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Due anni dopo la tragedia di Rigopiano, Di Maio e Salvini ai parenti delle vittime: noi ci siamo e vogliamo anche noi giustizia

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Un segno tangibile di vicinanza, dello Stato e degli uomini che lo rappresentano. E’ quello che i vicepremier Di Maio e Salvini hanno voluto dare ai parenti delle 29 vittime e agli 11 superstiti della tragedia che due anni fa si consumo’ a Rigopiano, quando una valanga travolse l’omonimo resort di Farindola (Pescara), sul versante pescarese del Gran Sasso. “Noi ci siamo” ha detto Luigi Di Maio al fratello di Marco Tanda, una delle vittime, arrivando su quello che oggi e’ un luogo della memoria. “Siete dei veri papa’”, li ha ringraziati sul finale delle note del ‘Silenzio’ il padre di Marinella Colangeli, altra giovane vittima di quel 18 gennaio 2017. “Quando parli con le mamme e i papa’, da papa’…'” ha commentato piu’ tardi Salvini parlando con i giornalisti, trattenendo la commozione.

Luigi Di Maio

I due vicepremier hanno ascoltato, stretto mani, scambiato abbracci, ma anche preso impegni. “Dobbiamo fare giustizia perche’ e’ assurdo quello che e’ successo”, ha detto Di Maio al fratello di Gabriele D’Angelo che gli chiedeva: “Perche’ per mio fratello e gli altri non e’ stata riconosciuta la morte sul lavoro?”. “Stiamo facendo alcuni interventi normativi in Parlamento – ha risposto il ministro del Lavoro – sia per le morti sul lavoro sia per indennizzi e risarcimenti”. D’Angelo ha anche mostrato al vicepremier una corona di fiori: “L’ho fatta per le 56 richieste di aiuto di mio fratello” ha precisato riferendosi al numero di telefonate “che nessuno ha dichiarato” fatte dal giovane cameriere. E proprio i dubbi sulle telefonate realmente arrivate e documentate quel 18 gennaio e’ all’origine dell’inchiesta bis per le accuse di depistaggio e frode processuale, aperta dalla Procura di Pescara che ha chiuso la prima con 25 persone indagate per disastro colposo, lesioni plurime colpose, omicidio plurimo colposo, falso ideologico, abuso edilizio, omissione d’atti d’ufficio e abuso in atti d’ufficio. Al termine della commemorazione davanti al totem che sorge laddove era l’ingresso dell’hotel sono arrivati i genitori di un’altra delle 29 vittime, Stefano Feniello. “Ora il presidente della Repubblica manda una corona, ma cosa ci fa una mamma, adesso? Dovevano mandare uno spazzaneve due anni fa”, ha gridato la mamma di Stefano. Poco distante il papa’ incontrava Salvini; poche parole scambiate sommessamente, sorrisi. Piu’ tardi Salvini rivela: “Ho detto a papa’ Feniello di non pagare un euro. Ci manca giusto di essere multati per andare a portare i fiori al figlio. Se c’e’ una legge sbagliata, la cambieremo”.

Alessio Feniello e’ stato condannato a una multa di 4.550 euro per aver violato i sigilli giudiziari che delimitano l’area dell’hotel. “Aspettiamo che le indagini finiscano in fretta – ha commentato piu’ tardi Salvini – mi ero impegnato a trovare uno strumento per aiutare i parenti delle vittime e i feriti e questo ho fatto”. Il ministro dell’Interno si e’ detto orgoglioso di aver partecipato “a questo ricordo. Ora andiamo avanti. Al di la’ delle parole sprecate in due anni noi portiamo aiuti concreti, 10 milioni di euro che certo non riportano in vita nessuno, pero’ danno una mano ad andare avanti. Poi contiamo che la giustizia sia veloce, efficiente e rapida e se qualcuno ha sbagliato paghi”, ha dichiarato all’uscita dalla chiesa di Farindola dove, nel corso della messa, il parroco ha ricordato i nomi di tutte le 29 vittime del disastro. “La voglia di parlare delle mamme, dei papa’, delle sorelle in questi momenti difficili e’ la cosa che mi ha colpito di piu’ oggi”, ha aggiunto Salvini prima di lasciare Farindola annunciando che tornera’.

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Auto in fiamme a Napoli, si blocca la zona collinare, traffico in tilt

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Un incendio di vaste proporzione ha creato notevoli problemi alla circolazione della zona collinare di Napoli: un’auto in fiamme in via Bernardo Cavallino per motivi da accertare, ha provocato una nuvola di fumo che ha costretto due squadre di Vigili del Fuoco ad intervenire. Non ci sono feriti, ma gli abitanti del quartiere hanno temuto il peggio. La zona è rimasta bloccata da poco dopo le 8 del mattino ed ancora si sta lavorando per mettere la zona in sicurezza. visto che si tratta di un’arteria importante delal zona collinare della città e densamente abitata

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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