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Centrodestra schiera governatori, con noi buongoverno

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Governatori e ministri e tanti cantieri: il centrodestra chiude la campagna elettorale in Abruzzo con tutte le forze disponibili. Il gran finale all’Aquila schiera tutti i governatori limitrofi a supporto di Marsilio, tutti di centrodestra a partire da Acquaroli (Marche), Tasei (Umbria), Roberti (Molise) per provare a formare quel blocco compatto di centro Italia del quale ha parlato Marsilio dal palco. Durante la giornata, da Salvini a Tajani e poi Sangiuliano, passando per i non presenti di persona ma ben presenti di spirito, ossia Zangrillo da Torino, Ciriani da Pordenone e il governatore Fontana da Milano, è stato un susseguirsi di incoraggiamenti e buoni propositi. Il vicepremier aveva iniziato come il giorno prima partendo dai cantieri: dal Sente tra Molise e Abruzzo è passato alla Val di Sangro a Gamberale per poi fare un lungo giro nel pescarese per finire il tour al Porto di Pescara.

Tajani ad Avezzano a sua volta si è soffermato sulla crescita di Forza Italia, auspicando un passo lento ma inesorabile: meglio “andare lentamente ma con passo sicuro”: alle elezioni regionali abruzzesi di domenica, è meglio “avere un punto in più che però resta, anziché cinque punti che finiscono”, spargendo fiducia tra i suoi per il risultato perchè “nelle nostre liste non ci sono ciucci, ma solo cavalli di razza. È più difficile essere eletti quando ci sono tanti cavalli da razza”.

Molto orgoglioso il titolare della Cultura Sangiuliano che ha annunciato una pioggia di fondi dal suo dicastero in Abruzzo, 200 mln. E per Sangiuliano è bello essere in Abruzzo perchè qui cìè “gente autentica. Come ministro della Cultura mi capita di essere invitato nelle note terrazze romane frequentate da quel tipo antropologico che sono i radical chic. Ma io puntualmente dico di no. Perché preferisco essere qui insieme a voi”. Il clou della serata aquilana è stata poi la collegiale con i governatori confinanti, e il senso di blocco unito che si è voluto dare. Un asse pentaregionale. “La Roma-Pescara non nasce con uno schiocco delle dita – ha infatti detto all’Aquila il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca – C’è stato un grande lavoro dietro a questa opera – ha aggiunto a proposito del raddoppio del percorso ferroviario -. Quando io sono stato eletto ho trovato Marsilio già sul pezzo che lavorava. Ho imparato molto in questi mesi da lui, dalla sua tenacia, dalla sua capacità, dalla sua lucidità”.

“L’asse con l’Abruzzo – ha aggiunto – è già solido e non potrebbe essere altrimenti. Lazio e Abruzzo sono due regioni connesse, è importante collaborare, lavorare insieme. E questa sera non potevo mancare”. “Abbiamo fatto squadra per la ricostruzione e il rilancio delle aree interne, affrontando insieme anche una pandemia. In Marsilio abbiamo trovato un supporto, in vista della Conferenza delle Regioni, o nei comitati a Strasburgo, nel tentativo di ridare una dignità al nostro territorio”, ha confermato il collega marchigiano Francesco Acquaroli. “La battaglia che portiamo insieme con Regioni come l’Abruzzo è quella di difendere l’Italia centrale, zona fondamentale per lo sviluppo del Sistema Italia, quanto area fragile”, ha detto la presidente dell’Umbria, Donatella Tesei. Conforto anche dal molisano Roberti; “Non vengo qui a raccontare quello che i cittadini già sanno e conoscono – ha aggiunto – ma voglio testimoniare la grande umanità. Un paio di mesi fa ho avuto un problema di salute – ha ricordato – e mi sono trovato casualmente a Pescara dove mio figlio studia, mentre all’ospedale di Chieti mi hanno fatto un intervento al cuore. Marco Marsilio telefonava tutte le sere per accertarsi della mia salute”. “Quindi – ha concluso Roberti – parliamo di una persona autentica, di grande umanità e soprattutto capace come ho modo di vedere in sede di Conferenza delle Regioni”.

