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‘Forse non come prima, ma il Papa tornerà a governare’

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“Ricevo continuamente messaggi di persone che dicono ‘stiamo pregando per il Papa, stiamo pregando per la sua piena ripresa, per il suo ristabilimento perché possa tornare a svolgere la sua attività, a governare la Chiesa’: forse non come prima, bisognerà trovare maniere diverse, ma comunque sia in grado di farlo”. E’ quanto ha detto il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin ai giornalisti che gli chiedevano della salute di Papa Francesco. “Mi pare che il Papa sia ben collegato con tutta la Chiesa e con tutti i fedeli: lo hanno dimostrato tutte le manifestazioni di affetto e soprattutto di preghiera con cui è stato accompagnato in tutti i giorni della sua malattia e che continuano”, ha aggiunto Parolin. Intanto “il Papa è a Santa Marta, il Papa riposa, non vede nessuno, a mia conoscenza in questo momento non ha udienze, non riceve – ha spiegato -. Altre notizie io non ne ho. Comunque penso che è importante che trovi il tempo per riprendersi un po’ alla volta e questa è l’unica condizione: quella di stare tranquillo e di non svolgere alcuna attività, soprattutto pubblica”.

Oggi il Vaticano ha reso noto il calendario delle celebrazioni liturgiche della Settimana Santa e dell’ottava di Pasqua, dal 13 aprile, Domenica delle Palme, al 27 aprile, canonizzazione di Carlo Acutis, passando per il 20 aprile, giorno di Pasqua. Ma al momento non sono indicati né la presenza del Papa, né i nomi dei celebranti che saranno eventualmente delegati. Viene indicato anche l’Urbi et Orbi di Pasqua ma non dalla Loggia delle Benedizioni, riservata solo al Pontefice. Infine c’è la conferma della canonizzazione di Carlo Acutis, anche se non è sciolto il nodo se sia possibile celebrarla anche senza la presenza del Pontefice.

Non è mai accaduto e secondo fonti vaticane esperte di diritto canonico, per il tipo di celebrazione, in qualche modo il Papa dovrebbe comunque esserci. La Sala Stampa della Santa Sede ha informato che “bisognerà vedere i miglioramenti delle condizioni di salute del Papa nelle prossime settimane per valutare una sua eventuale presenza, e in che termini, ai riti della Settimana Santa”. Lo stesso card. Parolin ha ricordato che la messa in Coena Domini del Giovedì santo “normalmente si faceva fuori in qualche istituto, in un carcere o in un ospedale, e immagino che quest’anno non sia pensabile che il Papa possa uscire. Per il resto del programma si vedrà: si vedrà se il Papa è in grado di presiedere le celebrazioni oppure se delegherà qualche cardinale a farlo a suo nome”.

Se il rito della Via Crucis al Colosseo sarà presieduto dal cardinale vicario Baldo Reina, “ancora non si è stabilito chi sarà – ha replicato -, ma immagino che la Via Crucis, essendo anche una realtà locale della Chiesa di Roma, probabilmente sarà presieduta da lui. Però ancora non si è fatto nessun nome”. Le celebrazioni cominceranno il 13 aprile, domenica delle Palme, con la messa a piazza San Pietro alle 10. Giovedì 17 aprile sarà la volta della celebrazione del giovedì santo con la messa del Crisma alle 9.30 nella basilica di San Pietro.

Non è indicata la messa in Coena Domini, quella con il rito della lavanda dei piedi, che Papa Francesco negli anni passati ha celebrato sempre fuori dal Vaticano. Il venerdì santo, 18 aprile, ci saranno due celebrazioni: la “passione del Signore” alle 17 nella basilica di San Pietro e la via crucis al Colosseo alle 21.15. Poi sabato 19 aprile, alle 19.30 nella basilica di San Pietro la Veglia Pasquale. Domenica 20 aprile la messa di Pasqua alle 10.30 a piazza San Pietro con la benedizione ‘Urbi et Orbi’. Infine domenica 27 aprile, II domenica di Pasqua o della divina misericordia, si terrà a piazza San Pietro, alle 10.30, la messa con la canonizzazione del beato Carlo Acutis nell’ambito del giubileo degli adolescenti. Ed oggi, 27 marzo, ricorrono i cinque anni da quando Papa Francesco, solitario, saliva verso il sagrato della basilica di San Pietro.

