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Controlli per Calderoli, ricoverato in oncologia a Padova

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Dopo la ‘battaglia’ per le elezioni, il ministro degli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli è tornato a combattere anche quella contro il tumore, che lo impegna da qualche anno. Lo ha rivelato oggi lo stesso Calderoli, che per un paio di giorni sarà ricoverato all’Istituto Oncologico Veneto di Padova. “Dopo tanti, anche troppi, rinvii – ha sottolineato in una nota – prima per il deposito del simbolo, poi per quello delle liste, poi per la campagna elettorale, poi per l’insediamento delle Camere, poi per la formazione e giuramento del Governo, alla fine sono riuscito a fare il mio ricovero ospedaliero, cui sono obbligato per i controlli necessari dopo la mia lunga battaglia tumorale e per la messa a punto dopo i tanti problemi che mi accompagnano da dieci anni”. Ma all’Iov Calderoli non ha smesso completamente di lavorare, incontrando oggi il presidente del Veneto, Luca Zaia, “cui mi lega una storica amicizia – ha notato – e come sempre non abbiamo perso l’occasione per lavorare un paio un paio d’ore, per studiare e progettare quello che è nel cuore di entrambi ovvero l’autonomia”. L’occasione è stata quella di ribadire che sull’argomento “io e Luca abbiamo le idee chiarissime e la pensiamo allo stesso modo sulla strada da seguire e sull’obiettivo da raggiungere”. Al rientro a Roma, previsto per mercoledì, l’aganda del ministro prevede un primo incontro con la delegazione del Trentino Alto Adige “quindi – ha preannunciato – le tre Regioni che hanno scritto le pre-intese (cioè Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna, cdr) e poi dal pomeriggio tutte le Regioni che hanno attivato il percorso per richiedere ulteriori forme di autonomia differenziata”. Giovedì, infine, dovrebbe esserci il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, quello dell’Anci, Antonio Decaro, e quello dell’Upi, Michele De Pascale. Zaia ha sottolineato a sua volta che “quello di oggi è stato un incontro di cortesia e di amicizia. Un incontro dove abbiamo colto l’occasione per parlare dell’obiettivo che ci accomuna, quello dell’accelerare il percorso istituzionale verso l’autonomia. Ci rivedremo mercoledì al ministero a Roma, in forma ufficiale e operativa. Sarà l’occasione per mettere nero su bianco e definire i dettagli del progetto di legge e le tappe per arrivare all’autonomia prima possibile. Sono certo che la competenza e la sensibilità di Calderoli saranno determinanti per concludere questo percorso, in un clima di grande collaborazione”, conclude.

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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