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“Fondo alimentare a rischio”, occorre reperire cibo per 5 milioni di poveri: è l’allarme degli enti caritativi

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Non è facile per noi che viviamo in una società opulenta capire che cosa significa vivere senza sapere cosa si mangerà l’indomani. Non è semplice capire chi è senza pane, senza latte nel frigo, senza pasta, senza frutta, non solo per sé ma anche e soprattuto per i propri figli. La povertà si misura con la fame prima ancora che con la mancanza di lavoro.
E questa povertà in Italia cresce, senza sosta. Oramai l’Istat ci dice che sono oltre cinque milioni di persone povere.

C’è poco da dire davanti a queste cifre, e c’è molto da fare. Serve cibo. Per acquistarlo, farlo arrivare negli empori e nelle mense davanti a cui a pranzo e cena si formano file di bisognosi, il terzo settore utilizza le eccedenze della filiera alimentare e i fondi messi a disposizione dal governo e dall’Europa. Che oggi, però, a fronte dell’ aumento degli affamati rischiano invece di assottigliarsi vertiginosamente.
I conti li stanno facendo in questi giorni gli enti caritativi impegnati sul territorio a fianco degli ultimi e riuniti nel Tavolo di coordinamento permanente sugli indigenti istituito al Ministero delle politiche agricole. Cinque milioni di euro i fondi stanziati per gli aiuti alimentari nel 2018 (che, a differenza del passato, non hanno registrato le tradizionali integrazioni durante l’anno da parte del governo), contro i quasi 9 del 2017, i 10 del 2016, gli 11,5 del 2015. Un trend decrescente, che in queste ore è stato confermato alla Camera dalle prime votazioni sulla legge di Bilancio per il 2019, visto che l’emendamento presentato dal Pd con prima firmataria il capogruppo in Commissione Agricoltura Maria Chiara Gadda per un rifinanziamento di altri 5 milioni è stato bocciato. Dunque più affamati, più richiesta di cibo, e meno impegno per garantirlo. “Siamo molto preoccupati – spiega il presidente di Banco Alimentare, Andrea Giussani -. C’è la netta sensazione che la povertà alimentare, quella più vera e drammatica, stia come scomparendo dalle priorità del governo rispetto al passato e questo ha conseguenze pesantissime, perché il bisogno che resta scoperto è questione di sopravvivenza per chi lo esprime”. Una povertà rimossa, quella della strada, come rimosse finora appaiono le competenze accumulate nel corso degli anni – e dei confronti coi vari governi – dal Tavolo indigenti, che ancora non ha avuto un incontro formale col governo: “La buona notizia – aggiunge Bruno Izzi, responsabile Mense per la Comunità di Sant’Egidio – è che finalmente saremo ricevuti al ministero dell’Agricoltura settimana prossima. Per noi sarà l’occasione di sottolineare l’importanza strutturale del Fondo nazionale per gli indigenti, anche nell’ ottica del dibattito a livello europeo, che proprio in questi giorni sta affrontando il nodo dei nuovi finanziamenti da stanziare ai Paesi per il settennio 20212027”. La speranza è che il ministro dell’Agricoltura recepisca il grido di dolore e porti le richieste al Governo. C’è bisogno di cibo per i poveri.

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Cronache

Napoli omaggia Papa Francesco: murale, statua e una piazza a suo nome

Napoli rende omaggio a Papa Francesco con un murale a Largo Maradona, una statua dello scultore Domenico Sepe e la proposta di intitolare uno slargo a Capodimonte. Un legame profondo tra il Papa argentino e la città partenopea.

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Da Sud a Sud. Napoli si mobilita per onorare la memoria di Papa Francesco, il “Papa del Sud del mondo”, con una serie di iniziative che uniscono istituzioni, artisti e cittadini in un abbraccio simbolico alla figura del pontefice argentino. Una celebrazione che sottolinea il legame speciale tra la città partenopea e il Papa venuto dalla fine del mondo.

