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Cronache

Esce dal coma Sean Cox, il tifoso del Liverpool pestato a sangue dai supporter della Roma fuori lo stadio Anfield

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Sean Cox, il tifoso dei Reds ferito durante gli scontri del 24 aprile scorso prima del match di Champions all’Anfield tra Liverpool e Roma, si è risvegliato dal coma. Il supporter 53enne nordirlandese era stato prima ricoverato al Walton Neurological Centre di Liverpool per l’ emorragia cerebrale, poi a fine maggio era stato trasferito al Beaumont di Dublino, per essere più vicino alla sua famiglia. In tutto questo tempo i messaggi di affetto, gli attestati di solidarietà e anche le donazioni per contribuire alle cure (oltre 90mila euro), non si sono mai fermati. Lo stesso club giallorosso tramite il presidente James Pallotta aveva fortemente condannato quanto accaduto davanti allo stadio. Ieri la sindaca Virginia Raggi ha commentato la notizia, apparsa dapprima sui portali di informazione vicini ai Reds, su Twitter: «Bella notizia il miglioramento delle condizioni di salute del tifoso del Liverpool aggredito. Roma rifiuta questi intollerabili episodi di violenza e augura a Sean Cox di completare il suo percorso di guarigione». Adesso il tifoso continuerà le terapie con una riabilitazione dedicata nella speranza di tornare presto a una vita normale. Di quel 24 aprile impressionarono le immagini degli scontri riprese da alcuni spettatori con i telefonini: a un certo punto si vede Cox a terra, mentre intorno a lui la guerriglia continua. Lo avrebbero colpito con una cinghia e sarebbe caduto a terra sbattendo la testa. I familiari parlarono di un assalto subito da parte di un gruppo di 13 ultrà giallorossi. Ne vennero fermati 6, quasi tutti Fedayn.

Sean Cox. Esce dal coma dopo mesi il tifoso del Liverpool

Per l’ episodio, però, sono rimasti in cella, in Inghilterra, Filippo Lombardi, classe 97, e Daniele Sciusco, classe 89. Lombardi inizialmente era stato imputato per tentato omicidio, poi ridotto a lesioni gravissime, per lui l’inizio del processo è fissato all’ 8 ottobre. Meno pesante l’ accusa per Sciusco, «disordini violenti». I sostenitori della Roma dissero di essere stati provocati dai tifosi del Liverpool ubriachi e di essere stati lasciati soli, in loro balia, dalla polizia inglese.

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Muore la terza vittima ferita nella sparatoria a Monreale

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Salgono a tre le vittime della sparatoria della scorsa notte a Monreale (Palermo). E’ morto in ospedale uno dei tre feriti: si tratta di Andrea Miceli, 26 anni, era ricoverato al Civico di Palermo. Gli altri due deceduti sono Salvatore Turdo, 23 anni, e Massimo Pirozzo, 26 anni.

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Cronache

Giovane incensurato ferito ad Ercolano

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Questa notte i carabinieri della locale tenenza di Ercolano sono intervenuti in corso Resina per un 26enne ferito. Il giovane, incensurato, sarebbe stato colpito da alcuni proiettili all’addome e a una gamba. E’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, non in pericolo di vita. Indagini in corso per ricostruire dinamica e matrice dell’evento. Rilievi a cura del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.

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Sparatoria in piazza a Monreale, una carneficina: due morti e tre feriti, tutti giovanissimi

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E’ di due morti e tre feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in nottata nella centrale piazza Duomo a Monreale (Palermo). Le vittime hanno 25 anni e 23 anni; i feriti 26 anni, 33 anni e 16 anni. La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno dei protagonisti dell’aggressione, armato di pistola, ha iniziato a sparare. I feriti sono in gravissime condizioni. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Le vittime della sparatoria sono Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26. Sono morti subito dopo essere stati trasportati negli ospedali Ingrassia e Civico del capoluogo. Anche uno dei feriti sarebbe in gravissime condizioni. Davanti agli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione.

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