivare da una valutazione specifica del contesto familiare e della reale efficacia protettiva della misura. Il giudice penale deve dunque essere libero di stabilire, caso per caso, se la sospensione della responsabilità genitoriale sia davvero la scelta più idonea alla protezione del figlio.
La continuità con la giurisprudenza
La decisione si inserisce nel solco della sentenza n. 102 del 2020, con cui la Consulta aveva già bocciato l’automatismo previsto per i genitori condannati per sottrazione internazionale di minore. In entrambi i casi, si riafferma il principio secondo cui le misure che incidono sulla genitorialità devono essere coerenti con i valori costituzionali e orientate alla tutela concreta del minore.
Il mondo della cultura piange la scomparsa di Mario Vargas Llosa (foto in evidenza di Imagoeconomica), uno dei più grandi romanzieri del Novecento e premio Nobel per la Letteratura nel 2010. Lo scrittore peruviano si è spento oggi, domenica, a Lima all’età di 89 anni, circondato dalla sua famiglia, come ha comunicato suo figlio Álvaro attraverso un messaggio pubblicato sul suo account ufficiale di X.
«Con profondo dolore, rendiamo pubblico che nostro padre, Mario Vargas Llosa, è morto oggi a Lima, circondato dalla sua famiglia e in pace».
Una vita tra letteratura e impegno
Nato ad Arequipa il 28 marzo del 1936, Vargas Llosa è stato tra i più influenti autori della narrativa ispanoamericana contemporanea. Oltre ai riconoscimenti letterari internazionali, ha vissuto una vita profondamente segnata anche dall’impegno civile e politico.
Con la sua scrittura tagliente e lucida, ha raccontato le contraddizioni della società peruviana e latinoamericana, esplorando con coraggio e passione temi di potere, ingiustizia e libertà.
I capolavori che hanno segnato la sua carriera
Autore di romanzi fondamentali come “La città e i cani” (1963), durissima denuncia del sistema militare peruviano, e “La casa verde” (1966), Vargas Llosa ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura del Novecento. La sua vasta produzione comprende anche saggi, articoli e testi teatrali.
Un addio in forma privata
Come reso noto dalla famiglia, i funerali saranno celebrati in forma privata e, nel rispetto della volontà dell’autore, le sue spoglie saranno cremate. Un addio sobrio, coerente con la riservatezza che ha spesso contraddistinto l’uomo dietro lo scrittore.
Cinque giovani talenti campani delle scuole superiori rappresenteranno l’Italia all’International Young Physicists’ Tournament (IYPT) 2025, la più prestigiosa competizione mondiale di fisica per studenti delle scuole superiori, che si svolgerà dal 29 giugno al 6 luglio a Lund, in Svezia.
Dopo una severa selezione nazionale, articolata in prove pratiche e orali, sono stati scelti cinque studenti, tutti provenienti da istituti superiori della Campania: il Liceo Mercalli di Napoli e il Liceo Buchner di Ischia. Una vittoria che premia la qualità della formazione scientifica nelle scuole del Sud e conferma il livello di eccellenza raggiunto dalla regione in campo scientifico.
Tra i protagonisti Pierluigi Trani, talento di Ischia
Tra i cinque campioni c’è Pierluigi Trani, studente del terzo anno del Liceo Scientifico Buchner di Ischia, attualmente a Salonicco, in Grecia, per partecipare a un torneo amichevole di preparazione con altri cinque Paesi del sud Europa. Trani si è classificato tra i primi quattro nella fase provinciale dei Campionati di Fisica 2025 a Napoli, risultando l’unico studente ischitano tra i primi dieci. Inoltre, si è distinto a livello nazionale arrivando terzo alle Olimpiadi di Statistica nella sua fascia d’età.
Il giovane fisico non ha intenzione di fermarsi qui: dopo l’esperienza mondiale in Svezia, proseguirà i suoi studi in un prestigioso college londinese, pronto ad accoglierlo per coltivare il suo brillante futuro accademico.
Un team guidato da due docenti campani
A guidare la squadra italiana saranno Gianmarco Sasso e Raffaele Campanile, entrambi docenti del Liceo Buchner di Ischia. I due insegnanti hanno seguito tutte le fasi della selezione e accompagnano i ragazzi nella preparazione per la competizione internazionale. L’IYPT è un torneo con una lunga storia: esiste da 38 anni, ma l’Italia partecipa ufficialmente solo dal 2024, grazie al sostegno dell’associazione “Scienza e Scuola”, con sede nel Meridione. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ancora non riconosce formalmente la competizione, ma l’entusiasmo e la determinazione di studenti e docenti colmano ogni lacuna istituzionale.
La fisica come passione e riscatto territoriale
L’affermazione della Campania all’IYPT è un segnale forte: il talento scientifico non conosce confini geografici, e può emergere anche in territori spesso penalizzati da scarse risorse e riconoscimenti. I cinque ragazzi selezionati, con il sostegno dei loro docenti e di una rete associativa motivata, porteranno in alto il nome dell’Italia e del Sud Europa, confrontandosi con delegazioni di ben 39 nazioni.
Dal cuore del Sud, un segnale di speranza, competenza e futuro.