Solo qualche settimana fa l’ingegnere informatico Frances Haugen, ex top manager di Facebook, dichiarava al Senato USA come il titano di Mark Zuckerberg, potrebbe favorire, giungendo fino al ricorso ad insabbiamenti interni, il dilagante odio online, l’indebolimento delle democrazie e persino danneggiare la serenità dei minori. Proprio quest’ultimo aspetto è stato per anni gridato da Domenico Carlino, “anima tecnologica” e cofondatore del nostro Comitato Tutela Utenti Online. Finalmente, quanto dichiarato dall’ex dirigente Facebook di primo rango, conferma come non sia più procastinabile porre rimedio ad una situazione che rischia di sfuggire definitivamente di mano a tutti. E tanto ci sprona a fare di più con le battaglie per gli Utenti Online, come l’avvio dell’iter di adozione parlamentare della proposta di legge coinvolgendo l’onorevole Emilio Carelli, deputato di “Coraggio Italia”, che per primo ha aderito all’iniziativa del nostro Comitato e fornito massimo supporto e concreta collaborazione istituzionale.
Il deputato di Coraggio Italia. Emilio Carelli è impegnato nella battaglia di democratizzazione dei social network
Grazie dunque alla testimonianza della Haugen, un vero e proprio uragano mediatico si sta abbattendo sull’azienda Hi Tech che non avrebbe posto in essere idonee e tempestive misure atte a prevenire o comunque scongiurare il crescente dilagare di odio, violenza e disinformazione che circola ormai incontrollato sul Social dei Social, tale da aver contribuito anche alla perdita di una persona a lei molto cara. Di qui la volontà di riparare, denunciando al mondo le scorrettezze della compagnia del web piu’ potente del pianeta. Invero da anni, da piu’ parti, si registra e si critica l’inerzia dei governi nazionali di fronte ad uno straripamento delle ingerenze che i Social Network piu’ importanti, sono capaci di produrre, giungendo finanche a minare il normale corso dei processi democratici come quelli dell’opinione politica e dunque del voto.
Domenico Carlino. Cofondatore assieme a Giovanni Mastroianni del Comitato Tutela Utenti Online (Comitato TUO)
Si amplia così la platea internazionale che unisce esponenti politici, gli organismi Antitrust dei vari paesi (quello Statunitense, unitamente alla Commissione Europea, sono tra i “controllori” piu’ attenti ed attivi), associazioni di consumatori come il nostro Comitato Tutela Utenti Online (T.U.O.), privati cittadini e tutti coloro che hanno deciso di non voler piu’ subire l’unilaterale comportamento dei Big Social, che non di rado si traducono in azioni illegittime avvantaggiate da una lotta impari, resa tale dall’assenza di regole efficienti, certe e condivise, sia statali che internazionali, che di contro vengono applicate a tutte le aziende che nel mondo producono beni o altri servizi.
Mark Zuckerberg. Il patron di Facebook
Trincerandosi dietro la natura “privatistica” della loro organizzazione, e facendo leva anche sulla difficoltà di essere convenute in giudizio, per non aver sedi di rappresentanza nei singoli stati dove comunque “vendono” il loro servizio, per decenni le piattaforme Social Network, oltre ad aver incassato cifre astronomiche sfuggendo alle tassazioni della stragrande maggioranza delle nazioni dove proliferano, hanno gestito miliardi di utenti con norme autoprodotte, con le ovvie conseguenze di arbitrali comportamenti non solo monopolistici ed anticoncorrenziali, ma assolutamente ingiusti anche nei confronti della “Popolo virtuale”, che ormai vive una rilevante parte della propria vita, e compie fondamentali ed irrinunciabili atti di Socialità, proprio in tali realtà on line. Anche per questo continuiamo sempre più determinati il percorso intrapreso con l’onorevole Emilio Carelli, per garantire a tutti gli utenti una “Socialità Online” piu’ equa e piu’ giusta.
Parlamento Europeo
Intanto il prossimo 8 Novembre la Haugen, dopo la testimonianza resa davanti al Congresso americano,terrà una nuova audizione innanzi al Parlamento Europeo, dove al centro saranno poste le problematiche legate all’impatto negativo che questi Colossi del Web possono avere sugli utenti, spesso giovanissimi, sui mercati globali e sulla stessa politica. Un incontro che di certo avrà molto eco in tutte le istituzioni dell’U.E., dove mesi addietro sono stati varati i pacchetti regolamentari del Digital Services Act e Digital Market Act, in favore della concorrenza e degli utilizzatori dei Social, che speriamo possano presto entrare a far parte delle legislazioni di ogni Stato dell’Unione, e finalmente arginare anche l’uso improprio dell’algoritmo per regolare le dinamiche di un mondo virtuale che sempre piu’ spesso si sovrappone a quello reale, ormai fino al punto di superarlo.
Parte la stagione della dichiarazione dei redditi. Da mercoledì pomeriggio la precompilata 2025 sarà disponibile in modalità consultazione sul sito dell’Agenzia delle Entrate. I modelli già predisposti contengono i dati in possesso del fisco oppure inviati dagli enti esterni, come datori di lavoro, farmacie e banche. Sono complessivamente circa 1,3 miliardi le informazioni trasmesse per la stagione dichiarativa in corso. Dal 15 maggio sarà poi possibile modificare e inviare i modelli dichiarativi. I contribuenti potranno anche quest’anno optare per il 730 semplificato, che nel 2024 è stato scelto da oltre metà della platea. Con questa modalità la compilazione è facilitata e il il cittadino non deve più conoscere quadri, righi e codici ma viene guidato fino all’invio della dichiarazione.
