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Spettacoli

Don Matteo 14, Bova, il mio don Massimo e il perdono

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“Il perdono non è una cosa così scontata. Anche un sacerdote si pone delle domande, soprattutto se ha preso i voti tardi, come don Massimo, che è un ex carabiniere dei gruppi speciali ed è stato segnato da un trauma. E’ un essere umano, al perdono bisogna sapergli dare il giusto significato, non giudicare con presunzione, rancore, o alterigia”. Parole di Raoul Bova che torna a vestire di panni di don Massimo nella quattordicesima stagione di Don Matteo. Le nuove puntate, 10 prime serate in onda su Rai1 ogni giovedì dal 17 ottobre, si preannunciano ricche di novità e nuovi ingressi.”Molte cose le capiremo nelle nuove puntate grazie al suo rapporto con Giulia (Federica Sabatini, ndr), la sorella che arriva a Spoleto e che lui accoglie in canonica nonostante il passato difficile che li divide e i problemi di lei con la giustizia”. Ma iniziamo dalle belle notizie la serie, una produzione Lux Vide, società del gruppo Frematle, in collaborazione a Rai Fiction, prodotta da Luca e Matilde Bernabei “Con un doppio matrimonio officiato da me, quello tra Anna e Marco e quello tra Nino ed Elisa.

La cerimonia viene ostacolata da non pochi contrattempi”. L’attore aggiunge poi che in questo modo Don Massimo con la sua ricerca del perdono, le sue domande al signore, viene reso più credibile perchè la gente capisce che anche i preti hanno dei dubbi. Raoul Bova parla dei nuovi personaggi che arriveranno nella nuova stagione, la numero 14 della serie tv di Rai 1. Tra loro ci sono un nuovo Capitano Diego Martini (Eugenio Mastrandrea) e una nuova Pm Vittoria Guidi (Gaia Messerklinger), e anche la sorella di Don Massimo (Federica Sabatini) “si è creata una bellissima intesa sul set. Orami Don Matteo è una grande famiglia, ci vogliamo tutti molto Bene”. A loro si aggiunge Bart, un bambino a cui presta il volto Francesco Baffo “ha portato gioia e, luce e amore, sul set ci siamo legati tutti a questo bambino è stato accolto”. Il bambino sarà protagonista di un caso di puntata ma poi si vedrà anche negli altri episodi perché frequenterà la chiesa principale della storia. Bova precisa “in questa serie don Massimo lo vedremo impegnato anche ad insegnare catechismo sia ai bambini, che a scuola a quelli più grandicelli, e avremo un caso con questi studenti di cui parleremo delle problematiche di oggi dal bullismo ai pericoli del web e non solo””.

“Tra Bart e Don Massimo si creerà un rapporto speciale. Lo stesso che è nato anche tra me e Francesco fuori dal set” racconta l’attore. Nelle nuove puntate il personaggio di Raoul Bova finirà con “il confrontarsi una volta per tutte con il suo passato familiare. Don Massimo è un prete moderno che deve fare i conti non solo con le difficoltà degli altri, ma anche con le proprie. Confermati anche Nino Frassica, Nathalie Guetta, Francesco Scali. Rivedremo i loro personaggi: il Maresciallo Cecchini, la perpetua Natalina e Pippo, il segretario. Nell’ultima puntata di Don Matteo 13 è stato svelato il vero nome di Don Massimo: Matteo Mezzanotte. Così, anche il titolo della serie continua ad avere un senso. Dopo l’addio ad Anna (Maria Chiara Giannetta) e Marco (Maurizio Lastrico) che finalmente ma che vedremo coronare il loro sogno di nozze.

