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Emis Killa rinuncia a Sanremo dopo aver appreso di essere indagato

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Emis Killa ha annunciato la sua decisione di ritirarsi dalla partecipazione al Festival di Sanremo 2025, dopo aver appreso “dai giornali” di essere indagato. Il rapper ha condiviso la sua scelta attraverso una serie di stories su Instagram, spiegando i motivi del suo passo indietro.

Dopo 15 anni di carriera ero pronto ad affrontare il mio primo Sanremo. Ringrazio Carlo Conti per avermi voluto, ma preferisco fare un passo indietro e non partecipare”, ha dichiarato l’artista, chiarendo che fino ad oggi gli era stato notificato esclusivamente un DASPO (Divieto di Accesso alle Manifestazioni Sportive), un provvedimento di natura amministrativa e non penale.

ro, sarà importante che l’indagine faccia il suo corso e che la magistratura possa lavorare in serenità, senza polemiche, pressioni o circhi mediatici”, ha aggiunto Emis Killa, sottolineando la necessità di lasciare spazio alla giustizia senza interferenze.

il post di Emis Killa

La delusione dell’artista emerge chiaramente dalle sue parole: “Dopo 15 anni di carriera ero felice di affrontare il mio primo Sanremo. Ringrazio ancora Carlo Conti per l’opportunità, ma preferisco fare un passo indietro”. Tuttavia, Emis Killa non esclude una futura partecipazione al Festival: “Confido che tutto si risolverà al più presto, per il meglio, e spero di poter affrontare in futuro un Sanremo in cui la musica sia al centro, poter portare la mia canzone, parlare solo di quella e divertirmi, come avrebbe dovuto essere quest’anno”.

La vicenda solleva interrogativi sulla gestione delle informazioni riguardanti le indagini giudiziarie e il loro impatto sulla carriera degli artisti, in particolare quando si tratta di eventi di grande rilevanza mediatica come il Festival di Sanremo. Resta ora da vedere se l’inchiesta in corso farà emergere elementi che possano chiarire la posizione del rapper e consentirgli di concentrarsi nuovamente sulla sua musica.

 

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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