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Governo Meloni, i leader delle destre europee esultano. Biden: Italia alleato vitale della Nato

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Il giuramento del nuovo governo è stato al centro dell’attenzione delle cancellerie e dei media di tutto il mondo. Se l’Occidente, insieme agli auguri di rito, ha rimarcato l’importanza di una collocazione euroatlantica dell’Italia e a fianco di Kiev, i leader sovranisti hanno celebrato l’affermazione delle destre. “Mi congratulo con Giorgia Meloni per essere diventata la nuova prima ministra italiana. L’Italia è un alleato vitale della Nato e un partner stretto mentre le nostre nazioni affrontano insieme sfide globali comuni”, il messaggio del presidente americano Joe Biden, “come membri del G7, non vedo l’ora di continuare a promuovere il nostro sostegno all’Ucraina, di ritenere la Russia responsabile della sua aggressione, di garantire il rispetto dei diritti umani e dei valori democratici e di costruire una crescita economica sostenibile”.Dopo le parole del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi rivelate da LaPresse su un riavvicinamento a Putin, si sono rafforzati i timori che Roma possa discostarsi dall’asse pro Kiev e per le sanzioni contro Mosca. Il presidente Volodymir Zelensky, che potrebbe tra non molto ricevere la nuova premier, ha rimarcato di attendere “con impazienza una continua fruttuosa cooperazione per garantire pace e prosperità in Ucraina, in Italia e nel mondo”, e non si è fatta attendere la risposta di Meloni, sempre su Twitter: “L’Italia è e sarà sempre dalla parte del coraggioso popolo ucraino che lotta per la sua libertà e per una giusta pace”. “Mi pare che il presidente Meloni sia stata molto chiara da mesi: la posizione dell’Italia è fortemente collocata nell’alleanza occidentale e nell’Europa”, ha rassicurato il neo ministro della Difesa e co-fondatore di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto, mentre Antonio Tajani ha fatto la sua prima telefonata da neo ministro degli Esteri all’omologo ucraino “per ribadire solidarietà a un paese che è stato invaso dalla Russia e che, con il sostegno dell’Unione europea e della Nato, sta difendendo la propria indipendenza”. Da Bruxelles sono arrivate le congratulazioni d’obbligo alla prima donna a ricoprire il ruolo di premier in Italia, con insieme il richiamo a “lavorare insieme al nuovo governo in modo costruttivo per rispondere alle sfide che ci attendono”, per dirla con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che ha avuto un colloquio telefonico con Meloni, così come i presidenti di Consiglio e Parlamento europeo. “Lavoriamo insieme a beneficio dell’Italia e dell’Ue. La aspetto al Consiglio europeo per lavorare insieme per il bene dell’Unione europea”, l’invito di Charles Michel, mentre Roberta Metsola ha sottolineato che “l’Europa sta affrontando enormi sfide.Aiutiamo i nostri cittadini e sosteniamo l’Ucraina rimanendo uniti e determinati. L’Europa ha bisogno dell’Italia. Insieme supereremo ogni difficoltà”. Meloni ha risposto che “siamo pronti a fare del nostro meglio” e Roma “farà la sua parte per un’Europa forte ed efficace”. Un monito più duro è arrivato dal commissario all’Economia Paolo Gentiloni, che sulla volontà di toccare il Pnrr ha avvertito che “non è che possiamo rifare i piani ogni volta che cambia un governo, non esiste”. Non è consentito dalla legislazione europea, anche se fare alcune modifiche “motivate” non è un tabù.Di diverso tenore i messaggi dai leader sovranisti europei. “Un grande giorno per la destra europea”, secondo il premier ungherese Viktor Orban, che ha postato una foto assieme alla neo presidente del Consiglio. “Estendo a Giorgia Meloni, nuova presidente del Consiglio dei ministri italiano, e a Matteo Salvini, vicepresidente, tutti i miei auguri di buona riuscita. Ovunque in Europa, i patrioti stanno salendo al potere e con loro questa Europa di nazioni che stiamo chiedendo”, le parole della leader del Rassemblement national Marine Le Pen. “E’ un giorno importante per l’Italia, l’Ue e la Nato. Sfide senza precedenti ci attendono, ecco perché abbiamo bisogno di una leadership determinata e coraggiosa che supporti valori duraturi. Oggi l’Europa e la Polonia hanno una tale alleata a Roma”, sottolinea il premier polacco Mateusz Morawiecki, in Europa nel gruppo dei conservatori Ecr insieme a Fratelli d’Italia. Come lo spagnolo Vox, che con il vicepresidente dell’azione politica del partito, Jorge Buxadé, si è congratulato con l'”amica” Giorgia Meloni.Il giuramento del nuovo esecutivo ha conquistato anche le home page delle principali testate internazionali. La Cnn parla del “governo più di destra che l’Italia abbia visto negli ultimi decenni”, con la vittoria di Meloni che “suggerisce che il fascino del nazionalismo rimane immutato in Italia”. “La postfascista Meloni ha giurato come prima capa del governo italiano”, scrive il tedesco Spiegel, secondo cui “Matteo Salvini diventa il suo vice ma deve accontentarsi del ministero delle Infrastrutture”. Diverso il punto di vista di Le Monde, che titola “La leader di estrema destra Giorgia Meloni presenta un governo volto a rassicurare i partner di Roma”, e sottolinea che “la nomina di personalità esperte e filoeuropee a ruoli chiave (affari esteri, Europa, economia) segna una forma di continuità, mentre la priorità del nuovo gabinetto sarà la situazione economica”. Anche Le Figaro rimarca che quello di Meloni “è un vero governo politico che riflette l’orientamento e i principali equilibri della maggioranza eletta. Ma anche di ‘buon livello’, cioè composto da persone con reale competenza per le responsabilità loro affidate. Dovrebbe confermare la posizione atlantista ed europeista dell’Italia, affermata dalla nomina di Antonio Tajani, ex presidente del Parlamento europeo, agli Esteri e vicepremier. Mentre l’altro vicepremier, Matteo Salvini, è alle Infrastrutture. Il ministero dell’Economia è stato affidato a Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico sotto Mario Draghi”. Spazio alla notizia anche sulle agenzie russe, da Tass a Ria Novosti e Interfax, con quest’ultima che sottolinea che è “improbabile” che il centrodestra “sosterrà attivamente una revisione del regime delle sanzioni contro la Russia nel prossimo futuro, nonostante il fatto che Berlusconi e Salvini non siano ritenuti ostili a Mosca”.

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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