A Spoleto sbarca il Capitano Diego Martini vuole riconquistare la sua ex, la Pubblico Ministero Vittoria Guidi. Lei, stanca del suo carattere patologicamente chiuso e al limite dell’ossessivo-compulsivo, ha rotto con lui e sta per sposarsi con un altro. Martini ignora che ad attenderlo ci sia il Maresciallo Cecchini (Nino Frassica) pronto a complicargli la vita con il suo carattere esuberante “ma i due andranno alla fine d’accordo, ma anche a offrirgli un tetto e soprattutto un’amicizia sincera. Diego inoltre ignora anche che Don Massimo sia un ex carabiniere propenso a immischiarsi nelle indagini (e a risolverle) “fra i due non a caso ci sarà qualche frizione, io sono un curiosone”. E non sa che la sorella, di Don Massimo, Giulia (Federica Sabatini) è anche lei in città. Accolta in canonica dal fratello nonostante un passato difficile che li divide, ha gravi problemi con la giustizia. Sarà proprio lei, nel doppio ruolo di amica e nemica del nuovo capitano, a fargli scoprire la bellezza della condivisione e dell’empatia. “Questi dubbi rafforzano la sua figura di sacerdote”. Tutto mentre insieme a Don Massimo proverà a guarire le ferite del passato. E , con pazienza e delicatezza, riscoprire la bellezza del rapporto fraterno che li lega. Raoul Bova, tornerà anche nella terza stagione di Buongiorno Mamma, e lo abbiamo visto in un ruolo insolito i nella terza di Emily in Paris nella parte girata a Roma: “mi sono molto divertito”.

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Spettacoli

Gwyneth Paltrow è stanca della dieta, ‘ora mangio pane e pasta’

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Gwyneth Paltrow ha affermato di essere tornata a mangiare cibi che in precedenza aveva eliminato dalla sua rigidissima dieta, tra cui pane, pasta e formaggio. Lo riporta la Bbc. L’attrice premio Oscar, diventata negli anni una guru del salutismo ha seguito e promosso diversi regimi alimentari negli anni. “Ho seguito per un certo periodo una dieta macrobiotica ferrea e così sono diventata ossessionata da un’alimentazione molto, molto sana”, ha detto nell’ultima puntata del suo podcast spiegando di essersi dedicata al “benessere e al cibo” a causa del cancro alla gola che ha ucciso il padre. Poi lei e il secondo marito, Brad Falchuk, hanno iniziato a seguire la dieta paleo, basata sul principio che ci si debba nutrire “come i nostri antenati”. Di recente però, Paltrow ha ricominciato a mangiare “pane a lievitazione naturale e un po’ di formaggio e un po’ di pasta”.

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Musica

Rocco Hunt, il ragazzo di giù diventa grande: “Ho 30 anni e ancora la rabbia del Sud”

Esce l’album Ragazzo di giù: tra neomelodico, rap e introspezione, la maturità artistica di un figlio del Sud.

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A 30 anni, Rocco Hunt ha già alle spalle 15 anni di carriera, una vittoria a Sanremo, hit estive, strofe militanti e un’identità artistica sempre più nitida. Ma oggi, con il nuovo album Ragazzo di giù, in uscita venerdì, Rocco — per molti ancora affettuosamente “Rocchino” — completa un percorso che lo conferma maturo, consapevole e profondamente legato alle sue radici.

“Sono fortunato, canto chi non lo è stato”

Il brano che dà il titolo al disco è un manifesto identitario.
“Io sono il ragazzo di giù fortunato”, spiega Rocco, “quelli che canto sono stati meno fortunati, magari non hanno dovuto lasciare casa, ma hanno pagato altri prezzi”. La nostalgia per la sua terra non è solo geografica, è memoria viva di un mondo che spesso si perde tra le distanze culturali.

Tra disagio e riscatto: “A Nord si perdono i valori”

“Oggi Napoli fa figo, ma vivere al Nord è diverso”, dice. Il successo, per lui, ha un prezzo. “Contano i numeri, non i valori”, afferma, parlando anche del figlio Giovanni, 8 anni, cresciuto tra Milano e Napoli: “Ha un accento diverso, ma deve sapere da dove viene, imparare l’inglese e la cazzimma partenopea”.

Il dialetto come identità: “È mamma, papà e biberòn”

Per Rocco il dialetto non è solo stile, ma lingua del cuore:
“È la strada dove sei cresciuto, la voce dei tuoi nonni, il suono dell’anima”. E anche se ha girato l’Italia e il mondo, resta anima di Scampia, del Sud e dei suoi contrasti.

