I Campi Flegrei sono il vulcano più monitorato al mondo, grazie a un complesso sistema di sorveglianza gestito dall’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Tutti i dati raccolti vengono pubblicati settimanalmente in bollettini ufficiali, mentre le informazioni sismiche vengono trasmesse quasi in tempo reale attraverso il database Gossip. Le amministrazioni locali ricevono i dati sismici entro cinque minuti dall’evento.
Il sistema di monitoraggio si basa su reti multi-parametriche che controllano la sismicità, le deformazioni del suolo e le emissioni gassose, permettendo di valutare lo stato di attività del vulcano. L’attuale livello di allerta è giallo, in vigore dal 2012, dopo la valutazione della Commissione Grandi Rischi.
IL MONITORAGGIO SISMICO: 28 STAZIONI TERRESTRI E MARINE
Il controllo della sismicità è affidato a una rete permanente di 28 stazioni (tra siti terrestri e marini), affiancata da 12 stazioni mobili a larga banda. Nel golfo di Pozzuoli, la rete Medusa integra il sistema con 4 boe geodetiche e moduli sottomarini dotati di strumenti geofisici e oceanografici.
Tra le tecnologie impiegate vi sono anche 5 stazioni analogiche e 23 digitali, oltre a sensori infrasonici che rilevano vibrazioni non percepibili dall’orecchio umano.
LE DEFORMAZIONI DEL SUOLO: SATELLITI, GPS E TILTOMETRI
Le variazioni del suolo vengono misurate attraverso 31 stazioni GPS e 10 tiltometri, mentre le deformazioni del fondo marino sono rilevate con l’ausilio della rete Medusa. Dal 2009, i dati vengono integrati con tecniche avanzate di Interferometria Radar Satellitare, sfruttando i satelliti Cosmo-SkyMED e Sentinel-1.
Questa combinazione di strumenti consente di monitorare in tempo reale i fenomeni di sollevamento e abbassamento del suolo, segni cruciali dell’attività vulcanica.
SORVEGLIANZA DEL GAS E TEMPERATURE: LA RETE GEOTERMICA
Il controllo delle emissioni gassose e delle temperature avviene attraverso telecamere termiche e sonde geochimiche. Il sistema TIRNet impiega 6 stazioni fisse con termocamere nei punti critici della Solfatara e Pisciarelli, rilevando le variazioni termiche delle fumarole.
La rete geochimica, invece, è composta da 4 stazioni, due delle quali multi-parametriche, che registrano flussi di CO2, temperatura delle fumarole e parametri atmosferici. I dati vengono trasmessi in tempo reale alla Sala di Monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano.
Periodicamente, i ricercatori dell’INGV effettuano campagne mensili di campionamento dei gas per analizzare la loro composizione chimica e isotopica, fondamentali per comprendere i processi di degassamento del vulcano.
CAMPANIA SOTTO OSSERVAZIONE: IL FUTURO DEL MONITORAGGIO
L’elevata attività di monitoraggio dei Campi Flegrei rappresenta un pilastro fondamentale per la sicurezza della popolazione locale. L’uso di tecnologie avanzate e la collaborazione tra enti di ricerca, come il CNR-IREA, garantiscono un controllo costante e una risposta rapida in caso di variazioni significative dell’attività vulcanica.
Gli strumenti a disposizione permettono di studiare e prevedere eventuali fenomeni critici, mantenendo un livello di sorveglianza senza precedenti su uno dei sistemi vulcanici più complessi e attivi al mondo.