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Politica

Rackete-Salvini,questa volta è duello elettorale

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Con l’avvicinarsi delle europee, si riaccendono vecchi conflitti. E’ il caso della ex comandante della Sea Watch Carola Rackete e del vicepremier Matteo Salvini: lei – durante un incontro pubblico per la candidatura di Ilaria Salis con Avs – ha accusato il leader della Lega di “incentivare” con le sue parole “i crimini d’odio”; lui – di rimando – l’ha definita ironicamente “la speronatrice”. Rackete, che senza permesso attraccò per far scendere migranti salvati in mare a Lampedusa nel 2019, ora è in corsa alle europee in Germania con Die Linke. Da quando Rackete, cinque anni fa, forzò il blocco a Lampedusa imposto proprio da Salvini. tra i due è partito un lungo braccio di ferro fatto anche di scontri verbali, culminati in un’accusa di diffamazione aggravata per Salvini ai danni di Rackete (per cui il Senato negò l’autorizzazione a procedere). Oggi è ‘la capitana’ ad attaccare: “Penso che le parole” di Matteo Salvini “continuino ad infiammare l’estrema destra, incentivando i crimini d’odio e polarizzano la società al posto di creare unità e giustizia sociale – afferma l’attivista -. Noi a sinistra siamo per i diritti umani, dignità e rispetto della vita e per un’equa transizione ecologica che ci garantisca un futuro sicuro su questo pianeta”.

Il capo della Lega le risponde a tono dopo qualche ora: “Io incentiverei i ‘crimini d’odio’ dice la speronatrice… E che bella coppia con la Salis! Il miglior antidoto a questi sinistri personaggi è un voto massiccio alla Lega”. Nel frattempo, la campagna elettorale mette pepe anche nei rapporti tra gli alleati di governo. A generare fibrillazioni tra Forza Italia e Lega è il decreto Salva-Casa, il provvedimento fortemente voluto da Salvini e atteso a giorni in Consiglio dei ministri. Pochi giorni fa, il ministro delle Infrastrutture e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, si erano sentiti per parlare del destino di alcuni grattacieli al centro di un intervento della Procura. E l’idea del vicepremier era di lavorare a una norma bipartisan da inserire in fase di conversione del decreto in questione.

“Non consentiremo l’abusivismo del Pd – fa sapere il capogruppo forzista al Senato, Maurizio Gasparri -. Siamo contrari ai condoni che la sinistra vorrebbe per i grattacieli di Milano. Io starò molto attento perché il condono che vorrebbe Sala mi inquieta” e “sono certo che il Capo dello Stato non firmerà le sanatorie”. “Una volta c’era Berlusconi che difendeva la casa come bene fondamentale degli italiani, ora c’è la Lega che porta avanti una norma di buonsenso”, attacca la deputata del partito di via Bellerio Giovanna Miele. E lo stesso Salvini rilancia: “Sanatoria’? Non è una brutta parola, come vorrebbe qualcuno, se significa semplicemente regolarizzare piccole anomalie, liberando oltretutto gli uffici comunali dalle troppe pratiche bloccate”

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Schifani: Lavorare a un campo largo con altre forze moderate

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“Bisogna lavorare a un campo largo nel centrodestra con il coinvolgimento di altre forze moderate. La coalizione che appoggia il candidato sindaco di Gela ne è un esempio”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, intervenendo a Gela alla manifestazione elettorale a sostegno della candidata Grazia Cosentino, appoggiata dalla quasi totalità del centrodestra – a eccezione del Mpa – e da Italia Viva, presente nella città nissena con il capogruppo alla Camera Davide Faraone. “Le esperienze del campo largo nel centrosinistra – ha aggiunto Schifani – sono destinate a fallire perché sono solamente alleanze elettorali, che si sciolgono immediatamente dopo il voto perché non c’è intesa sui principali temi. A differenza di quanto avviene, invece, nel centrodestra, dove c’è una sintonia maggiore e più coesa tra le forze moderate”.

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Schlein: Meloni affossa le libertà, noi unica alternativa

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“Da Madrid Giorgia Meloni, in mezzo a nazionalisti, franchisti, amici di Trump ci attacca dicendo che la sinistra cancella l’identità, intanto lei in questo anno e mezzo di governo sta cancellando la libertà degli italiani. Perché se hai un salario da fame non hai più libertà, mentre lei affossa il salario minimo. Perché se non ti puoi curare perché la prima visita la prenoti tra un anno, non hai libertà. Meloni si rassegni, noi continueremo a mettere in piedi un’alternativa che metta al centro la questione sociale”. Così la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein ad Alghero per la campagna elettorale per le Comunali e le Europee.

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