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Politica

Effetto crisi di Governo: Salvini crolla nel gradimento degli italiani, Mattarella gode invece di grande fiducia

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La crisi d’agosto, secondo quanto emerge da un sondaggio di Ipsos per il Corriere della Sera, fa cambiare gli umori degli italiani rispetto ai protagonisti della politica. Unico dato che non cambia è quello relativo alla fiducia che i cittadini, in un passaggio così delicato, pongono nell’arbitro della crisi di governo: il capo dello Stato Sergio Mattarella, impegnato nel secondo giro di consultazioni con i partiti, raggiunge un indice di gradimento del 57%. Nessun altro del mondo politico ha questa fiducia. Cambia invece, e di molto, l’indici di fiducia verso i due protagonisti del duello in Senato del 20 agosto, Giuseppe Conte e Matteo Salvini.

Il premier uscente (e forse rientrante) ha un indice di fiducia al 52%, mentre il leader della Lega è al 36%. Che cosa è cambiato ad agosto? Molto.  A luglio – quando le cose andavano bene e il governo GialloVerde era insomma sella – Conte era al 56% (oggi è al 52%) e Salvini era al 51% (oggi è al 36%).
Il leader della Lega “paga” la decisione di innescare la crisi di governo in agosto, anche se la sua richiesta di nuove elezioni “il prima possibile” è condivisa dal 33% degli intervistati. È un dato consistente, ma la maggioranza è di chi chiede soluzioni diverse rispetto alle urne: il 21% vuole un governo M5S-Pd “fino alla fine della legislatura”, l’11% una riedizione del governo gialloverde “con un premier diverso”, un altro 11% è a favore di un governo istituzionale che faccia la manovra economica per andare poi al voto “nei primi mesi del prossimo anno”.
Se poi, al di là della propria preferenza, si chiede agli italiani come finirà, la maggior parte pensa che l’alleanza giallorossa alla fine nascerà per durare fino alla fine della legislatura (26%); segue chi ritiene che ci saranno elezioni al più presto (21%) o tra qualche mese, dopo un governo istituzionale (17%).
C’ è poi un terzo dato, coerente con i primi due, che definisce i sommovimenti di questi giorni nell’opinione pubblica: si tratta del giudizio degli intervistati sull’operato dei vari protagonisti. In testa c’è sempre il presidente della Repubblica (con il 65% di valutazioni positive), seguito da Conte (52%), poi Salvini (29%), Nicola Zingaretti (26%), Luigi di Maio (25%) e infine Matteo Renzi (16%).
Più combattuta invece la sfida sulla fiducia che gli elettori attribuiscono ai singoli partiti: la Lega è in testa (20%), segue il Partito democratico (15) e il Movimento 5 Stelle (14), ma ben il 41% “non sa o non risponde”. Non si tratta, però, di un segno di disinteresse, perché questa pirotecnica crisi estiva, stando alla rilevazione di Ipsos, è stata molto seguita dai cittadini: il 45% si dichiara informato “nei dettagli”, mentre il 42% lo è solo “vagamente”. C’è quindi un 87% di italiani che conosce quello che sta avvenendo. E che ha maturato opinioni sui protagonisti e sulla loro azione politica durante le fasi concitate della crisi: dallo strappo leghista, alle dimissioni di Conte fino alle trattative per la formazione di un nuovo esecutivo M5S-Pd. A proposito degli scenari che si aprono, infine, c’è una risposta che – al di là degli schieramenti – dà il segno della preoccupazione suscitata da questo terremoto di mezza estate: il 49% degli interpellati ritiene che lo scontro politico, mettendo in difficoltà i conti del Paese, esponga l’Italia a “gravi rischi”. Solo il 17% pensa, invece, che aprire la crisi sia stato un “bene”.

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Politica

Elezioni comunali Napoli: sfida di Paolo Russo a Marigliano e ritorno degli ex sindaci

Paolo Russo in corsa a Marigliano, ex sindaci in campo e centrodestra solido: ecco come cambiano le elezioni comunali nella provincia di Napoli tra sorprese e conferme.

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Tornano tanti ex sindaci nella città metropolitana di Napoli, mentre il campo largo annaspa e crolla l’asse Pd-Cinque Stelle. Il Movimento fondato da Conte praticamente scompare, mentre il centrodestra, pur con qualche difficoltà, regge. Proliferano le liste civiche e resta alta l’attenzione sulle liste pulite e sull’eventuale presenza di “impresentabili”.

Marigliano: la sfida di Paolo Russo

A Marigliano la novità è Paolo Russo (nella foto Imagoeconomica in evidenza assieme a Mara Carfagna), ex deputato di lungo corso, che scende in campo nella sua città d’origine. La sua coalizione “Cuore civico” raccoglie pezzi di centrodestra, società civile ed esponenti progressisti. Il Pd ha invece scelto un altro candidato: Gaetano Bocchino, sostenuto anche da Azione, Verdi e Sinistra. Terzo candidato è Ciro Panariello, appoggiato da una lista civica.

Giugliano: centrodestra contro un centrosinistra diviso

A Giugliano, la città più popolosa della provincia, si sfidano Giovanni Pianese con il centrodestra, Diego D’Alterio con il centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle, e Salvatore Pezzella, ex esponente grillino, ora sostenuto da una civica. Resta la spada di Damocle della commissione d’accesso prefettizia che potrebbe portare allo scioglimento per infiltrazioni.

Nola: il Pd rinuncia e resta fuori dalla corsa

A Nola il Pd si sfila a sorpresa e lascia il campo a quattro candidati: Maurizio Barbato (Fratelli d’Italia), Andrea Ruggiero (Per e civiche), Agostino Ruggiero (sostenuto dai socialisti) e Antonio Ciniglio (civiche territoriali). Il ritiro del candidato Pd Giuseppe Tudisco ha lasciato spazio a una corsa senza bandiere ufficiali del centrosinistra.

Volla: sei candidati e la conferma dell’instabilità politica

A Volla si conferma il record di instabilità politica: sei i candidati a sindaco. Tra loro due ex primi cittadini: Giuliano Di Costanzo (sostenuto dal Pd) e Pasquale Di Marzo (civiche). In corsa anche Lino Di Donato (centrodestra), Roberto Barbato (civica), Gennaro Burriello (Potere al Popolo) e Gianluca Pipolo (civiche).

Casavatore: sfida tra ex sindaci

A Casavatore la sfida è tra Vito Marino (appoggiato da cinque civiche), Fabrizio Celaj (Pd e civiche) e Mauro Muto (Fratelli d’Italia). Marino e Muto hanno entrambi già guidato il Comune in passato.

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Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

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“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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