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Politica

Fratelli d’Italia primo partito nelle Marche, Pd e M5s in calo: Lega crolla, Forza Italia cresce

Fratelli d’Italia diventa primo partito nelle Marche con il 28%, sorpassando il Pd. Forza Italia cresce, mentre la Lega crolla al 7%. Pd e M5s in calo nonostante l’alleanza. Affluenza in forte diminuzione.

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Il voto nelle Marche ridisegna gli equilibri politici regionali. Fratelli d’Italia conquista il primato con circa il 28% dei consensi, scalzando il Pd, che arretra al 22,5% dal 25,11% del 2020. Un risultato che conferma il radicamento del partito guidato da Giorgia Meloni anche a livello locale.

La Lega crolla, Forza Italia supera il 8%

Il dato più clamoroso arriva dalla Lega, che precipita al 7%, ben lontana dal 22,38% registrato alle regionali del 2020. In controtendenza invece Forza Italia, che cresce e supera l’8%, rispetto al 5,89% di cinque anni fa.

Centrosinistra e campo largo in difficoltà

L’alleanza tra Pd e M5s non ha prodotto l’effetto sperato. Il candidato unitario Matteo Ricci non ha convinto gli elettori pentastellati, anche a causa dei dissapori locali e dell’avviso di garanzia arrivato durante la campagna. Il M5s si ferma poco sopra il 5%, in calo rispetto al 7,12% del 2020. Avs non va oltre il 4%, in flessione rispetto al 5,72% delle ultime europee.

Affluenza in netto calo

L’affluenza si è fermata al 50,01%, quasi dieci punti in meno rispetto alle precedenti regionali. Secondo gli analisti, a pesare sarebbero state sia le polemiche nazionali legate al conflitto a Gaza, sia la scarsa capacità del centrosinistra di mobilitare gli elettori indecisi.

Un voto legato alle dinamiche locali

Per diversi osservatori, tra cui Lorenzo Pregliasco e Antonio Noto, i marchigiani hanno scelto più in base a logiche territoriali che a dinamiche nazionali. “Non c’è stato né l’effetto Flotilla né l’effetto governo”, ha spiegato Noto, sottolineando come il campo largo non abbia registrato quel boom necessario a battere il centrodestra.

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Politica

Meloni chiude a Lamezia: «In Calabria non si vince, si stravince». Centrodestra unito verso il voto

Giorgia Meloni chiude il comizio del centrodestra a Lamezia Terme: «In Calabria non si vince, si stravince». Sul palco con Salvini e Tajani, la premier difende i risultati del governo e lancia stoccate al centrosinistra.

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«In Calabria non si vince, si stravince». Con queste parole, rilanciate dai vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, Giorgia Meloni ha chiuso a Lamezia Terme il comizio del centrodestra a sostegno di Roberto Occhiuto, candidato alla riconferma. Dopo la vittoria nelle Marche, la coalizione si mostra galvanizzata e punta al 2-0 nelle regionali del prossimo weekend.

Meloni attacca il centrosinistra e difende il governo

Dal palco la premier ha puntato il dito contro la scelta del centrosinistra di legare la campagna elettorale al tema di Gaza. «I cittadini non sono stupidi – ha detto Meloni – guardano al lavoro, ai risultati, non agli slogan». Una linea ribadita con forza: «Chi pensa di usare tragedie per racimolare voti sbaglia».

Meloni ha difeso i risultati del suo governo, sottolineando che l’esecutivo si avvia a essere «il terzo più longevo della storia repubblicana, e tutti e tre di centrodestra».

Occhiuto, Ponte sullo Stretto e sanità

Diversamente dagli altri relatori, la premier ha speso parole anche per il Ponte sullo Stretto, cavallo di battaglia di Salvini, presente sul palco. Il leader della Lega ha promesso «un calcio in culo alla ’ndrangheta» e ha annunciato che l’iter per l’uscita dal commissariamento della sanità calabrese è stato avviato.

Meloni ha difeso la scelta di Occhiuto di andare al voto anticipato, definendola «un segnale di rispetto per i cittadini, unici a decidere se fidarsi di noi».

Stoccate a Schlein e Conte

Non sono mancate frecciate all’opposizione. Meloni ha ironizzato sulla leader dem Elly Schlein, che «va negli ospedali a certificare disastri ereditati dal centrosinistra», e su Giuseppe Conte, accusato di aver nominato «commissari imbarazzanti». Poi l’affondo sul reddito di cittadinanza: «Ora ci sarà il reddito di regionalanza? Per la sinistra al Sud servono solo paghette di Stato, noi vogliamo dare dignità con il lavoro».

