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Musica

Geolier torna con il nuovo singolo “Fotografia” e annuncia il tour negli stadi nel 2026

Dopo “Amen Freestyle”, Geolier torna con il singolo “Fotografia”, in uscita il 7 novembre. Il rapper annuncia anche il tour “Geolier Stadi 2026”, con date a Milano, Roma, Messina e Napoli.

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Dopo il successo di “Amen Freestyle” e l’annuncio della chiusura del suo quarto album, Geolier è pronto a tornare con un nuovo singolo. Il brano, intitolato “Fotografia” e prodotto da Atlantic Records Italy / Warner Music Italy, sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 7 novembre.


Un singolo tra intensità e maturità

Fotografia” rappresenta un nuovo passo nella crescita artistica del rapper partenopeo, che negli ultimi anni ha saputo imporsi come una delle voci più autentiche e influenti della scena urban italiana.
Il brano promette di unire intensità, verità e una scrittura sempre più matura, segno di un percorso artistico che continua a evolversi e ad affermarsi anche fuori dai confini del rap napoletano.


Geolier Stadi 2026: il primo tour negli stadi italiani

Parallelamente al lancio del nuovo singolo, Geolier ha annunciato anche il suo primo tour negli stadi, intitolato “Geolier Stadi 2026”, che lo porterà nei principali impianti italiani durante l’estate del 2026.

Queste le date ufficiali:

  • 13 giugno – Milano

  • 19 giugno – Roma

  • 23 giugno – Messina

  • 26, 27 e 28 giugno – Napoli

Un traguardo che segna una svolta nella carriera dell’artista, simbolo di una generazione e di un linguaggio musicale capace di unire, come pochi, le strade e le classifiche.

Con “Fotografia” e il Geolier Stadi 2026, il rapper napoletano si prepara a un nuovo capitolo della sua carriera: più grande, più consapevole e sempre fedele alle sue radici.

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La musica fa bene al cervello: ascoltarla ogni giorno riduce del 39% il rischio di demenza

Uno studio australiano su oltre 10.000 anziani dimostra che ascoltare musica o suonare uno strumento riduce fino al 39% il rischio di sviluppare demenza e problemi di memoria.

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La musica non è solo una forma d’arte, ma anche una potente medicina per la mente. Un nuovo studio condotto dalla Monash University di Melbourne su oltre 10.000 persone ha confermato gli effetti benefici della musica sul cervello, in particolare nella prevenzione del declino cognitivo e delle forme di demenza.


Lo studio: meno rischio di demenza per chi ascolta o suona musica

La ricerca, pubblicata sull’International Journal of General Psychiatry, ha seguito 10.800 adulti over 70 per diversi anni, monitorando il loro rapporto con la musica e confrontando le capacità cognitive tra chi la ascoltava regolarmente e chi no.

I risultati sono sorprendenti:

  • Chi ascoltava musica quasi ogni giorno ha mostrato un 39% in meno di rischio di sviluppare demenza o problemi di memoria.

  • Chi suonava uno strumento musicale ha registrato una riduzione del 35% del rischio.

Gli anziani che combinavano ascolto e pratica musicale hanno mostrato, nel complesso, migliori capacità di ragionamento, pianificazione e memoria, anche se questi benefici non sono stati quantificati in modo statistico.


Lo stile di vita conta più della genetica

Secondo Joanne Ryan, professoressa alla Monash University e autrice principale dello studio, i risultati dimostrano che “le demenze non sono solo legate all’invecchiamento e alla genetica, ma che lo stile di vita può influenzarne e prevenirne lo sviluppo”.

La musica, quindi, rappresenta una forma di allenamento mentale che stimola le funzioni cognitive e rallenta il naturale processo di invecchiamento del cervello.


Istruzione e benefici maggiori

Dallo studio emerge anche un altro dato interessante: i benefici dell’ascolto musicale sono più evidenti tra le persone con un alto livello di istruzione, probabilmente perché il cervello allenato ad attività complesse reagisce meglio agli stimoli musicali.

In ogni caso, gli esperti concordano su un punto: suonare o ascoltare musica con regolarità è un vero toccasana per il cervello, a qualsiasi età.

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Musica

Giorgia torna con l’album “G”: «Sono come Terminator 2, ogni volta mi rialzo»

Dopo il successo di “Golpe” e un tour sold out, Giorgia pubblica il 7 novembre “G”, il nuovo album di inediti. La cantante racconta la sua rinascita, il duetto con Blanco e la sua visione del femminismo: “La felicità è dentro di noi”.

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Sono come Terminator 2, ogni volta che mi accoppano poi mi riformo”, scherza Giorgia, raccontando il momento straordinario della sua carriera, che a trent’anni dal debutto vive una nuova stagione di successo.
“Non me lo aspettavo — confessa — se me lo avessero detto dieci anni fa non ci avrei creduto. Pensare che volevo smettere a 26 anni”.

Oggi invece la cantante romana è tornata più forte che mai: dopo un tour tutto sold out e il trionfo del singolo “Golpe”, pubblica il 7 novembre il nuovo album di inediti, “G”, preludio a una nuova tournée che partirà il 25 novembre da Jesolo, già costellata da numerosi “tutto esaurito”.