Nella sezione “casa” si potranno quindi trovare i dati relativi all’abitazione (rendita, eventuali contratti di locazione, interessi sul mutuo ecc.), in quella “spese sostenute” gli oneri, e nella sezione “famiglia” le informazioni su coniuge e figli. Una volta accettato o modificato i dati, sarà il sistema ad inserire automaticamente i dati all’interno del modello. Per inviare la dichiarazione ci sarà tempo fino al 30 settembre 2025.
Per chi invece presenta il modello Redditi (il modello alternativo per lavoratori dipendenti e pensionati con la differenza che il debito non viene trattenuto in busta paga, ma va pagato tramite il modello F24) la scadenza è il 31 ottobre. Nelle dichiarazioni precompilate sono già precaricati i 1.298.784.152 dati ricevuti dal Fisco. Le spese sanitarie si confermano in testa alla classifica con oltre 1 miliardo di documenti fiscali trasmessi. Seguono i premi assicurativi (più di 98 milioni di dati), le certificazioni uniche di dipendenti e autonomi (quasi 75 milioni) e i bonifici per ristrutturazioni (10,5 milioni).
In forte aumento rispetto al 2024 i dati sulle ristrutturazioni condominiali (quasi 7,5 milioni, +32%), quelli sulle erogazioni liberali (2,8 milioni, +13%) e quelli relativi alle spese scolastiche (8,5 milioni), universitarie (4 milioni) e gli asili nido (oltre mezzo milione). Per rendere ancora più agevole l’adempimento dichiarativo quest’anno sono state riviste e migliorate alcune funzionalità: ad esempio, la scelta del sostituto d’imposta e il passaggio dalla compilazione con la modalità semplificata a quella con il metodo ordinario.
Inoltre sono stati introdotti due nuovi quadri (M e T) che consentono alle persone fisiche non titolari di partita Iva di utilizzare la dichiarazione semplificata anche in relazione ai redditi soggetti a tassazione separata, a imposta sostitutiva o derivati da plusvalenze di natura finanziaria. Novità anche per gli eredi: da quest’anno il servizio web per la gestione delle autorizzazioni in capo all’erede è stato reso fruibile anche a tutori, amministratori di sostegno e genitori abilitati.
Poco dopo le 12 di oggi, migliaia di cittadini in tutta la Spagna continentale e in Portogallo sono stati colpiti da un improvviso blackout elettrico. Come riportato dal quotidiano “El País”, il governo spagnolo ha attivato diversi team tecnici di vari ministeri per indagare sulle cause dell’interruzione, anche se al momento non esiste ancora una spiegazione ufficiale.
Secondo quanto riferito da Red Eléctrica, l’azienda pubblica responsabile della gestione del sistema elettrico nazionale, si sta lavorando intensamente per ripristinare la fornitura di energia. Anche l’Istituto nazionale di cybersicurezza è coinvolto nelle analisi, valutando la possibilità che il blackout possa essere stato causato da un attacco informatico, sebbene non ci siano ancora conferme in tal senso.
Reti di comunicazione e trasporti in tilt
Il blackout ha avuto ripercussioni su diversi settori strategici: sono stati colpiti reti di comunicazione, aeroporti e linee ferroviarie ad alta velocità in Spagna e Portogallo. Problemi sono stati segnalati anche nella gestione del traffico stradale, con numerosi semafori fuori servizio, oltre che in centri commerciali e strutture pubbliche.
La ministra spagnola della Transizione ecologica, Sara Aagesen, ha fatto visita al centro di controllo di Red Eléctrica per seguire da vicino le operazioni di ripristino. L’azienda ha attivato un piano di emergenza che prevede il graduale ritorno alla normalità, iniziando dal nord e dal sud della penisola iberica.
Coinvolta anche la Francia meridionale
Le interruzioni non hanno riguardato esclusivamente la Spagna e il Portogallo: alcune aree del sud della Francia, interconnesse con la rete elettrica spagnola, hanno subito disagi simili. Le autorità francesi stanno monitorando attentamente la situazione in coordinamento con le controparti spagnole.
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ringraziato in un messaggio i soldati nordcoreani che hanno preso parte alla “liberazione della regione di Kursk” dalle truppe d’invasione ucraine, definendoli “eroi”. Lo riferisce il servizio stampa del Cremlino.
“Il popolo russo non dimenticherà mai l’impresa delle forze speciali coreane, onoreremo sempre gli eroi coreani che hanno dato la vita per la Russia, per la nostra comune libertà, al pari dei loro compagni d’armi russi”, si legge nel messaggio di Putin. Il presidente russo sottolinea che l’intervento è avvenuto “nel pieno rispetto della legge internazionale”, in base all’articolo 4 dell’accordo di partenriato strategico firmato nel giugno dello scorso anno tra Mosca e Pyongyang, che prevede assistenza militare reciproca in caso di aggressione a uno dei due Paesi. “Gli amici coreani – ha aggiunto Putin – hanno agito in base a un senso di solidarietà, giustizia e genuina amicizia. Lo apprezziamo molto e ringraziamo con sincerità il presidente Kim Jong-un personalmente”.