Collegati con noi

Esteri

‘Dopo la morte di Hanyeh, Sinwar ha mano libera’

Pubblicato

del

Con l’uccisione del comandante Mohammed Deif a Gaza, il leader di Hamas Yahya Sinwar è rimasto più solo. Con l’eliminazione del capo politico Ismail Haniyeh a Teheran, è più libero di decidere. Ne ha parlato alla radio israeliana Michael Milshtein, esperto di Medio Oriente, responsabile del Forum di studi palestinesi dell’Università di Tel Aviv e analista senior dell’Istituto di politica e strategia di Herzliya. “Con la morte di Haniyeh, Sinwar, che è l’uomo che veramente comanda nella Striscia, ora ha maggiore libertà di azione. Il capo politico era un’importante figura simbolica, ma chi in realtà prende le decisioni più importanti è Sinwar”, ha dichiarato a radio 103FM Milshtein.

Come dire però, mentre Haniye girava per il Medio Oriente come una star, stando a contatto con i leader dell’area che davvero contano, Sinwar, pur essendo un’icona per i palestinesi, è costretto a stare nascosto nei tunnel, sotto terra, a incontrare solo i collaboratori più fidati e a far paura da lontano. Per l’esperto, la morte di Haniyeh non è come l’eliminazione di un terrorista e basta, è un evento molto importante: “Lui era una figura simbolica, lo vedevi mescolarsi alla gente, fare dichiarazioni, essere coinvolto in numerose mosse politiche, analizzare la strategia di Hamas. Però, non era realmente la persona che determina i passi pratici”. “Sinwar disprezzava Haniyeh”, ha commentato Milshtein, “secondo lui quelli erano uomini in giacca e cravatta, senza esperienza militare, che non hanno sofferto in prigione come lui e non capiscono che la visione è la jihad, non i progetti politici”.

Per l’analista, alla morte di Haniyeh, Sinwar “non ha brindato alzando un bicchiere di champagne per festeggiare, ma sicuramente la sua uccisione crea uno spazio operativo più confortevole per lui”. Haniyeh non rappresentava una sfida per il capo di Hamas a Gaza, “ma si è messo sulla sua strada”. Milshtein ha poi raccontato di aver avuto una conversazione con un giornalista a Gaza secondo il quale “le crepe che c’erano tra Gaza e Doha (dove viveva Haniyeh) si sono allargate notevolmente dopo l’assassinio. Ecco, vale la pena tenerle d’occhio”. Insomma ora la Striscia sembrerebbe essere solo nelle mani di Sinwar che nel mentre, oltre ad aver perso tre settimane fa Deif, l’amico di sempre, il numero due della fazione, ora è rimasto ancor più solo: il quotidiano saudita Al-Sharq al-Awast ha riferito che Israele ha attaccato 10 giorni fa nel sud-ovest di Gaza City riuscendo a eliminare alcuni dei massimi funzionari di Hamas, tra cui Rochi Moshtaha, molto vicino a Sinwar.

Advertisement

Esteri

Trump: la Crimea resterà alla Russia, Zelensky lo sa

Pubblicato

del

Donald Trump torna a parlare della guerra in Ucraina e lo fa con dichiarazioni destinate a far discutere. In un’intervista rilasciata a Time, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che “la Crimea resterà con la Russia”, aggiungendo che anche il presidente ucraino Zelensky ne sarebbe consapevole.

“La Crimea è andata ai russi, fu colpa di Obama”

«La Crimea è stata consegnata alla Russia da Barack Hussein Obama, non da me», ha ribadito Trump, sottolineando come la penisola fosse “con i russi” ben prima del suo arrivo alla Casa Bianca. «Lì ci sono sempre stati i russi, ci sono stati i loro sottomarini per molti anni, la popolazione parla in gran parte russo», ha aggiunto. Secondo l’ex presidente, se lui fosse stato alla guida del Paese, “la Crimea non sarebbe mai stata presa”.

“Questa guerra non doveva accadere”

Trump ha definito il conflitto in Ucraina “la guerra che non sarebbe mai dovuta accadere”, lanciando un messaggio implicito al presidente Joe Biden e alla gestione democratica della politica estera. A suo avviso, con lui alla presidenza, la situazione in Ucraina si sarebbe sviluppata in modo del tutto diverso, senza l’invasione da parte delle truppe russe.

Le dichiarazioni si inseriscono in un contesto internazionale già molto teso, mentre si continua a discutere del futuro della Crimea e dei territori occupati.

Continua a leggere

Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

Pubblicato

del

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

Continua a leggere

Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

Pubblicato

del

Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto