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Caso Almasri, scontro tra politica e magistratura: Lo Voi al centro della bufera

Il procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, è finito al centro di una violenta polemica politica dopo aver inviato al Tribunale dei ministri gli atti relativi alla denuncia presentata dall’avvocato Luigi Li Gotti contro la premier Giorgia Meloni, i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

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La decisione di Lo Voi (foto Imagoeconomica), presa in tempi rapidi rispetto ai 15 giorni massimi previsti dalla legge, ha sollevato accuse da parte della maggioranza, che lo accusa di fare politica e di voler danneggiare il governo. Tuttavia, il magistrato difende la sua scelta, ribadendo di aver agito nel pieno rispetto delle procedure e senza consultare i suoi aggiunti per garantire la segretezza del fascicolo.

Il “dossier” di Fratelli d’Italia e il legame con la Corte dell’Aia

L’attacco della maggioranza si è intensificato con la diffusione di un dossier di Fratelli d’Italia, che lega il procuratore al procuratore generale della Corte penale internazionale insinuando un presunto tentativo di sabotare l’esecutivo italiano. Giorgia Meloni, nel video in cui ha rivelato la sua iscrizione nel registro degli indagati, ha ripercorso le vicende giudiziarie passate di Lo Voi, ricordando la sua inchiesta sul divieto agli sbarchi di Salvini, considerata fallimentare dalla premier.

Inoltre, viene sottolineata la candidatura di Lo Voi alla Corte dell’Aia avanzata dal governo Conte nel 2021, così come quella precedente del governo Berlusconi per un incarico in Eurojust. Il tentativo della maggioranza è chiaro: disegnare un profilo politicamente orientato per il magistrato, anche se la sua stessa Procura ricorda che Lo Voi ha indagato su Giuseppe Conte con l’accusa di peculato per l’uso dell’auto di scorta da parte della sua compagna, un’indagine poi archiviata.

Le nuove accuse del governo e il ruolo del Copasir

Martedì il sottosegretario Alfredo Mantovano riferirà in Copasir, e il clima si preannuncia infuocato. L’esecutivo accusa il procuratore di una presunta ritorsione nei confronti dello stesso Mantovano, dopo che gli erano stati revocati i voli di Stato per tornare a Palermo, città della sua famiglia. Lo Voi aveva presentato ricorso al Consiglio di Stato, ma secondo il governo, il coinvolgimento del sottosegretario nel caso Almasri sarebbe una sorta di vendetta personale del magistrato.

C’è poi il nodo del capo di Gabinetto di Meloni, Gaetano Caputi, che sarebbe stato attenzionato dai servizi segreti (Aisi) in relazione a una denuncia per diffamazione contro il quotidiano Domani. Il governo accusa Lo Voi di aver reso pubblico un documento coperto da segreto, rendendolo accessibile ai giornalisti indagati, che però, in quanto tali, hanno diritto all’accesso agli atti.

L’Anm e le critiche social

A gettare ulteriore benzina sul fuoco è stato un post dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm), che ha espresso una dura critica contro il governo, ricevendo una valanga di commenti negativi sui social da parte dei cittadini. Lo scontro istituzionale tra politica e magistratura raggiunge livelli mai visti, con il rischio di minare ulteriormente la fiducia nelle istituzioni e rendere ancora più fragile il sistema democratico del Paese.

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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