Un comizio blindato e piazza divisa

Il comizio si è svolto in una città blindata. Mentre in piazza sventolavano le bandiere del centrodestra, sui balconi vicini apparivano bandiere palestinesi e, fuori dalle transenne, un presidio in solidarietà a Gaza.

L’evento si è chiuso con applausi, l’inno d’Italia e la foto di rito del centrodestra unito, con l’obiettivo di confermare la guida della Regione.

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Politica

Mobilitazioni per Gaza, il Viminale stringe sui permessi: allerta massima per cortei e proteste

Settimana di mobilitazioni per Gaza: il Viminale ordina una stretta sui permessi ai poliziotti e prepara un dispositivo imponente per il corteo di Roma. Piantedosi convoca prefetti e questori per prevenire disordini.

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Settimana ad alta tensione sul fronte delle mobilitazioni per Gaza. Una circolare del Viminale ordina ai questori una stretta su permessi e congedi per i poliziotti dall’1 al 6 ottobre: serve un numero adeguato di agenti per gestire iniziative annunciate come estemporanee e con una partecipazione molto elevata.

Il nodo Flotilla e l’allarme ordine pubblico

Il caso della Flotilla alza ulteriormente il livello di allerta. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha convocato a Roma prefetti e questori delle principali città – Roma, Milano, Torino, Firenze e Bologna – per alzare lo sforzo investigativo, dialogare con gli organizzatori e isolare i gruppi violenti. Dopo la guerriglia del 22 settembre a Milano, il titolare del Viminale è stato netto: «Qualcuno vuole trasformare la causa della Flotilla in scontro nelle piazze. Dobbiamo stringere i ranghi».

Corteo di Roma e mobilitazioni diffuse

Sabato 4 ottobre a Roma è previsto un grande corteo da Porta San Paolo a San Giovanni, con almeno ventimila presenze annunciate ma attese superiori. Il questore Roberto Massucci ha annunciato un servizio d’ordine «imponente», con rinforzi da altre città. Previsti controlli stringenti su stazioni, caselli e metropolitane, con idranti pronti in caso di disordini.

Parallelamente, le mobilitazioni toccano scuole, università e luoghi di lavoro. A La Sapienza a Roma petardi e fumogeni sono stati lanciati contro il rettorato, mentre studenti hanno occupato Scienze Politiche. Occupazioni anche a Napoli, alla Federico II. A Livorno, i portuali hanno protestato contro l’attracco della nave israeliana Zim Virginia: il prefetto ha ordinato la partenza della nave per evitare tensioni.

Sindacati e studenti in piazza

La Cgil ha dato mandato per uno sciopero nazionale che potrebbe coincidere con il blocco della Flotilla. L’Associazione dei Giovani Palestinesi ha invitato a scioperare venerdì 3 ottobre, rilanciando lo slogan «blocchiamo tutto». Le autorità temono soprattutto iniziative improvvise con blocchi alle infrastrutture di trasporto.

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Manfredi apre al futuro del Maradona: “Pronti a un grande progetto se ci fosse volontà di investimento”

Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi apre alla possibilità di un progetto di investimento privato per lo stadio Maradona, seguendo il modello San Siro.

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Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi (foto Imagoeconomica), ha dichiarato che il Comune sarebbe pronto a valutare un grande progetto di investimento per lo stadio Diego Armando Maradona, qualora ci fosse la volontà concreta da parte dei privati o della società calcistica.

Il paragone con l’operazione San Siro

Le parole arrivano all’indomani della decisione del Consiglio comunale di Milano, che ha dato il via libera alla vendita dello stadio San Siro e delle aree limitrofe a Milan e Inter. Manfredi ha sottolineato come il capoluogo lombardo abbia avviato “un percorso amministrativo chiaro” e che le due società investiranno 1,2 miliardi di euro in un progetto di rilancio.

Napoli pronta a seguire il modello

Il sindaco ha ribadito che, se anche a Napoli si presentasse un’analoga volontà di investimento, il Comune non si opporrebbe a un percorso simile: «Noi chiaramente, se ci fosse questa volontà anche qui, non ci opporremmo a un percorso analogo, anche perché Milano ha così definito un percorso amministrativo».

Vuoi che ti prepari anche una versione più “editoriale”, con analisi dei pro e contro di un progetto di privatizzazione del Maradona, sul modello San Siro?

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