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Con un’app lo smartphone diventa psichiatra, registra crisi ed ipereccitazione

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Grazie ad una app lo smartphone puo’ essere trasformato in uno ‘psichiatra virtuale’ in grado di monitorare i pazienti con problemi mentali e segnalare in tempo reale eventuali stati di ‘ipereccitazione’, uno dei segni di stress psichico. La piattaforma, messa a punto dalla Texas A&M University, e’ descritta sul Journal of Psychiatric Practice, e mette insieme analisi delle immagini del volto e della voce del paziente con i dati, dai battiti cardiaci alle ore di sonno, trasmessi da uno smartwatch. Le persone con malattie mentali, spiegano gli autori, hanno bisogno di cure prolungate, ma nel periodo fra le visite potrebbero sfuggire dei momenti di crisi, ad esempio dovuti a eventi stressanti, che avrebbero bisogno di un intervento immediato. Per colmare questo gap i ricercatori hanno realizzato un algoritmo in grado di mettere insieme tutti i dati ricavabili dallo smartphone e di riconoscere eventuali stati di ipereccitazione. “La chiave in questo caso e’ la triangolazione – spiega Farzan Sasangohar, uno degli autori – Ognuno dei metodi di analisi da solo, ad esempio quella delle espressioni facciali, puo’ determinare lo stato mentale, ma con limitazioni. Ma se si combina l’informazione con l’analisi della voce, cosi’ come con gli altri indicatori di stress, la diagnosi diventa piu’ potente e piu’ chiara”. L’algoritmo e’ pronto, scrivono gli ideatori, ma deve essere ottimizzato perche’ presenta qualche difetto, ad esempio il fatto che consuma troppa batteria. Per determinare l’umore, afferma un altro studio pubblicato invece su Royal Society Open Science, possono servire anche i tweet. Da una analisi della Norwegian University of Science and Technology su 25 milioni di tweet e’ emerso che l’umore segue un ritmo, con ‘cinguettii’ in media piu’ felici nel tardo pomeriggio e alla sera, mentre i post sono piu’ tristi dalla domenica pomeriggio fino al giovedi’.

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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