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Delusione Inter, l’Atletico la elimina dalla Champions

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Le parate di Oblak ai rigori spediscono l’Atletico Madrid ai quarti di finale di Champions League, mandando ko l’Inter e spezzando il sogno nerazzurro di rifarsi della finale persa lo scorso anno. I nerazzurri di Simone Inzaghi si fanno rimontare dopo l’1-0 dell’andata nonostante il vantaggio segnato da Dimarco: i gol di Griezmann e Depay mandano la gara ai supplementari, prima degli errori decisivi dal dischetto di Sanchez, Klaassen e Lautaro che aprono la strada ai colchoneros per i quarti. E’ una delusione per l’Inter, lanciata da una stagione dominante, ma anche per tutto il calcio italiano, che resta senza squadre tra le migliori otto della Champions. L’Atletico parte subito in attacco, sulla spinta dei 70mila del Wanda Metropolitana al record di spettatori.

Serve subito un ottimo Sommer per tenere il pareggio, con il portiere svizzero che si distende per deviare un velenoso mancino in diagonale di Lino. L’Inter però è in partita e risponde poco dopo con una azione simile, quando Dumfries viene lanciato verso la porta ma trova una doppia risposta di Oblak, prima su un destro in diagonale poi su un mancino sporco. I nerazzurri provano a fare la partita con tanto possesso palla, mentre l’Atletico si difende basso aspettando gli errori degli uomini di Inzaghi. Che non tardano ad arrivare, un po’ per l’aggressività degli spagnoli ma anche per la tanta imprecisione di Lautaro e compagni. Ci prova anche Morata, il suo colpo di testa viene bloccato da Sommer.

Dall’altra parte l’Inter crea diverse occasioni potenzialmente pericolose, su cui però sbaglia sempre l’ultimo passaggio per andare in porta. E forse non a caso, l’unica volta in cui i nerazzurri riescono a giocare la palla senza errori arriva il vantaggio: Bastoni innesca Barella sulla sinistra, tocco di esterno per Dimarco che col destro batte Oblak trovando il suo primo gol in carriera in Champions. La reazione però dell’Atletico è immediata, perché non passano nemmeno due minuti quando Pavard svirgola un lancio di Koke praticamente aggiustando la palla per Griezmann da due passi impatta il risultato. Il francese ha poco dopo l’occasione per portare avanti l’Atletico, trovando però la chiusura di Pavard all’ultimo.

La ripresa si apre con ancora l’Atletico pericoloso, Valverde va via sulla destra a Dimsrco e serve Griezmann, sul cui destro di prima intenzione però Sommer si salva in due tempi. Gli spagnoli alzano la pressione e l’Inter si schiaccia, poi però con il possesso palla riescono a rallentare il ritmo e frenare anche i bollenti spiriti spagnoli. Creando anche l’occasione per chiudere la sfida, quando Lautaro dopo una grande giocata mette in porta Thuram, che a tu per tu con Oblak però calcia altissimo. Dall’altra parte Simeone si gioca il tutto per tutto lanciando nella mischia Correa e Depay, e proprio quest’ultimo ha subito la palla buona ma un super Darmian all’ultimo istante riesce a salvare.

La spinta dell’Atletico apre varchi in contropiede che l’Inter può subito sfruttare, Barella però lanciato da Lautaro calcia centrale da solo davanti a Oblak. Gli spagnoli cercano il tutto per tutto e decisivo diventa Depay, che prima centra un palo a colpo sicuro e poi trova il gol del vantaggio, sfruttando una indecisione di De Vrij per trovare col destro l’angolino basso. E Riquelme all’ultimo istante dei regolamentari ha anche la palla per regalare la qualificazione all’Atletico, sparando clamorosamente alto. Ai supplementari (la prima volta nella storia in Champions per l’Inter) l’inerzia è tutta spagnola e serve un altro miracolo di Sommer per salvare il risultato su una conclusione ravvicinata di Depay. L’Inter risponde con un colpo di testa di Lautaro su corner a lato di poco, ma nel finale non ha la forza per andare a caccia del gol decisivo prima dei rigori che hanno deciso la qualificazione.

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Masters 1000 di Madrid, Matteo Arnaldi elimina Novak Djokovic: il mio idolo, è incredibile

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“Novak è il mio idolo, ero già contento di poterci giocare contro, perchè non era mai successo. Invece l’ho battuto è incredibile”. Così Matteo Arnaldi dopo aver eliminato Novak Djokovic al secondo turno del Masters 1000 di Madrid. “Per riuscirci ho dovuto giocare al mio meglio – ha continuato l’italiano n.44 al mondo -. Sapevo che lui non è in un gran momento di forma così ho cercato di portare avanti gli scambi e cercar di farlo sbagliare”. “Ovviamente ero molto teso all’inizio, quasi me la facevo sotto, anche perchè da quando avevo 9 o 10 anni ho cominciato a guardare le sue partite – ha ammesso Arnaldi, 24 anni – ma poi con l’andare avanti della partita mi sono calmato. Sono stato contento di prendere il break per primo, perchè sapevo che prima o poi me l’avrebbe fatto lui. E’ stato tutto perfetto”.

