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F1 all’ultimo atto, Ferrari tenta sorpasso su Mercedes

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Un sorpasso all’ultima gara per rendere meno amara quella che lo stesso Charles Leclerc definisce “una stagione deludente”. E’ quello che cerca la Ferrari nei confronti della Mercedes ad Abu Dhabi, dove domenica si chiuderà il Mondiale di Formula 1. Finire dietro alla sola Red Bull sarebbe comunque un segnale positivo per la scuderia di Maranello prima di gettarsi al lavoro nel sosta invernale per portare in pista nel 2024 una monoposto competitiva. “Sarà una battaglia serrata, dovremo fare tutto bene per batterli e prenderci il secondo posto tra i costruttori”, sottolinea in conferenza stampa il monegasco, seduto accanto a Max Verstappen. Il campione del mondo, al termine di una stagione da record proverà comunque a portare a casa la 19/a vittoria stagionale e la 54/a in carriera, “e sarebbe pazzesco”, afferma.

La Ferrari deve recuperare solo quattro punti sulle Frecce d’Argento e nelle ultime gare ha sempre ottenuto risultati migliori, con una rimonta che aspetta solo di essere completata. “Non so se abbiamo la vettura più veloce ma dipende molto dai dettagli. Qui loro tradizionalmente sono forti qui e dipenderà da chi ottimizzerà meglio il proprio pacchetto – spiega Leclerc -. A Las Vegas il passo è stato buono, ma resta tanto lavoro da fare e dobbiamo essere concentrati per stare davanti”. Anche il team principal, Frederic Vasseur, mette le mani avanti: “Conosciamo bene la nostra vettura e sappiamo che non sarà facile essere competitivi a Yas Marina come a Las Vegas”.

“Las Vegas è stata tra i momenti migliori di una stagione deludente – ammette Leclerc -. Non siamo riusciti a compiere lo stesso passo fatto dalla Red Bull ma siamo cresciuti anche se il gap resta notevole e questo inverno dovremo lavorare duro”.  In casa Ferrari c’è anche in ballo il primato tra i piloti, con Carlos Sainz che al momento precede Leclerc di 12 punti.

Lo spagnolo è quarto nella classifica con 200 punti, il collega ne ha 188 ma tra i due ci sono anche Fernando Alonso, che ha gli stessi punti del connazionale, e Lando Norris (195) che non saranno certo giudici imparziali. Piccole dispute che non toccano invece Verstappen, che vive il presente con grande leggerezza guardando ad un passato strabiliante e ad un futuro cui guarda con ottimismo. “In questa stagione ho avuto tanti momenti felici ma è stato particolarmente bello vincere a Zandovoort e anche a Suzuka – dice l’olandese -. Ora mi concentro sul lavoro e speriamo di avere una macchina competitiva anche nel 2024 per continuare così. Conosciamo i punti forti e anche quelli punti deboli della vettura e lavoreremo per migliorare nei circuiti a bassa velocità”.

Ad una domanda riguardo all’ipotesi che Lewis Hamilton – il quale peraltro ha firmato per restare altri due anni in Mercedes – diventi un giorno suo compagno di squadra, risponde senza esitazioni: “Non accadrà mai, quindi è una cosa che non ha senso porsi, però non mi dispiacerebbe”. La vicenda è emersa dopo alcune dichiarazioni del team principal Red Bull, Chris Horner, riportate sulla stampa inglese, secondo cui Hamilton lo aveva contattato per parlare di un suo eventuale approdo nel team. Il pilota britannico ha negato, sostenendo invece che era stato lui a ricevere un messaggio da Horner, che però non aveva avuto seguito.c

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È morto a 84 anni Jair, protagonista della ‘Grande Inter’ Helenio Herrara

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Il mondo del calcio è in lutto. È morto questa sera Jair da Costa, in arte Jair. Aveva 84 anni. Fu campione del mondo col suo Brasile nel 1962 (pur senza giocare). Amatissimo anche in Italia per il suo decennio di trionfi, gol e soddisfazioni con l’Inter tra il 1962 e il 1972. Fu uno dei protagonisti assoluti della Grande Inter di Angelo Moratti ed Helenio Herrara. Con i nerazzurri vinse 4 scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinetali.

“É scomparso Jair – scrive l’Inter sui social – Ala destra dal dribbling fenomenale, ha vinto tutto con la Grande Inter. Quattro campionati, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, un posto nell’eternitá di una squadra leggendaria. Il Club si stringe alla sua famiglia in questo momento difficile”.

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Calcio:3-2 al Real Madrid, Barcellona conquista la Coppa del Re

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Il Barcellona ha vinto la Coppa del Re battendo 3-2 i rivali di sempre del Real Madrid al Sanchez Pizjuan di Siviglia. A regalare il Clasico di Coppa ai blaugrana il gol nel secondo tempo dei supplementari di Koundé (116′) dopo che il match, bellissimo e avvincente, era terminato 2-2 dopo i tempi regolamentari. Ad aprire le marcature la prodezza di Pedri nel primo tempo (28′), poi nella ripresa la reazione del Real con Mbappè su punizione (70′) e Tchouameni (77′) che la ribaltano, Ma non è finita con il pari blaugrana di Ferran Torres nel finale (84′). Decisivo il Var, nel prolungamento della partita, che annulla un rigore concesso al 96′ per la scivolata di Asencio su Raphinha che si lascia andare e poi viene ammonito per simulazione. Mercoledì prossimo il Barcellona incontrerà l’Inter nell’andata delle semifinali di Champions League.

Partitissima preceduta da feroci polemiche arbitrali: nell’occhio del ciclone Ricardo de Burgos Bengoetxea, arbitro designato per la partita, che a poche ore dal fischio d’inizio si è sfogato in conferenza denunciando la pressione subita quest’anno dai direttori di gara dalla tv ufficiale del Real (“Quando un figlio va a scuola e ci sono bambini che gli dicono che suo padre è un ladro e torna a casa piangendo, fa male.

Quello che faccio è cercare di educare mio figlio, dirgli che suo padre è onesto, soprattutto onesto. E che può sbagliare, come chiunque”). Dichiarazioni non andate giù ai Blancos, che con il presidente Florentino Perez avevano pensato di boicottare la finale, facendo poi un passo indietro.

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Masters 1000 di Madrid, Matteo Arnaldi elimina Novak Djokovic: il mio idolo, è incredibile

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“Novak è il mio idolo, ero già contento di poterci giocare contro, perchè non era mai successo. Invece l’ho battuto è incredibile”. Così Matteo Arnaldi dopo aver eliminato Novak Djokovic al secondo turno del Masters 1000 di Madrid. “Per riuscirci ho dovuto giocare al mio meglio – ha continuato l’italiano n.44 al mondo -. Sapevo che lui non è in un gran momento di forma così ho cercato di portare avanti gli scambi e cercar di farlo sbagliare”. “Ovviamente ero molto teso all’inizio, quasi me la facevo sotto, anche perchè da quando avevo 9 o 10 anni ho cominciato a guardare le sue partite – ha ammesso Arnaldi, 24 anni – ma poi con l’andare avanti della partita mi sono calmato. Sono stato contento di prendere il break per primo, perchè sapevo che prima o poi me l’avrebbe fatto lui. E’ stato tutto perfetto”.

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