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Diritti tv: Dazn rassicura la Serie A in assemblea

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Un “clima di collaborazione” con i club di Serie A, in un incontro in cui anche alcuni dei piu’ dubbiosi tra i presidenti si sono detti convinti dalle spiegazioni e analisi di Dazn. Oggi infatti era la giornata del confronto tra la Lega e la piattaforma streaming, con l’assemblea in cui era sul tavolo, in particolare, il tema della misurazione dell’audience. Un argomento caldo, anche perche’ dagli ascolti dipende una parte corposa dei diritti tv che i club incassano dalla Lega. Nel corso dell’assemblea, alla presenza non solo dei vertici di Dazn ma anche di Stefano Sala, ad di Publitalia (che si occupa della raccolta pubblicitaria della piattaforma streaming), ai club sono stati forniti “riscontri positivi”, sia sull’audience che sulla stessa raccolta pubblicitaria. “Anche alla luce della stabilita’ della performance riscontrata negli ultimi weekend – ha sottolineato Dazn in una nota – abbiamo avuto modo di chiarire ulteriormente i temi legati alla misurazione dell’audience e i risultati ottenuti in queste prime giornate di campionato. Siamo soddisfatti del clima di collaborazione riscontrato oggi con la maggioranza dei club presenti all’Assemblea di Lega Serie A”. In particolare, Dazn ha sottolineato un incremento dell’audience di oltre il 10% rispetto alla stagione 2019/2020, con un aumento inoltre di oltre il 10% del numero di aziende che investono sul prodotto Serie A. Soprattutto ha convinto molti club l’intervento di Sala, manager da oltre 30 anni esperto del settore anche calcistico, sul tema della misurazione dell’audience, in cui ha sottolineato come, in realta’, e’ la rilevazione Auditel non consona per gli OTT (considerando che il 50% del campione non possiede una smart tv). Nessun accenno, nel corso della riunione, al possibile obbligo nei confronti di Dazn di trasmettere sul digitale terrestre, mentre negli ultimi minuti di assemblea Samp e Genoa hanno riaperto il tema degli highlights a pagamento (dopo la richiesta di Sky di rimetterli all’asta), chiedendo che venga trattato in una apposita assemblea nelle prossime settimane.

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De Laurentiis accelera: nuova cittadella sportiva del Napoli a Qualiano entro il 2026

Il Napoli si prepara a costruire il suo nuovo centro sportivo a Qualiano. De Laurentiis vuole iniziare i lavori entro settembre 2025 e inaugurare i primi campi nel 2026, anno del Centenario del club.

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Un incontro tra gli emissari di Aurelio De Laurentiis e il gruppo Coppola ha scongiurato l’ipotesi di uno sfratto immediato per il Napoli dal centro tecnico di Castel Volturno. Sebbene il contratto scada il 31 dicembre, nessuno intende obbligare il club a lasciare la struttura senza aver trovato una nuova sede definitiva.

Qualiano in pole per il nuovo centro sportivo

Tra le diciotto soluzioni valutate, l’area di Qualiano è ormai la prescelta: un terreno vastissimo, privo di vincoli urbanistici e già destinato a usi sportivi. Qui il Napoli vuole costruire la nuova cittadella sportiva, grazie a un accordo vicino alla firma con i proprietari locali.

L’obiettivo: inaugurazione nel Centenario del club

De Laurentiis ha promesso: «Entro il 1° settembre inizierò i lavori». L’obiettivo è chiaro: completare la prima parte del centro – tre campi da gioco, la foresteria, gli spogliatoi e la palestra – entro il 2026, per festeggiare il Centenario della fondazione del Napoli.

Le alternative scartate: Monterusciello, Napoli Est, Marianella

Negli ultimi mesi De Laurentiis ha personalmente ispezionato diverse aree, da Monterusciello a Napoli Est, passando per Marianella. Tuttavia, nessuna ha soddisfatto le esigenze del club, che ora punta tutto su Qualiano.

Una cittadella sportiva all’avanguardia

Il progetto prevede 25 ettari di terreno, 10 campi da gioco, palestre, piscine, centro benessere e una mini arena da 900 posti per le squadre giovanili e femminili. L’investimento stimato supera i 45 milioni di euro. Il nuovo centro sarà moderno, ecosostenibile e strategico per il futuro del club.

 

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È morto a 84 anni Jair, protagonista della ‘Grande Inter’ Helenio Herrara

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Il mondo del calcio è in lutto. È morto questa sera Jair da Costa, in arte Jair. Aveva 84 anni. Fu campione del mondo col suo Brasile nel 1962 (pur senza giocare). Amatissimo anche in Italia per il suo decennio di trionfi, gol e soddisfazioni con l’Inter tra il 1962 e il 1972. Fu uno dei protagonisti assoluti della Grande Inter di Angelo Moratti ed Helenio Herrara. Con i nerazzurri vinse 4 scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinetali.

“É scomparso Jair – scrive l’Inter sui social – Ala destra dal dribbling fenomenale, ha vinto tutto con la Grande Inter. Quattro campionati, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, un posto nell’eternitá di una squadra leggendaria. Il Club si stringe alla sua famiglia in questo momento difficile”.

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Calcio:3-2 al Real Madrid, Barcellona conquista la Coppa del Re

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Il Barcellona ha vinto la Coppa del Re battendo 3-2 i rivali di sempre del Real Madrid al Sanchez Pizjuan di Siviglia. A regalare il Clasico di Coppa ai blaugrana il gol nel secondo tempo dei supplementari di Koundé (116′) dopo che il match, bellissimo e avvincente, era terminato 2-2 dopo i tempi regolamentari. Ad aprire le marcature la prodezza di Pedri nel primo tempo (28′), poi nella ripresa la reazione del Real con Mbappè su punizione (70′) e Tchouameni (77′) che la ribaltano, Ma non è finita con il pari blaugrana di Ferran Torres nel finale (84′). Decisivo il Var, nel prolungamento della partita, che annulla un rigore concesso al 96′ per la scivolata di Asencio su Raphinha che si lascia andare e poi viene ammonito per simulazione. Mercoledì prossimo il Barcellona incontrerà l’Inter nell’andata delle semifinali di Champions League.

Partitissima preceduta da feroci polemiche arbitrali: nell’occhio del ciclone Ricardo de Burgos Bengoetxea, arbitro designato per la partita, che a poche ore dal fischio d’inizio si è sfogato in conferenza denunciando la pressione subita quest’anno dai direttori di gara dalla tv ufficiale del Real (“Quando un figlio va a scuola e ci sono bambini che gli dicono che suo padre è un ladro e torna a casa piangendo, fa male.

Quello che faccio è cercare di educare mio figlio, dirgli che suo padre è onesto, soprattutto onesto. E che può sbagliare, come chiunque”). Dichiarazioni non andate giù ai Blancos, che con il presidente Florentino Perez avevano pensato di boicottare la finale, facendo poi un passo indietro.

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