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A San Siro arriva la Roma, l’Inter cerca il riscatto

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Tornare subito a correre. È questo l’obiettivo dell’Inter di Simone Inzaghi che, dopo le sconfitte contro Bologna e Milan in Coppa Italia, vuole rialzarsi immediatamente per non perdere terreno nel testa a testa scudetto con il Napoli di Antonio Conte. L’ultima volta in cui i nerazzurri incapparono in due sconfitte consecutive, nell’annata 2022/23, servì del tempo alla squadra di Inzaghi per rialzarsi, visto che seguirono due pareggi prima di ritrovare la vittoria. Stavolta però, con il traguardo vicino e la concorrenza spietata, la risposta dovrà essere immediata. Domani a San Siro (si va verso il tutto esaurito), arriverà la Roma di Claudio Ranieri, a caccia di punti preziosi nella corsa per la Champions League.

Inzaghi prepara una mini-rivoluzione nella formazione rispetto al derby perso mercoledì: saranno infatti sette i cambi nell’undici titolare, anche a causa delle assenze per squalifica di Bastoni e Mkhitaryan, con il tecnico che si affiderà agli altri suoi titolarissimi per tornare subito a conquistare i tre punti. Nel consueto 3-5-2, l’Inter dovrebbe schierarsi con Sommer in porta, Pavard, Acerbi e Bisseck a comporre la linea difensiva; Darmian e Carlos Augusto agiranno sulle fasce, con Barella, Calhanoglu e Frattesi in mezzo al campo. In attacco, Lautaro Martinez sarà sicuro del posto, mentre al suo fianco è ballottaggio tra Arnautovic e Correa. Grande fiducia dunque in capitan Lautaro Martinez, vero punto di riferimento per Inzaghi in questa fase cruciale della stagione.

L’argentino infatti ha disputato da titolare 23 delle 27 partite ufficiali giocate dall’Inter nel solo 2025, saltandone due per infortunio e riposando solo in altre due occasioni restando in panchina per tutta la durata del match. E per il capitano interista sorridono le statistiche contro la Roma: nelle ultime sei sfide di Serie A contro i giallorossi, Lautaro ha partecipato a tre reti, con due gol e un assist, riscattando un inizio complicato nei precedenti incroci con la squadra capitolina. Inzaghi potrà inoltre contare su importanti rientri in panchina: Denzel Dumfries e Piotr Zielinski sono nuovamente a disposizione dopo i rispettivi problemi fisici. Più incerta invece la situazione di Marcus Thuram, visto che il francese continua il suo recupero e spera di tornare disponibile per la delicatissima semifinale di Champions League contro il Barcellona, in programma mercoledì prossimo al Montjuïc.

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Conte studia per un Napoli vincente in casa con Torino

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Testa tutta sul Torino, senza pensare all’Inter reduce da due sconfitte, senza farsi condizionare dal risultato che arriverà nel pomeriggio dal match dei nerazzurri contro la Roma. E’ linea che il tecnico Conte ha impartito al suo Napoli in questi giorni. L’aggancio ai nerazzurri in testa alla classifica è avvenuto lo scorso week end grazie a un Napoli, secondo dal 15 febbraio, che non ha mai mollato la presa. La vittoria a Monza coincide con la prima volta in cui il club azzurro è riuscito a vincere due partite di fila, una striscia che non gli riusciva dal 25 gennaio, quando gli azzurri sconfissero la Juventus, inanellando ben quattro vittorie consecutive.

Domani sera il Maradona vuole vedere Lukaku e compagni tornare a quel ritmo, quello dei tre punti a partita, firmando la terza vittoria di fila nella speranza che i giallorossi rallentino la squadra di Inzaghi concedendo al Napoli la vetta in solitaria. Obiettivi importanti, in sostanza, che si costruiscono con determinazione giornata dopo giornata. Lo sa bene il gruppo azzurro che in queste settimane è blindato a Castel Volturno, con pochi occhi a osservare le idee che Conte si prepara a mettere in campo. Il tecnico azzurro ha deciso di non fare conferenza stampa nella giornata in cui si sono celebrati i funerali di Papa Francesco ma qualche idea è trapelata come quella balenata sulla difesa, visto che difficilmente Buongiorno possa recuperare per la partita di domani.

Con Juan Jesus che ha detto addio al finale di stagione, l’alternativa al centro sembra essere solo Rafa Marin. Una soluzione innovativa però potrebbe essere quella di spostare Olivera da terzino sinistro a centrale, al fianco di Rrahmani, mettendo in campo Spinazzola sulla fascia sinistra. Un’idea suggerita dal ruolo di difensore centrale che Olivera ricopre con l’Uruguay ma nella difesa a tre schierata dal ct Marcelo Bielsa. Gli infortuni pesano tanto e questi giorni di avvicinamento al match sono serviti a Conte per capire se si può tentare lo spostamento.

Le risposte arriveranno però solo domani sera, in un match che non vedrà in campo l’ex granata Buongiorno. All’andata la vittoria azzurra venne firmata da McTominay e il centrocampista scozzese ha voglia ancora di segnare e di giocare al meglio, come nelle ultime gare. Come Lukaku, d’altronde, che dopo avere segnato nelle ultime tre partite al Maradona, tiene gli occhi puntati sull’obiettivo scudetto.

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