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Fi, Berlusconi: i miei figli non c’entrano con la politica

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Ha iniziato il suo intervento telefonico alla convention di Forza Italia ‘Italia, ci siamo!’ smentendo le notizie sull’impegno “della mia famiglia e dei miei collaboratori” per Forza Italia e nei rapporti con la Lega e con gli alleati. “Sono notizie assolutamente inventate che travisano il senso” del nostro progetto ha sottolineato: “i miei figli con la politica non c’entrano niente”, e “per scelta loro e mia nessuno di loro si occupa di Forza Italia”. “Qualsiasi nostra decisione – ha aggiunto fra gli applausi – la prendo io facendo sintesi” delle opinioni “del nostro gruppo dirigente”.   “Questa mattina ho letto con sconcerto su alcuni quotidiani e un periodico che la mia famiglia e alcuni miei collaboratori si starebbero adoperando sulle vicende che riguardano Forza Italia, i rapporti con la Lega e il progetto del centrodestra italiano. Sono notizie assolutamente inventate che travisano radicalmente il senso della nostra iniziativa politica” ha precisato. “Mi spiace che ancora una volta la mia famiglia sia chiamata in causa. I miei figli con la politica non c’entrano niente. Ho un rapporto di profondo affetto con i miei cari ma per scelta loro e mia nessuno di loro si occupa in alcun modo di politica e tanto meno del futuro di Forza Italia e lo stesso vale per i manager che continuano ad occuparsi brillantemente delle aziende che ho fondato” ha aggiunto. “Qualsiasi decisione su Forza Italia la prendo io facendo sintesi con il nostro gruppo dirigente” ha concluso. “Io sto fortunatamente meglio ma i medici che mi curano ancora non mi consentono di partecipare ad eventi pubblici. Vi prometto pero’ di essere presto con voi anche in vista degli importanti appuntamenti elettorali di questo autunno”. Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, intervenendo telefonicamente alla convention organizzata del partito ‘Italia, ci siamo!’, in corso di svolgimento a Castione della Presolana, nella Bergamasca. “Sono ancora in campo e intendo rimanerci nonostante tutto quello che mi e’ successo in questi anni – ha aggiunto -. Mi conoscete non mi sono lasciato scoraggiare da ostacoli di qualsiasi tipo, continuero’ a fare tutto quello che considero giusto e utile per Forza Italia, per il mio Paese e per la liberta’”. “La riforma fiscale e’ indispensabile perche’ il Paese possa ripartire, una riforma basata su un deciso taglio delle aliquote”. Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, intervenendo telefonicamente alla convention organizzata del partito ‘Italia, ci siamo!’, in corso di svolgimento a Castione della Presolana, nella Bergamasca. “Se applicata, la nostra proposta consentira’ di non pagare nulla a chi guadagna meno di 12.000 euro l’anno e per tutti i redditi medio bassi di risparmiare dai 100 ai 400 euro di tasse ogni mese – ha aggiunto -. A questo si aggiunge la nostra richiesta di sospensione di tutte le cartelle esattoriali fino al 31 dicembre e la richiesta di composizione in termini ragionevoli del contenzioso degli anni passati”. “Infine, e’ scontata la nostra assoluta opposizione ad ogni forma di tassazione patrimoniale e di tassa di successione – ha detto ancora il Cavaliere -. Sulle nostre proposte, stiamo registrando in tutt’Italia grande attenzione e consenso fra i cittadini e fra le categorie produttive”.

“Quando ho parlato di partito unico del centro-destra ho ricevuto molti consensi, ma anche risposte scettiche o dubbiose. Non me ne meraviglio affatto, anzi direi che ci sono abituato”. Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, intervenendo telefonicamente alla convention organizzata del partito ‘Italia, ci siamo!’, in corso di svolgimento a Castione della Presolana, nella Bergamasca. “E’ accaduto – ha rivendicato – quando costruivo citta’ giardino in anticipo di cinquant’anni almeno, quando ho sfidato il monopolio RAI, quando ho promesso di fare del Milan, che era sull’orlo del fallimento, la squadra piu’ titolata al mondo. E tutti voi naturalmente ricordate quello che e’ successo, quello che si e’ detto quando nel ’94 sono sceso in campo e ho sfidato tutti costruendo un partito che in pochi mesi e’ andato al Governo” “Del resto – ha concluso -, ha ragione chi dice che una grande costruzione politica come quella che propongo non si improvvisa, non si realizza in pochi giorni, non puo’ essere calata dall’alto, non puo’ essere una fusione a freddo, tanto meno una fusione per incorporazione”.

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La Rai annulla il confronto televisivo tra Meloni e Schlein per le Europee

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La Rai ha annullato il previsto confronto televisivo tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, in programma per il 23 maggio. Questa decisione arriva dopo la comunicazione dell’Agcom che ha sottolineato come un confronto del genere potesse avvenire solamente con il consenso di tutti i gruppi parlamentari rappresentati, condizione non soddisfatta dato che solo quattro degli otto gruppi hanno dato il loro assenso.

