Collegati con noi

In Evidenza

Festival di Sanremo, scontro tra Comune e Rai: la gara pubblica diventa un caso legale

Pubblicato

del

Il futuro del Festival di Sanremo si gioca sempre più nelle aule dei tribunali. Dopo la pubblicazione del bando pubblico da parte del Comune di Sanremo per assegnare le edizioni del Festival dal 2026 al 2028, è arrivata puntuale la reazione della Rai, che ha diffidato formalmente l’amministrazione comunale dall’autorizzare altre emittenti a utilizzare i marchi “Festival di Sanremo” e “Festival della Canzone Italiana”.

La diffida di Viale Mazzini

Secondo l’ufficio legale della Rai, i marchi sono inscindibili dal format storico del Festival, trasmesso dal servizio pubblico da oltre trent’anni. Se un’emittente diversa dovesse usare un format analogo, violerebbe i diritti d’autore; se il format fosse differente, si tratterebbe di uso ingannevole dei marchi, creando confusione nel pubblico. Un vero e proprio altolà, arrivato il giorno dopo la pubblicazione del bando da parte del Comune guidato dal sindaco Alessandro Mager.

I requisiti della gara e una soglia d’ascolti altissima

Il bando prevede che possano partecipare solo operatori televisivi in chiaro con esperienza nell’organizzazione di eventi di rilevanza nazionale. Il partner scelto dovrà versare al Comune almeno 6,5 milioni di euro l’anno, oltre a una quota dell’1% sugli introiti pubblicitari e dallo sfruttamento dei marchi.

C’è però una clausola che fa discutere: se una o più edizioni dovessero registrare ascolti inferiori di 15 punti percentuali rispetto alla media delle ultime cinque edizioni, il Comune potrà revocare l’incarico senza penali. Considerando che le edizioni recenti hanno superato il 60% di share – con un picco record del 67,1% nel 2025 – la soglia potrebbe scoraggiare quasi tutti i concorrenti, eccetto forse Mediaset.

Le critiche della FIMI

A contestare apertamente il bando è anche la FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana). Il CEO Enzo Mazza ha criticato duramente l’esclusione della discografia dalle decisioni strategiche: «Il Festival senza la musica è una scatola vuota. Senza un adeguato rimborso economico alle imprese discografiche, il modello non è sostenibile».

In attesa del Consiglio di Stato

Nel frattempo, il Comune ha deciso di costituirsi in giudizio contro i ricorsi di Rai e Je Srl, che contestano la delibera comunale di marzo sui criteri per la selezione del nuovo partner. Gli sviluppi più importanti sono attesi il 22 maggio, quando il Consiglio di Stato discuterà nel merito i ricorsi presentati sia dalla Rai che dal Comune contro la sentenza del Tar della Liguria che ha imposto di procedere con una gara pubblica.

Il Festival più famoso d’Italia, insomma, rischia di diventare un caso emblematico di conflitto tra enti pubblici, diritti d’autore e interessi economici.

Advertisement

In Evidenza

Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

Pubblicato

del

Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

Continua a leggere

Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

Pubblicato

del

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

Continua a leggere

Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

Pubblicato

del

Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto