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Cronache

E sugli spalti va in scena la celebrazione post mortem dell’ultras Daniele Belardinelli

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La celebrazione di Daniele Belardinelli, l’ultras del gruppo Blood & Honour, morto mentre stava per strada a picchiare napoletani, travolto da un’auto ignota, è andata in scena in alcuni stadi d’Italia. Gli ultras di alcune squadre hanno salutato Belardinelli, detto Dede, a modo loro: con  gli striscioni esposti nelle curve d’Italia.

I primi sono stati gli ultras del Parma che appena iniziata la partita cola Roma hanno esposto nella curva del Tardini due striscione con su scritto “Ciao Dede”. Dopo dieci minuti hanno risposto gli ultras della Roma presenti nello stadio del Parma che hanno esposto pure loro uno striscione.

All’Olimpico, in occasione di Lazio-Torino la curva nord laziale si è svuotata in segno di protesta contro la decisione di non far entrare nello stadio lo striscione in ricordo di  Belardinelli. Poco prima gli ultras della Lazio, gli Irriducibili, avevano esposto lo striscione “Un ultras non muore mai… Daniele con noi”. Nel secondo tempo poi sono rientrati a vedere la partita ma senza bandiere e simboli degli Irriducibili.

A salutare Belardinelli sul web circola una lettera firmata da Viviana Prestier la cui veridicità non è accertata, potrebbe essere un clamoroso fake di chi rimesta nella rete ma preferiamo credere che sia invece davvero lo scritto di una madre, la madre di Daniele, angosciata dalla tragedia che l’ha colpita e per questo ve la proponiamo. Eccola qui.

“Daniele era solare e sorridente e non è il figlio che descrivete. Non lo giustifico ma vi chiedo da madre di lasciarlo in pace da adesso in poi”. “Mio figlio è da un giorno che è morto e nessuno può avere l’idea di cosa posso provare. E non lo descrivo neanche perché è indescrivibile. Per chi non lo sa io sono la mamma di Daniele Belardinelli… si sono la mamma di quel ragazzo che è morto negli scontri a Milano tra ultras. Leggo che era un delinquente – scrive – i telegiornali lo dicono. I social lo dicono. Ma io sono sua madre. Sono quella che l’ha tenuto tra le braccia con amore e visto crescere, sono quella che lo sgridava per ogni sbaglio ma anche quella che ha avuto i suoi abbracci e i suoi buongiorno al cellulare”
 “Daniele era un figlio affettuoso e un uomo generoso.  Che riposi in pace e che sia ricordato come io lo ricordo fuori dal mondo del calcio: uomo, figlio, padre, marito, fratello dolcissimo. Vi prego basta. Daniele deve riposare. Grazie se un po’ mi avete compreso. Riposa in me figlio mio. Se volete farmi un piacere fate girare il mio post. Deve arrivare a tutti”.

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La mafia investe in Brasile e altri paesi: 4 arresti

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Tre persone in carcere e una ai domiciliari nell’operazione della Guardia di finanza di Palermo che ha portato al sequestro di 350mila euro e nove società tra immobiliari e ristorazione soprattutto in Brasile ma anche in Italia, Svizzera e Hong Kong. L’ordinanza cautelare è stata emessa dal gip di Palermo, su richiesta della Dda. Gli indagati sono indiziati, a vario titolo, di concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, riciclaggio e autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, reati aggravati dalla finalità di aver agevolato importanti famiglie mafiose. L’operazione si inserisce nell’ambito dell’indagine che lo scorso 13 agosto ha portato all’arresto, in Brasile, dell’imprenditore Giuseppe Bruno e al sequestro, sempre in Sud America, di disponibilità finanziarie e beni per 50 milioni di euro. Entrambe le misure erano state disposte dal 2° Tribunale Federale del Rio Grande Do Norte (Brasile) all’esito di un’inchiesta sviluppata a partire da riscontri investigativi acquisiti dalla Dda di Palermo e condivisi con le autorità brasiliane nel quadro di una squadra investigativa comune istituita con il coinvolgimento della Dda e antiterrorismo e di Eurojust.

Giuseppe Calvaruso, già reggente del mandamento mafioso di Pagliarelli, con la complicità di Bruno e servendosi delle prestazioni di esperti professionisti del Nord Italia, avrebbe investito in Brasile capitali frutto delle attività di Cosa nostra e, in particolare, del mandamento di appartenenza. Tra questi anche i soldi raccolti dalle estorsioni compiute ai danni di imprenditori palermitani. Il denaro, stando a quanto emerso dalle investigazioni, dall’Italia sarebbe stato trasferito in Brasile attraverso articolati meccanismi di riciclaggio, transitando in molti casi su conti correnti all’estero. Oltre 500 milioni di euro: questo il valore, secondo una prima stima, delle società nel tempo gestite dagli indagati anche con l’ausilio di prestanome. Il gip ha ravvisato la sussistenza di esigenze cautelari per Giuseppe Calvaruso, 47 anni; Giuseppe Bruno, 51 anni; Giovanni Caruso, 53 anni: Rosa Anna Simoncini, 73 anni, madre dell’imprenditore Bruno. L’operazione è l’esito di un’attività investigativa per far luce sulle cointeressenze di esponenti di spicco di Cosa nostra palermitana in compagini societarie in Italia e all’estero, in particolare in Brasile.

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Cronache

Lotto, ‘colpo’ da 620mila euro a San Sebastiano del Vesuvio

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La fortuna bacia San Sebastiano del Vesuvio, in provincia di Napoli, grazie al gioco del Lotto. Nel concorso di sabato 5 ottobre, come riporta Agipronews, sono stati vinti 622.500 euro grazie alla combinazione 2-17-24-71 sulla ruota di Napoli. Da segnalare anche due vincite in provincia di Salerno, una da 19.700 euro a Sarno e una da 14.500 a Fisciano, oltre a una da 12.500 a Napolie due da 9.750 euro a Benevento. L’ultimo concorso del Lotto ha distribuito 9,1 milioni di euro, per un totale di 984 milioni da inizio anno.

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Rider droga a Napoli, 2 arresti e sequestro 190 kg hashish

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L’avrebbero trasportata a destinazione dentro zaini con il marchio di una azienda di delivery, come due rider qualsiasi. La loro ‘consegna’ pero’ non era fatta da panini o sushi, ma da 190 chili di droga. Due persone di 31 e 35 anni, gia’ note alle forze dell’ordine, sono stata arrestate in un blitz dei carabinieri a Napoli in un deposito del quartiere di San Giovanni a Teduccio. Rinvenuti e sequestrati quasi 2mila panetti di hashish. Trovati anche 20mila euro in contanti. Quando i militari dell’Arma sono entrati nel locale, hanno sorpreso i due indagati mentre si preparavano per partire con parte dello stupefacente verosimilmente destinata in una larga parte della provincia di Napoli. I due avevano in spalla lo zaino di un noto marchio di food delivery (l’azienda e’ estranea ai fatti) con lo scopo di mimetizzarsi nel traffico cittadino del sabato sera. Gli arrestati sono stati trasferiti in carcere.

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