Il murale a Largo Maradona: Francesco e Maradona uniti in un abbraccio

Nel cuore dei Quartieri Spagnoli, a Largo Maradona, sta per nascere un murale che ritrae Papa Francesco e Diego Armando Maradona abbracciati, ispirato a una celebre fotografia. L’iniziativa è promossa da La Bodega de Dios, associazione che cura il sito simbolo del culto popolare dedicato al Pibe de Oro.
A realizzare l’opera sarà lo street artist argentino Juan Pablo Gimenez, già autore di numerosi ritratti di Diego. «Sarà un omaggio al Papa argentino nella città di Maradona – racconta Gimenez –. Conto di completarlo entro due settimane». Un segno tangibile dell’unione tra il sacro e il profano, tra la fede e la passione popolare che animano Napoli.

Una statua in bronzo per raccontare la speranza

Anche l’arte scultorea si mobilita. L’artista Domenico Sepe sta lavorando a una statua a grandezza naturale dedicata a Papa Francesco. «Sarà un’opera in bronzo che racconterà il tema della speranza – spiega Sepe –. Mi piacerebbe che fosse ospitata nel Duomo di Napoli o in un’altra chiesa cittadina». La scultura, nata da un’idea personale dell’artista, sarà completata subito dopo l’estate e rappresenterà un ulteriore ponte tra Napoli e il suo Papa.

In consiglio comunale la proposta di intitolare uno slargo

Anche il Consiglio comunale di Napoli si muove per rendere omaggio a Bergoglio. È pronta infatti una proposta per intitolare a Papa Francesco lo slargo davanti alla Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte, nota anche come la “piccola San Pietro” per la sua somiglianza con la basilica vaticana.
Il documento, firmato dal consigliere Gennaro Demetrio Paipais del gruppo “Manfredi sindaco”, impegna il sindaco e la giunta ad avviare subito l’iter per la deroga alla norma che richiederebbe dieci anni dalla scomparsa per un’intitolazione. «Il rapporto tra Papa Francesco e Napoli è stato profondo e ricco di significati», si legge nella proposta, che potrebbe essere votata già nelle prossime ore con il consenso unanime dell’assemblea.

Un legame profondo tra Napoli e Papa Francesco

Le due visite pastorali di Francesco a Napoli hanno lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva, soprattutto tra i più fragili. Ora, in una città dove il sacro e il popolare si intrecciano senza confini, l’omaggio al Papa argentino assume un significato ancora più intenso, rendendo visibile la gratitudine di Napoli a chi ha incarnato la speranza dei popoli del Sud.

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Funerali di Papa Francesco: online le foto ufficiali della Polizia di Stato scattate da Massimo Sestini a bordo di un elicottero

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Sono disponibili da oggi, sul sito ufficiale poliziadistato.it, le straordinarie fotografie realizzate in occasione delle esequie di Papa Francesco. Gli scatti portano la firma di Massimo Sestini, fotoreporter di fama internazionale, incaricato dalla Polizia di Stato di documentare uno degli eventi più solenni e seguiti al mondo.

Le immagini sono state realizzate a bordo di un elicottero del 1º Reparto Volo della Polizia di Stato, impegnato nei servizi di sicurezza durante la cerimonia. Da una prospettiva aerea unica, Sestini ha catturato il raccoglimento e l’imponenza di Piazza San Pietro gremita di fedeli e delegazioni internazionali, offrendo uno sguardo emozionante e potente sull’ultimo saluto al Pontefice.

(Funerali di Papa Francesco, tutte le foto contenute in questo articolo sono di MassimoSestini per la PoliziadiStato)

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Cronache

Cadono da tetto del casolare: 14enne muore, gravissimo 13enne

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Due ragazzini sono caduti dal tetto di un casolare abbandonato, facendo un volo di circa 20 metri a Mazara del Vallo (Trapani). È successo nel lungomare San Vito, nei pressi del Mahara Hotel. Uno dei due di 14 anni è deceduto sul colpo, mentre l’altro di 13 anni è stato trasportato in ospedale in gravissime condizioni.

I ragazzini sarebbero entrati in un ex stabilimento vinicolo, nel pomeriggio, nonostante vi fossero cartelli di divieto e una recinzione. Sul posto sono andati i vigili del fuoco, i carabinieri, la polizia di Stato, la polizia municipale e anche il sindaco di Mazara Salvatore Quinci.

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