Il dibattito, che avrebbe avuto luogo nel contesto delle imminenti elezioni europee e che sarebbe stato moderato dal noto giornalista Bruno Vespa, è stato cancellato per mancanza della maggioranza richiesta dall’Agcom. La decisione di annullare l’evento è stata annunciata dalla Rai attraverso una nota ufficiale in cui si spiega che “nessun confronto è possibile in assenza della maggioranza richiesta”.

La Rai ha inoltre precisato che continuerà a garantire il rispetto della par condicio nei suoi notiziari e programmi di approfondimento, seguendo le linee guida dell’Autorità di regolamentazione. Con questa mossa, il servizio pubblico italiano si impegna a mantenere un equilibrio e una correttezza nella copertura delle campagne elettorali, riconosciute e sostenute dall’Agcom.

Questo annullamento segna un momento significativo nel dibattito politico italiano, influenzando non solo la visibilità dei candidati ma anche la dinamica dell’informazione politica in vista delle elezioni europee.

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Ultima stretta sul Superbonus e tutte le nuove norme finanziarie: l’esame approfondito

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Nell’arena politica italiana, la giornata di oggi segna un passaggio cruciale con la conclusione della prima fase di esame parlamentare del decreto legge sul Superbonus al Senato. Il dibattito è stato particolarmente acceso, evidenziando le fratture interne alla maggioranza, con Forza Italia che si è distinta in opposizione a specifiche misure proposte dal governo.

Il decreto, che introduce significative modifiche normative, è stato al centro di aspre discussioni, specialmente per quanto riguarda l’introduzione della misura dello spalma-crediti su 10 anni e la retroattività di tale provvedimento per le spese del Superbonus del 2024. Inoltre, Forza Italia ha combattuto, con successo parziale, la proroga della sugar tax, supportata dal resto della maggioranza e posticipata al 1° luglio 2025.

Durante i lavori della 6a Commissione, si sono verificati momenti di tensione significativa. In particolare, Forza Italia si è astenuta durante il voto su un emendamento cruciale, che è passato solo con il sostegno del presidente della commissione, Massimo Garavaglia (Lega), e di Italia Viva, che ha giocato un ruolo decisivo. La fiducia posta dal governo sul testo è stata approvata senza sorprese con 101 voti a favore, dimostrando una solida tenuta della maggioranza nonostante le divergenze interne.

Tra le novità più rilevanti approvate, si evidenzia il fondo di 35 milioni di euro istituito per il 2025, destinato al sostegno di interventi su edifici danneggiati da sismi, non coperti da precedenti decreti. Questo si aggiunge alle modifiche alla ripartizione dei crediti di imposta e alle diverse proroghe, come quella della Plastic tax al 1° luglio 2026 e varie nuove disposizioni per le banche e le assicurazioni riguardo la gestione dei crediti del Superbonus.

Importanti anche le risorse aggiuntive destinate a migliorare la gestione delle emergenze e del demanio, con significativi aumenti di fondi destinati a vari aspetti della gestione pubblica e infrastrutturale.

Il decreto ora passerà alla Camera per l’approvazione definitiva, prevista entro il 28 maggio, in una fase in cui il governo spera di consolidare ulteriormente le misure introdotte senza ulteriori ostacoli.

In sintesi, il cammino del decreto Superbonus si dimostra emblematico delle dinamiche politiche e delle priorità economiche attuali, rappresentando un tassello fondamentale nel più ampio quadro delle politiche di incentivazione e regolamentazione fiscale italiane.

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Accolto ricorso, Ilaria Salis va ai domiciliari a Budapest

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E’ stato accolto dal tribunale di seconda istanza ungherese il ricorso presentato dai legali di Ilaria Salis che può quindi uscire dal carcere e andare ai domiciliari a Budapest. Il ricorso era stato presentato dai legali di Ilaria Salis contro la decisione del giudice Jozsef Sós che nell’ultima udienza del 28 marzo le aveva negato i domiciliari sia in Italia che in Ungheria. In appello, la richiesta è stata invece accolta e quindi la 39enne attivista milanese, candidata con Avs alle prossime Europee, potrà lasciare il carcere a Budapest dove si trova da oltre 15 mesi con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. Il provvedimento, che prevede il braccialetto elettronico, diventerà esecutivo non appena verrà pagata la cauzione prevista dal tribunale.

“Ilaria è entusiasta di poter finalmente uscire dal carcere e noi siamo felicissimi di poterla finalmente riabbracciare”: così Roberto Salis ha commentato la decisione del tribunale ungherese di concedere i domiciliari a sua figlia Ilaria che, dopo oltre 15 mesi, potrà lasciare il carcere dove è detenuta con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. “Non è ancora fuori dal pozzo – ha aggiunto ma sarà sicuramente molto bello poterla riabbracciare dopo 15 mesi, anche se finché è in Ungheria io non mi sento del tutto tranquillo”.

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