Fu un momento storico quella ‘Statio Orbis’ con il Papa che pregava per la fine della pandemia. “Non siamo più in quarantena, e ora la situazione si è rovesciata: la piazza si riempie delle persone che celebrano il Giubileo, a non esserci adesso è il vescovo di Roma, che prega per noi e per la pace dalla sua stanza a Santa Marta, in convalescenza dopo una grave polmonite. Ma quella sintonia – sottolinea il direttore editoriale dei media vaticani Andrea Tornielli su Vatican News e l’Osservatore Romano – non si è spezzata. E le sue parole di allora sono più attuali che mai: anche oggi, soprattutto oggi, è ‘il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa’”.

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Cronache

Blitz della Finanza a Pompei: sequestrati elicotteri usati per voli turistici senza autorizzazioni

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La Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito un sequestro preventivo nei confronti di otto elicotteri riconducibili a quattro soggetti residenti a Pompei, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla procura di Torre Annunziata. Le indagini hanno rivelato che, fino a novembre 2024, gli indagati avrebbero svolto attività di air taxi e voli panoramici senza le necessarie autorizzazioni, configurando l’impiego abusivo di aeromobili a scopo di lucro.

Lanci di petali e voli tra ostacoli

Tra gli episodi più eclatanti finiti sotto la lente degli investigatori figura il lancio di petali di rose in volo dopo un matrimonio, un’attività non solo scenografica ma anche potenzialmente pericolosa. Gli elicotteri, secondo gli inquirenti, non risultavano sottoposti ad ispezioni periodiche e le procedure di manutenzione non rispettavano gli standard europei previsti per i mezzi adibiti a scopi commerciali.

Turisti con bagagli sui comandi di volo

Ancora più gravi le irregolarità riscontrate a bordo: in diversi casi i piloti avrebbero trasportato turisti con i bagagli appoggiati sui comandi di volo o non correttamente stivati. Inoltre, le aree di decollo e atterraggio erano spesso collocate in prossimità di ostacoli pericolosi, come scuole, ferrovie e tratte autostradali, con gravi rischi per la sicurezza pubblica.

Tre elicotteri già sequestrati

Le operazioni di sequestro sono ancora in corso. Al momento, sono tre gli elicotteri già posti sotto sequestro, mentre proseguono le attività di accertamento e perquisizione nei confronti degli indagati e delle società riconducibili a loro.

(La foto in evidenza ha solo uno scopo illustrativo ed è stata realizzata con sistemi di intelligenza artificiale)

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Cronache

Nuovo stop alla Funicolare Centrale, va sostituita di nuovo la fune: disagi per utenti e turisti

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Settembre 2022: Anm sostituisce la fune di trazione della funicolare Centrale, operazione che richiese la chiusura dell’impianto per un solo giorno. Il cavo, in acciaio, lungo 1,5 chilometri e del peso di 13 tonnellate, era stato installato nell’ambito della manutenzione straordinaria ventennale eseguita da Leitner. Tutto regolare, con un intervento rapido che sembrava garantire sicurezza e durata.

Un nuovo problema dopo due anni e mezzo

Sono passati poco più di due anni e mezzo e la funicolare ha nuovamente chiuso per motivi tecnici. Alle 7 del mattino, gli utenti hanno trovato le porte delle stazioni chiuse con un cartello che parlava di «verifiche tecniche inderogabili fino a cessate esigenze». Nessuna spiegazione precisa, né tempistiche sul ripristino. Chi si trovava all’Augusteo ha dovuto ripiegare sulla metropolitana, mentre altri hanno usato la funicolare di Chiaia o affrontato a piedi i 500 scalini del Petraio.

