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Esteri

California, gli autisti di Uber devono essere dipendenti

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Una tegola rischia di abbattersi su Uber e sulle tantissime aziende che danno vita alla cosiddetta gig economy. Il Senato della California ha approvato una legge che, se dovesse definitivamente passare, dal primo gennaio del 2020 segnerebbe una svolta, cambiando lo status dei lavoratori del settore: non piu’ contrattisti, ma veri e propri dipendenti con un salario minimo, un’assicurazione sanitaria, giorni di malattia pagati e protezione sindacale. Una vera e propria rivoluzione insomma, che in California riguarderebbe oltre un milione di persone ma che potrebbe presto diffondersi in tutti gli Stati Uniti, con il Golden State che aprirebbe la strada a leggi simili in altri stati. Come quelli di New York, di Washington o dell’Oregon, dove gia’ provvedimenti simili sono all’esame dei parlamenti locali. Mentre qualcosa potrebbe muoversi anche a livello federale: basti pensare che una proposta simile alla Assembly Bill 5 della California (cosi’ si chiama il provvedimento) e’ inserita nelle agende elettorali di almeno cinque candidati democratici alla Casa Bianca: dai senatori Bernie Sanders, Elizabeth Warren e Kamala Harris al sindaco di South Bend Pete Buttigieg. Tutti chiedono piu’ diritti e dignita’ non solo per gli autisti di Uber o della rivale Lyft, ma per tutti i lavoratori del settore che si fonda sul ricorso al lavoro temporaneo. La legge californiana passa ora al vaglio dell’Assemblea statale e se anche qui dovesse essere approvata finira’ sulla scrivania del governatore democratico Gavin Newson che ha gia’ espresso il suo pieno sostegno al provvedimento, chiedendo ad Uber e alle altre aziende coinvolte di sedersi ad un tavolo e discutere ancora insieme come il testo possa essere migliorato. Uber, Lyft e gli altri, pero’, sono sul piede di guerra. La loro tesi e’ che la nuova legge colpira’ proprio i lavoratori del settore che chiedono invece maggiore flessibilita’ nell’orario e nell’organizzazione del lavoro. Duplice la minaccia delle aziende: la legge causera’ inevitabilmente un calo delle assunzioni e il rischio e’ quello che i maggiori costi verranno scaricati sugli utenti con tariffe piu’ elevate.

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Zelensky a Roma per i funerali di Papa Francesco, forse incontra Trump

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a Roma per partecipare ai funerali di Papa Francesco. Lo ha confermato il suo portavoce, Sergei Nykyforov, spiegando che anche la First Lady Olena Zelenska prenderà parte alla cerimonia funebre.

Incertezza fino all’ultimo sulla presenza

Fino a poche ore prima dell’annuncio, Zelensky aveva espresso dubbi sulla possibilità di raggiungere la capitale italiana, affermando di non essere certo di “avere il tempo” per partecipare all’evento e per rivedere il presidente americano Donald Trump, anch’egli atteso ai funerali. Alla fine, il presidente ucraino ha scelto di essere presente per rendere omaggio a Papa Francesco.

Un momento solenne di rilievo internazionale

La partecipazione di Zelensky e della First Lady alla cerimonia sottolinea l’importanza del momento, che vede la presenza di numerosi capi di Stato e di governo provenienti da tutto il mondo.

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Esteri

Sondaggio Nyt, tasso di approvazione per Trump crolla al 42%

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Il consenso di Donald Trump crolla al 42%, secondo un sondaggio New York Times-Siena college condotto tra il 21 e il 24 aprile su 913 elettori registrati: il 42% approva il suo operato, mentre il 54% lo disapprova (il 5% non sa o non risponde). E solo il 36% pensa che gli Usa siano nella giusta direzione, il 53% crede il contrario (l’11% non sa o non risponde). Quanto al suo secondo mandato, il 66% del campione lo definisce caotico, il 59% preoccupante e solo il 42% eccitante.

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Trump, Mosca e Kiev si incontrino per concludere accordo

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“Appena atterrato a Roma. Una buona giornata di colloqui e incontri con Russia e Ucraina. Sono molto vicini a un accordo e le due parti dovrebbero ora incontrarsi, ad altissimo livello, per ‘concluderlo’. La maggior parte dei punti principali è stata concordata. Fermate lo spargimento di sangue, ora. Saremo ovunque sia necessario per contribuire a porre fine a questa guerra crudele e insensata!”: lo scrive Donald Trump su Truth dopo essere arrivato a Roma per i funerali del Papa.

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