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Cresce la tensione nel Mar Rosso, ancora raid Usa contro gli Houthi in Yemen

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La tensione nel Mar Rosso si intensifica, con gli Stati Uniti che hanno preso di mira gli Houthi per il secondo giorno consecutivo in una serie di raid diretti in Yemen. Questa escalation avviene sullo sfondo del conflitto in corso a Gaza, e gli Stati Uniti cercano di indebolire le capacità militari del gruppo sciita che rappresenta una minaccia per il traffico marittimo, comprese le petroliere occidentali.

I nuovi attacchi, condotti dagli Stati Uniti, sono stati di portata più limitata rispetto all’ampio blitz condotto insieme ai britannici su quasi 30 obiettivi il giorno precedente. Tuttavia, il movimento Houthi, alleato dell’Iran, ha reagito con sprezzo, sottolineando che non hanno subito danni significativi e che continueranno a ostacolare il traffico delle navi provenienti dai Paesi amici di Israele.

Nell’operazione condotta dalla Marina americana nelle prime ore di sabato, il cacciatorpediniere USS Carney ha colpito un sito radar yemenita. Le forze armate statunitensi hanno spiegato che questo attacco è stato “associato a quelli effettuati il 12 gennaio per ridurre la capacità degli Houthi di attaccare le navi mercantili”. Nel frattempo, i media ufficiali degli Houthi hanno riferito di un raid contro una base aerea nella capitale Sanaa, sotto il loro controllo.

Fonti della sicurezza yemenite hanno successivamente riferito di un ulteriore raid che avrebbe colpito un sito di lancio dei missili Houthi nella città portuale di Hodeida. Questa serie di attacchi riflette la crescente tensione nella regione e la determinazione degli Stati Uniti nel proteggere i propri interessi marittimi e indebolire le forze ostili nella zona.

Il conflitto nello Yemen è un nodo intricato di interessi regionali e globali, con le potenze internazionali che cercano di influenzare gli equilibri di potere nella regione. Il proseguimento degli scontri potrebbe avere impatti significativi sulla sicurezza marittima e sulla stabilità geopolitica in Medio Oriente.

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Zelensky a Roma per i funerali di Papa Francesco, forse incontra Trump

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a Roma per partecipare ai funerali di Papa Francesco. Lo ha confermato il suo portavoce, Sergei Nykyforov, spiegando che anche la First Lady Olena Zelenska prenderà parte alla cerimonia funebre.

Incertezza fino all’ultimo sulla presenza

Fino a poche ore prima dell’annuncio, Zelensky aveva espresso dubbi sulla possibilità di raggiungere la capitale italiana, affermando di non essere certo di “avere il tempo” per partecipare all’evento e per rivedere il presidente americano Donald Trump, anch’egli atteso ai funerali. Alla fine, il presidente ucraino ha scelto di essere presente per rendere omaggio a Papa Francesco.

Un momento solenne di rilievo internazionale

La partecipazione di Zelensky e della First Lady alla cerimonia sottolinea l’importanza del momento, che vede la presenza di numerosi capi di Stato e di governo provenienti da tutto il mondo.

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Sondaggio Nyt, tasso di approvazione per Trump crolla al 42%

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Il consenso di Donald Trump crolla al 42%, secondo un sondaggio New York Times-Siena college condotto tra il 21 e il 24 aprile su 913 elettori registrati: il 42% approva il suo operato, mentre il 54% lo disapprova (il 5% non sa o non risponde). E solo il 36% pensa che gli Usa siano nella giusta direzione, il 53% crede il contrario (l’11% non sa o non risponde). Quanto al suo secondo mandato, il 66% del campione lo definisce caotico, il 59% preoccupante e solo il 42% eccitante.

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Trump, Mosca e Kiev si incontrino per concludere accordo

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“Appena atterrato a Roma. Una buona giornata di colloqui e incontri con Russia e Ucraina. Sono molto vicini a un accordo e le due parti dovrebbero ora incontrarsi, ad altissimo livello, per ‘concluderlo’. La maggior parte dei punti principali è stata concordata. Fermate lo spargimento di sangue, ora. Saremo ovunque sia necessario per contribuire a porre fine a questa guerra crudele e insensata!”: lo scrive Donald Trump su Truth dopo essere arrivato a Roma per i funerali del Papa.

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