Il rap, il neomelò, e il coraggio delle parole

Ragazzo di giù è un album eterogeneo, che passa da Gigi D’Alessio a Massimo Pericolo, da Irama a Baby Gang, mischiando il rap con la melodia napoletana e l’attualità più bruciante. In Demone santo, per esempio, denuncia con rabbia il crollo del ballatoio della Vela di Scampia:
“Quelle creature sono vittime dello Stato. A che serve il tricolore sulle bare bianche, se Cristo in quelle case non ci entra?”

Sanremo, De Filippo e il mare della costiera

Nel disco anche introspezione e memoria, con brani come ‘A notte, ispirato a Eduardo De Filippo, e Domani chissà, dove Rocco rievoca lo scugnizzo che si tuffava a bomba nel mare della costiera. E non manca un pensiero al futuro:
“Vorrei un secondo figlio”, dice, ma con il timore delle malattie, dei sacrifici, della fragilità.

Il tour: dal Molise a Milano, passando per la Reggia

Il tour estivo partirà il 20 giugno da Campobasso, con gran finale l’11 settembre alla Reggia di Caserta e il 6 ottobre all’Unipol Forum di Milano.
“Senza le mie radici non sarei quello che sono”, conclude Rocco.
E quando gli chiedono se oggi è ancora “‘nu juorno buono”, risponde senza esitazioni:
“Sì. Ma è sempre più difficile non vedere le nuvole all’orizzonte”.

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Spettacoli

Sara Tommasi, “dalla Bocconi al porno, guadagnavo 10mila euro a sera “ho perso tutto e sono rinata”

La confessione dell’ex showgirl: “Il dolore mi ha formata. Ma oggi ho una vita sana e felice”.

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In un’intervista al Corriere della Sera, Sara Tommasi (foto Imagoeconomica) si racconta con tenerezza e consapevolezza, rievocando il passato tra luci e ombre, e descrivendo il presente con un sorriso nuovo, accanto al marito e agente Antonio Orso, sposato nel 2021 in piena pandemia.

Ora sto bene”, dice. Non prende più farmaci da quando si è sposata, vive tra Terni e Sharm el-Sheikh, ha una vita regolare, dorme bene, fa palestra, lavora con equilibrio. E soprattutto si sente amata.

Il passato doloroso e la malattia

La Tommasi racconta con sincerità gli anni più difficili, segnati da un disturbo bipolare che lei stessa con coraggio ha ammesso pubblicamente: “Il problema è quando non si accetta la malattia. Si fanno errori da cui non si può più tornare indietro”. Fa riferimento anche ai film porno, al processo per violenza sessuale poi conclusosi con l’assoluzione degli imputati, e al dolore per non aver ascoltato la madre, che le chiedeva di curarsi. “Ce l’ho con me stessa”, confessa.

Gli affetti, le radici, il nuovo inizio

Ricorda con amore la madre Cinzia, scomparsa tre anni fa per il Parkinson, e la sua infanzia a Terni tra le merende in pasticceria dai nonni e i sogni da bambina. Confessa di essersi persa con le droghe, cercando conforto fuori dai farmaci prescritti: “Mi ha fatto uscire di testa”. Ma oggi, grazie ad Antonio, è rinata: “Quando mi parla, io mi sento bene”.

Carriera e ricordi felici

Rivive con emozione i momenti d’oro della carriera: Paperissima, l’Isola dei Famosi, Chiambretti Night, il calendario per Max. Parla con affetto di Gerry Scotti, Fabrizio Frizzi, Simona Ventura, e rivela che una delle esperienze più belle è stata proprio l’Isola, nel 2006.

A sorpresa, aggiunge: “Mi piacerebbe condurre un programma solare. E c’è l’idea di un docufilm sulla mia vita, per parlare di bipolarismo”.

Il futuro tra sogni e consapevolezza

Non esclude l’adozione: “Ho avuto un’operazione all’utero, la gravidanza sarebbe a rischio. Ma ci stiamo pensando”. Intanto si gode i piccoli gesti, il gelato con il marito, gli incontri con i suoi suoceri. E ammette: “Siamo ancora nella fase adolescenziale del nostro amore”.

Infine, il senso profondo del suo percorso: “Il dolore ti forma. Ma bisogna imparare a valorizzare quello che si ha. Io l’ho capito quando ho perso tutto”.

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