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Caso scontrini, la Cassazione assolve l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino: e ora qualcuno si deve scusare

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“Hanno vinto la verità e la giustizia. Era ora. La sentenza della Cassazione non rimedia alla cacciata di un sindaco democraticamente eletto e di un’intera giunta impegnati senza fare compromessi per portare la legalità e il cambiamento nella Capitale d’Italia. Una ferita per la democrazia che non si rimargina”: amaramente Ignazio Marino, l’ex sindaco di Roma, ha accolto l’assoluzione pronunciata dalla Suprema Corte che ha annullato la sua condanna a due anni di reclusione per peculato e falso. “Giustizia è fatta, è stato restituito l’onore al professor Marino”: esulta l’anziano ma combattivo avvocato Enzo Musco, per il verdetto che ha annullato senza rinvio la sentenza d’appello arrivata come una doccia fredda dopo il proscioglimento in primo grado per lo ‘scontrini-gate’. Ossia l’accusa – contestata a Marino – di aver pagato con fondi del Campidoglio pranzi e cene per circa 13mila euro tra il 2013 e il 2015, nei 28 mesi del suo insediamento, senza fornire le generalità dei commensali. Il fatto “non sussiste”, hanno deciso gli ‘ermellini’. Lo scandalo e le polemiche, unite alla sfiducia del Pd, nell’ottobre del 2015 portarono alle dimissioni del chirurgo dem – che è tornato negli Usa, al centro trapianti di Philadelphia – e l’amministrazione passò nelle mani di Virginia Raggi e dei Cinquestelle con una vittoria a piene mani. “Per le valutazioni politiche e le responsabilità individuali ci sarà tempo, domani. Oggi è il tempo delle considerazioni personali. E non posso che ripetere a testa alta, come ho sempre fatto, ciò che ho sostenuto dal primo giorno in cui mi sono state rivolte accuse infondate e infamanti: non ho mai utilizzato denaro pubblico per finalità private. È piuttosto vero il contrario”, aggiunge Marino. All’ex sindaco arriva anche “l’abbraccio affettuoso” di Nicola Zingaretti. “Il tempo è galantuomo”, è il commento del segretario del Pd, che si dice “davvero contento per l’assoluzione di Ignazio Marino” e sottolinea che “con questa sentenza definitiva della Cassazione, si chiude la sua vicenda giudiziaria, riconoscendo la giusta correttezza dell’azione di governo di Marino”.

“Sono contento che il Pg abbia integralmente sposato la nostra tesi difensiva e abbia ricordato a noi tutti l’autonomia della valutazione giuridica: il giustizialismo politico deve rimanere fuori dalle aule dei tribunali”, ha proseguito Musco ricordando che nella sua requisitoria il Sostituto procuratore generale della Cassazione Mariella De Masellis aveva chiesto lei stessa di assolvere Marino non ravvisando alcun reato. Nella sua arringa, che Musco ha pronunciato mentre una assistente lo aiutava a girare le pagine della sua memoria, il legale ha messo in evidenza che “per le spese di rappresentanza nessuna normativa ne’ disposizione prescrive che nella rendicontazione siano indicate le generalita’ dei commensali: non c’e’ nessun obbligo in tal senso, nemmeno adesso con la Raggi”. “Marino ha tanto sofferto e pagato sul piano politico e soprattutto umano per queste accuse infamanti: occorre ridargli dignita’ e onorabilita’”, aveva chiesto il suo difensore. I giudici della Sesta sezione penale lo hanno ascoltato.

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Fuoco a ristoranti e veicoli, fermato un 29enne a Napoli

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I carabinieri della compagnia Centro a Napoli hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un 29enne nigeriano, senza fissa dimora, irregolare sul territorio italiano e già noto alle forze dell’ordine. E’ ritenuto gravemente indiziato di alcuni incendi appiccati in più punti nei quartieri Chiaia e San Ferdinando di Napoli. Secondo quanto ricostruito dai militari dopo l’intervento sul posto e aver raccolto le denunce di alcuni commercianti del centro città, il 29enne avrebbe incendiato, nella notte tra il 7 e l’8 maggio, due ombrelloni posizionati all’esterno di altrettanti ristoranti tra via Verdi e via Santa Brigida.

Avrebbe poi dato alle fiamme due motorini parcheggiati in strada e tentato di incendiare i dehors di alcuni locali. Le fiamme hanno lambito i palazzi vicini alle attività commerciali colpite e sono state spente dai vigili del fuoco Il 29enne, individuato nella Galleria Umberto I dopo un’intensa attività di indagine, è stato portato in carcere, in attesa dell’udienza di convalida.

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Turista travolta e uccisa a Palermo da auto pirata

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Una turista è stata investita e uccisa a Palermo da un pirata della strada. L’incidente è avvenuto la scorsa notte in corso Tukory, una strada del centro nei pressi della stazione centrale. Dopo l’impatto l’automobilista è fuggito via. La donna stava attraversando quando un’auto, una Smart secondo alcune testimonianze, l’avrebbe falciata lasciandola senza vita sull’asfalto. A costatare la morte i sanitari del 118. La Polizia municipale e la Polizia di Stato hanno avviato le ricerche per risalire all’auto pirata che sarebbe già stata rintracciata. I rilievi sono stati eseguiti dalla sezione infortunistica della Polizia municipale.

La donna investita è uccisa è una turista polacca, Patrycja Bartosik Weder, di 31 anni. Era insieme al marito. Stava attraversando la strada. Soccorsa dai sanitari del 118 è stata portata in ospedale, ma era già morta.

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Lutto nell’avvocatura, è morto Antonio Rossomando

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Lutto negli ambienti giudiziari: è morto Antonio Rossomando, torinese, uno degli avvocati penalisti più conosciuti e apprezzati in Italia. Aveva 90 anni. La notizia è stata data a Torino nel corso di un evento del Pd, al quale la figlia, Anna Rossomando, vicepresidente del Senato, non ha potuto partecipare. Antonio Rossomando era nato a Tropea. Si laureò in giurisprudenza a Palermo nel 1956. La maggior parte della sua attività professionale si svolse a Torino. Fra il 2001 e il 2005 fu anche presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati torinesi.

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