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Cronache

Controversie civili, udienze online e trattazione scritta fino al 31 ottobre

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L’effetto Covid sulla giustizia continua.  Nelle controversie civili avremo ancora udienze online e trattazione scritta. C’è, salvo improbabili novità, una norma che proroga fino al 31 ottobre le udienze on line. Colpa della pandemia. La decisione arriva grazie all’emendamento al dl Rilancio (34 del 2020). Una norma approvata in commissione Bilancio alla Camera. Su queste norme il Governo porrà la fiducia. Tornando alle novità in materia di giustizia, confermate le indiscrezioni secondo cui Palazzo Chigi puntava a lasciare in vigore in via sperimentale le norme di emergenza introdotte per le cause durante l’ allarme Covid-19. Il giudice, dunque, può disporre che le udienze civili che non richiedono la presenza di soggetti diversi dai difensori delle parti siano sostituite dal deposito telematico di note scritte contenenti le sole istanze e conclusioni.
Nelle cause che non richiedono la presenza di soggetti diversi da avvocati, parti e ausiliari del giudice l’udienza civile si svolge, con il consenso preventivo delle parti, con collegamenti audiovisivi a distanza. Il magistrato che opta per la trattazione scritta al posto dell’udienza deve comunicarlo alle parti almeno trenta giorni prima della data fissata, dando un termine fino a cinque giorni prima del d-day per il deposito. I collegamenti audiovisivi a distanza sono individuati e regolati con provvedimento del direttore generale dei sistemi informativi e automatizzati del ministero della Giustizia. Attenzione, però: la parte o il difensore può chiedere di partecipare online all’udienza, ma la prima può collegarsi soltanto dalla stessa postazione dalla quale si connette il secondo. Entro cinque giorni dal provvedimento che dispone lo scambio delle note scritte ciascuna delle parti può presentare istanza di trattazione orale: il giudice provvede entro i successivi cinque giorni. Se nessuna delle parti effettua il deposito telematico di note scritte, il giudice dichiara la mancata comparizione ex articolo 181 Cpc. L’ udienza da remoto si tiene con la presenza del giudice in ufficio e secondo modalità in grado di garantire il contraddittorio e l’ effettiva partecipazione delle parti. Il magistrato dà atto a verbale del modo in cui ha accertato l’ identità dei partecipanti e che hanno partecipato di loro spontanea volontà al collegamento audio-video. Quando è la parte che vuole partecipare a distanza, deve presentare l’ istanza almeno 15 giorni prima della data fissata per l’ udienza. E con l’ anticipo di almeno cinque giorni il giudice dispone che si comunichino alle parti l’ ora e le modalità del collegamento.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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Cronache

“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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