Una carriera rinata dopo Sanremo: “Mi sono rimboccata le maniche”

Sanremo 2023 non è stato un successo fuori, ma per me sì — spiega Giorgia —. È stato fondamentale testarmi su quel palco. Ho sofferto, ma invece di cadere mi sono rimboccata le maniche”.
Un percorso di rinascita che ha trovato forza nel tour firmato da Ferdinando Salzano, nella partecipazione a X Factor e nella co-conduzione del Festival con Amadeus, fino al nuovo ritorno sul palco dell’Ariston.

“La vita è un viaggio di trasformazione”, dice. “Ti dà sempre un’occasione per cambiare”.


L’album “G”: tra introspezione e collaborazioni giovani

Il nuovo disco nasce da un lavoro di ricerca e ascolto. Giorgia ha provinato decine di brani scritti anche da autori molto giovani, trovando “una consapevolezza sorprendente”.

Tra i brani più intensi, “Carillon”, dedicato alla se stessa adolescente, “una ragazza piena di mondo dentro, ma senza ancora il modo di esprimerlo”.
E poi “La cura per me”, canzone scritta con Blanco e presentata a Sanremo 2025, che apre e chiude l’album in due versioni: una da solista e una in duetto con il cantautore bresciano.

“Gli chiesi di duettare con me a Sanremo, ma non era nei suoi piani. Ora ci siamo riusciti, e ho cambiato la chiusura del testo — racconta Giorgia —. Dove lui diceva ‘solo tu sei la cura per me’, io canto ‘non sarò mai sola per me’. Perché voglio dire alle ragazze che la felicità non va affidata a nessuno, se non a sé stesse”.


“Il mio è un femminismo gentile, non un insulto”

Nel presentare l’album, Giorgia prende posizione anche sul clima di violenza che attraversa i social e il dibattito pubblico.
Non so quand’è che mi sono distratta e il femminismo ha preso un’altra piega — dice —. Non trovo niente di femminista nell’insultare le persone”.

Un richiamo al suo “femminismo gentile”, ereditato dalla famiglia e maturato con l’età: “Questo è un tempo molto violento, ma io non ce l’avrei nemmeno il tempo di stare a insultare. Mancano empatia e solidarietà, che dovremmo recuperare come esseri umani”.


“La musica è una delle poche cose che tocca l’anima”

Nonostante le difficoltà, Giorgia continua a trovare nella musica la sua più autentica ragione di vita:

“A volte è difficile persino pensare di cantare, ma poi il desiderio torna. La musica è una delle poche cose al mondo che tocca l’anima, e spesso non ci pensiamo abbastanza”.

Con “G”, la voce più elegante e intensa del pop italiano firma una nuova rinascita, confermandosi artista capace di cambiare pelle senza mai perdere autenticità.

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Musica

I Marillion tornano in Italia: concerto evento all’Anfiteatro degli Scavi di Pompei nel luglio 2026

I Marillion tornano in Italia e per la prima volta suoneranno all’Anfiteatro degli Scavi di Pompei il 25 luglio 2026 per Beats of Pompeii. Un evento unico che unisce musica, arte e storia.

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I Marillion tornano in Italia e per la prima volta nella loro lunga carriera si esibiranno in uno dei luoghi più suggestivi al mondo: l’Anfiteatro degli Scavi di Pompei.
L’appuntamento è fissato per sabato 25 luglio 2026, nell’ambito della terza edizione di Beats of Pompeii, la rassegna che negli ultimi anni ha ospitato star internazionali come Nick Cave, Ben Harper, Bryan Adams, Jean-Michel Jarre e Riccardo Muti.

Promosso dal Ministero della Cultura e dal Parco Archeologico di Pompei, in collaborazione con Comune di Pompeie Regione Campania, l’evento è organizzato da Blackstar Entertainment e Fast Forward sotto la direzione artistica di Giuseppe Gomez.
Il festival punta, spiegano gli organizzatori, “a unire arte, storia e musica in un contesto unico al mondo”.


Marillion: 40 anni di carriera e un suono che non invecchia

Con oltre 40 anni di carriera, 30 milioni di album venduti e una fan base internazionale tra le più fedeli del panorama rock, i Marillion restano un’icona del progressive rock europeo.
Guidata da Steve Hogarth, la band porterà sul palco pompeiano un set speciale, studiato esclusivamente per la data italiana, con una selezione delle perle più amate del repertorio.

Sarà più di un semplice concerto – spiegano gli organizzatori – sarà un evento storico, una rara opportunità di vivere la musica dei Marillion in un luogo dove arte e storia si fondono in modo irripetibile”.

Il live sarà filmato e trasformato in un album ufficiale e in un Blu-ray movie, che raccoglierà il best of dello show in un’esperienza audiovisiva immersiva.


Il ritorno e il nuovo successo

Dopo sei anni di silenzio discografico, i Marillion sono tornati nel 2024 con An Hour Before It’s Dark, un album che conferma il periodo di rinnovata ispirazione del gruppo.
Il disco, lodato dalla critica per la sua intensità e autenticità, “ribadisce la volontà della band di restare fedele a se stessa, con una musica tagliente e raffinata, immune allo scorrere del tempo”.

Il concerto di Pompei si annuncia come una celebrazione della loro carriera e della loro rinascita artistica, in una cornice che unisce il mito del rock alla grande bellezza della storia italiana.

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