Il silenzio di Anm e la reazione della politica

Per ore, nessuna comunicazione ufficiale da Anm. Solo nel pomeriggio, intorno alle 16, è arrivata una nota: «Durante le operazioni di manutenzione ordinaria si è rilevata la necessità di approfondire alcuni aspetti tecnici dell’impianto». Non un cenno alla fune, elemento invece al centro del confronto con Ansfisa, l’agenzia del ministero dei Trasporti per la sicurezza degli impianti a fune.

La fune da sostituire: spunta un’anomalia

Secondo quanto trapelato da fonti sindacali, durante gli esami strumentali sono emerse possibili criticità nella fune installata nel 2022. Nessun rischio imminente, ma la decisione è stata quella di sostituirla per precauzione, forse anche sull’onda emotiva della recente tragedia della funivia del Faito. L’origine del deterioramento così rapido non è ancora chiara.

Riapertura prevista il 30 aprile

La funicolare resterà chiusa fino a mercoledì 30 aprile. Tempi lunghi, probabilmente legati all’arrivo del nuovo cavo da fuori Italia. Intanto, per alleviare i disagi, la funicolare di Montesanto prolungherà gli orari di esercizio: venerdì e sabato fino alle 2, domenica fino a mezzanotte e trenta.

Anche la Linea 6 in tilt

Nella stessa giornata, disagi anche sulla linea 6 della metropolitana, chiusa per oltre un’ora a causa di una verifica urgente al software di gestione.

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Cronache

La rivoluzione di Eugenia Carfora, la preside che ha trasformato Caivano

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Nessun ragazzo è perduto. Il cambiamento è sempre possibile. Vietato arrendersi. Sono le tre regole non scritte che guidano da anni il lavoro instancabile di Eugenia Carfora (foto Imagoeconomica in evidenza), dirigente dell’Istituto superiore “Francesco Morano” di Caivano, nel cuore del Parco Verde, una delle realtà più difficili della provincia di Napoli. Da quando è arrivata, nel 2007, ha fatto della scuola un presidio di legalità, bellezza e speranza.

La sfida iniziata dai banchi

All’arrivo della preside, il “Morano” era una scuola dimenticata, con uscite di sicurezza ostruite, aule fatiscenti e strutture abbandonate. Eugenia Carfora ha ripulito muri e coscienze, ha coinvolto genitori, professori e studenti in una grande operazione di rigenerazione. Oggi l’istituto è un modello: ha una palestra funzionale, un orto per l’indirizzo agrario, laboratori moderni per informatica e meccatronica, una cucina per l’alberghiero. E soprattutto ha ritrovato la dignità.

Una serie tv per raccontare la sua storia

La sua vicenda sarà al centro di una serie tv Rai1 intitolata “La preside”, diretta da Luca Miniero e interpretata da Luisa Ranieri, che ha conosciuto personalmente la dirigente. «Non pensavo di dovermi esporre così per salvare un ragazzo o dire che la scuola è bella», ha commentato Carfora, commossa ma determinata. La fiction punta a raccontare la forza della scuola pubblica e il valore della cultura in territori difficili.

Una vocazione totale

Instancabile, sempre presente, la preside Carfora vive la scuola come una missione assoluta. «Sono malata di scuola», ammette. Anche a scapito della famiglia: «Ho un marito meraviglioso che è una mia vittima. Non sono stata una buona madre, ma i miei figli oggi sono come me». Non si è mai fermata davanti alle difficoltà: ha affrontato i pregiudizi, è andata a cercare i ragazzi casa per casa, ha sognato l’impossibile.

“Mi voglio spegnere tra i miei ragazzi”

«Mi offende sentir dire “poveri ragazzi” — spiega — perché in quell’espressione c’è già la resa. Io credo che ognuno di loro possa farcela». E quando pensa alla fine, confessa: «Non vorrei morire nel mio letto, ma fra i ragazzi, qui a scuola».

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