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Danilo al 92′, la Juventus si tiene il quarto posto

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 La sgroppata di Malinovskyi, il fallo di un De Ligt fin li’ perfetto, la punizione a due con Freuler trasformata in oro dall’ucraino: mezzora piu’ un minuto del secondo tempo. Quarantasettesimo: Danilo sale in cielo e incorna nel sacco l’ultimo angolo di Dybala. La Juventus resiste all’assalto dell’Atalanta tenendosi il quarto posto in extremis dopo una sfida combattutissima, allungando a 11 la serie positiva in campionato dove i padroni di casa invece non riescono piu’ a vincere (sul campo dell’Udinese l’ultima) a quattro giorni dall’andata dello spareggio per gli ottavi di Europa League con l’Olympiacos. Il primo tempo presenta l’elemento chiave del mancato rosso a Szczensy, che al 31′ esce a valanga fuori area su Koopmeiners con Bonucci a salvare il tap-in di Murie, ma il taccuino non era ne’ rimarra’ bianco. Scaldate le mani quasi subito a Sportiello, sostituto dello squalificato Musso (3′), che alza in corner, Vlahovic dopo l’asse dal limite con Rabiot nell’occasione ne trova uno con McKennie che gli chiama l’ascensore imperfetto dal fondo (12′) e un altro con Morata che al 18′ gli serve di tacco una girata debolissima. Dietro De Ligt e’ attento nel non lasciare a Koopmeiners (5′), schierato sulla trequarti, il tempo per la conclusione imbeccata da Boga.

Una partita a fiammate, coi bergamaschi a prendersi il possesso (59 per cento a 41) in corso d’opera. Se Dybala, dal canto suo, s’accende bruciando la copertura di De Roon a tiro del quarto d’ora allargando troppo il mancino a giro, di la’ Muriel taglia a centro area per ostacolare inavvertitamente con la schiena il tiro da fuori di Boga. La prima delle tre occasionissime di casa e’ al 25′, quando De Roon manda alto in scivolata sulla sponda di Djimsiti dopo lo schema da angolo destro Koopmeiners-Muriel. La torsione dell’ex viola che incoccia centralmente alla mezzora il cross di Danilo e’ l’ultimo acuto juventino nella frazione, perche’ all’ex Sassuolo ne capitano un paio di quelle grosse. Al 44′ e’ ancora il mancino olandese a lanciarlo in corridoio sulla ripartenza, ma a negargli il vantaggio c’e’ la testa di De Ligt, imitato da Bonucci nel recupero sull’inserimento da sinistra. Nella ripresa De Roon sullo scarico di Zappacosta costringe il portiere polacco al tuffo gia’ al secondo minuto, trovando la risposta di Morata che dal limite sbilancia il corpo all’indietro (6′), idem per la Joya (9′) dopo un duetto con McKennie. Al decimo altro colpo di reni dell’estremo nerazzurro per levare dall’incrocio il nuovo tiro di Vlahovic dopo l’angolo da destra del compagno argentino dopo un contropiede sprecato dallo spagnolo. Il forcing parla piemontese, ma non ha molti sbocchi. Al 21′ Koopmeiners, subito dopo aver sganciato un fendente senza problemi per l’uomo tra i pali, si lancia in ritardo e non riesce a deviare in porta il tracciante sinistro di Boga; al 25′ e’ Rabiot a girare al largo per esplodere il sinistro sui pugni del portiere locale sugli sviluppi del settimo tiro dalla bandierina. De Ligt resta sul pezzo spezzando la trama Boga-Koopmeiners (27′), ma non sulla folata del cambio bergamasco per il calcio da fermo che spariglia le carte. Spazio a Cuadrado e Kean, e a titolo di cronaca per la loffia di Dybala (36′) e la clamorosa traversa da zero metri di Hateboer su palla a rientrare del match winner (39′), prima dell’inaspettato pari all’ultimo assalto.

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Mario Cipollini assolto da calunnia contro Ivano Fanini

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Mario Cipollini è stato assolto oggi dal tribunale di Verona dall’accusa di avere calunniato il suo ex patron, Ivano Fanini, perché il fatto non costituisce reato. La sentenza è stata emessa oggi al giudice Peter Michaeler che si è riservato di pubblicare le motivazioni entro 15 giorni. Il pubblico ministero Eugenia Bertini aveva chiesto la condanna a due anni per il campione di ciclismo. Il “Re Leone” era finito a processo in una lite giudiziaria che si trascina da oltre un decennio con il dirigente sportivo che lo aveva scoperto e lanciato nel ciclismo.

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Calcio a 5, Italservice denuncia: aggrediti nel post partita con Benevento con calci e pugni

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Aggrediti con calci e pugni da una ventina di persone (tesserati e non) i giocatori, lo staff e i dirigenti dell’Italservice Pesaro, dopo il pareggio per 4-4 maturato sul campo del Benevento, valevole per il campionato di serie A di Futsal. I biancorossi, fa sapere la società dal proprio sito, sarebbero stati vittima di un’aggressione violenta all’interno degli spogliatoi al termine della gara: i fatti si sono verificati immediatamente dopo il triplice fischio.

