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Cronache

È la sua migliore amica: “Mi ha stuprato”. Arrestato ex assessore del comune di Milano

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Si conoscono da una vita e sono stati anche compagni di classe. Lei gli ha lanciato un sos chiedendo aiuto perche’, per via del lockdown, il suo lavoro da imprenditrice non andava piu’ bene. Un problema di cui ieri hanno parlato davanti a un drink e che avrebbero dovuto continuare ad affrontare a cena. Ma invece quella che avrebbe dovuto essere una serata tra vecchi amici si e’ trasformata in un dramma. Con lei aggredita e stuprata da un uomo di cui si fidava e lui finito in cella a san Vittore. Paolo Massari, 55 anni, ex assessore all’Ambiente del Comune di Milano della giunta guidata da Letizia Moratti e attualmente giornalista televisivo, e’ stato arrestato nella notte nella sua abitazione milanese con l’accusa di violenza sessuale. A denunciarlo e’ stata la donna, sua coetanea e con cui ieri sera aveva organizzato una serata per discutere di lavoro. La donna e’ stata soccorsa attorno alle 21.45 dalle volanti mentre nuda in strada, in via Nino Bixio, chiedeva aiuto. Trasportata alla Mangiagalli, dove i medici hanno accertato la violenza subita, la cinquantenne ha raccontato quel che e’ accaduto Massari nel 2010 venne costretto a lasciare il suo incarico a Palazzo Marino, in seguito a due lettere inviate all’allora sindaco Moratti in cui una funzionaria del Consolato Norvegese e un impiegata di Palazzo Marino denunciavano di aver subito molestie dell’esponente politico (ma non sporsero mai querela e quindi non venne aperta alcuna indagine), nonostante lui avesse ripetuto di non essere “un violentatore”. Questa volta invece e’ stata avviata una inchiesta e ora spettera’ al gip convalidare la richiesta di arresto che in queste ore il pm di turno Donata Costa sta predisponendo. Secondo una prima ricostruzione, Massari ieri sera si e’ dato appuntamento con l’amica imprenditrice, una conoscenza di sempre e con la quale mai ha avuto una relazione sentimentale. Lei gli avrebbe chiesto aiuto e consigli per via del delicato momento professionale che stava attraversando a causa dell’epidemia di Coronavirus. I due dopo un aperitivo hanno deciso di andare a cena. A quel punto, secondo la ricostruzione degli investigatori, il giornalista ha proposto alla donna di lasciare lo scooter nel suo box per poi andare al ristorante. Una volta arrivati nel garage, dal quale si accede direttamente al suo loft, lui avrebbe cambiato registro. Secondo la versione della donna, avrebbe cercato di abbassare la serranda senza riuscirci. Dopo di che l’aggressione e la violenza. L’imprenditrice, in un momento di calo di tensione, e’ pero’ riuscita a scappare e senza abiti e’ stata soccorsa per strada dalle volanti. In Mangiagalli, al Centro Violenze Sessuali, e’ stata visitata e ha avuto anche il supporto di uno psicologo. Sconvolta ha denunciato tutto e poco dopo il giornalista e’ stato arrestato. Gli uomini della scientifica hanno fatto i rilievi sul luogo teatro della violenza sessuale. Per le prossime ore e’ atteso l’interrogatorio di convalida dell’arresto davanti al gip.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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