La squadra, rientrata negli spogliatoi per il consueto post-gara, riferisce il club, sarebbe stata raggiunta e aggredita da almeno una ventina di persone del posto, tra tesserati e non. Il primo a essere colpito risulterebbe il tecnico dei biancorossi, Paolo Del Grosso, seguito poi da tutto il gruppo squadra. Calci, pugni e insulti in un clima surreale, il tutto sotto gli occhi del commissario di campo, rimasto apparentemente impotente di fronte all’escalation di violenza.

La società ha subito allertato le forze dell’ordine e ha annunciato che presenterà denuncia formale contro ignoti, affinché siano individuati e perseguiti i responsabili di quella che viene definita “una violenza senza precedenti”. “Follia, vergogna – si legge nella nota del club – avremmo voluto parlare di sport, della partita, come sempre. Invece siamo costretti a raccontare l’inimmaginabile”.

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MotoGp: prima volta Marquez Jr a Jerez,Bagnaia sul podio

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Prima vittoria in MotoGP per Alex Marquez, che trionfa sulla Ducati del Team Gresini a Jerez e torna in testa al Mondiale. Ora lo spagnolo ha 1 punto di vantaggio su suo fratello Marc, scivolato nel corso del terzo giro e dodicesimo al traguardo con la sua Ducati ufficiale danneggiata. Sul podio anche Fabio Quartararo su Yamaha e Francesco Bagnaia che si ritrova così a -20 punti dal leader della classifica. Ai piedi del podio ha chiuso la Ktm Tech 3 di un convincente Maverick Vinales, seguito dalla Ducati VR46 di Fabio Di Giannantonio. Domenica invece da dimenticare per Franco Morbidelli, che prima ha commesso un errore in partenza, poi è riuscito a rimontare, ma ha chiuso la sua gara nella ghiaia al 17° giro.

Il team ha fatto sapere che la botta gli è costata un problema alla cervicale che mette a rischio la sua presenza nei test di lunedì. Al 6° e 7° posto hanno tagliato il traguardo le Ktm ufficiali di Binder e Acosta, mentre al 9° si è piazzata l’altra Tech 3 di Bastianini. In zona punti anche Marini con la Honda ufficiale (10°) e Bezzecchi con l’Aprilia ufficiale (15° dopo un lungo al primo giro e una gara tutta nelle retrovie). Sul circuito di casa trionfa il Marquez che non t’aspetti: in assenza del fratello maggiore, ci pensa Alex a far gioire il pubblico spagnolo. Dopo cinque anni e mezzo in MotoGP e ben otto secondi posti tra Sprint e GP in questa stagione è stata finalmente la domenica di Alex. Davanti al proprio pubblico il catalano ha potuto festeggiare la prima vittoria nella classe regina al termine di una gara senza storia. Fatto passare qualche giro di studio, il pilota del Team Gresini sorpassa Bagnaia e si piazza in seconda posizione all’inseguimento di Quartararo partito in pole position. Il francese della Yamaha (che torna sul podio dopo due anni) si difende, ma deve arrendersi all’undicesimo giro, quando Marquez Jr piazza l’attacco alla prima staccata.

Il francese accusa il colpo e viene subito braccato anche da Bagnaia. Pecco non riesce a passare e intanto Alex prende il largo, toccando un vantaggio superiore ai due secondi. È il momento decisivo. Marquez vola verso la vittoria, mentre Quartararo si difende egregiamente. Ottimo quarto posto per Maverick Vinales, vicino al podio. “È stata una sensazione meravigliosa – commenta la sua prima vittoria Alex Marquez- Non mi potevo immaginare una prima vittoria a Jerez, in Spagna, davanti al nostro pubblico, è stato impressionante. Lo meritava anche il pubblico, le curve 9-10 sono un patrimonio dell’umanità. Meritavano di essere salutati. Sono super contento, penso che abbiamo fatto un capolavoro tutto il weekend, è impressionante. Da ieri a oggi abbiamo fatto un passo avanti. Ci è mancato il passo per sabato, ma dalla Sprint a oggi siamo migliorati. Questa mattina la moto era migliore, ed era chiaro che potevamo lottare con la media dietro. Con Marc in pista non so se avremmo potuto vincere, ma almeno lottare sì”.

Tutto sommato soddisfatto anche Bagnaia: “Nei primi giri ero molto tranquillo, ho fatto la bagarre con Marc Marquez, dopo mi sono messo a spingere per andare a prendere Quartararo, ma una volta che gli sono arrivato sotto, non ho mai avuto lo spunto per riuscire a passarlo e da lì in avanti ho faticato molto. Purtroppo non avevo il mio punto forte, che in questa pista sono sempre state le Curve 11 e 12, che invece Alex riusciva a fare veramente forte. Non mi piacciono questo tipo di gare, perché forse per evitare errori non mi metto nelle condizioni di arrivare vicino. L’anno scorso non ho mai avuto questo tipo di problemi, dovremo analizzare e capire. In ogni caso – conclude il pilota italiano della Ducati ufficiale – ho visto che Marc non era più nelle posizioni di testa e quindi era una buona giornata per recuperare punti”.

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