L’Italia è nelle posizioni basse nel Vecchio Continente per il consumo di energia prodotta da fonti rinnovabili: si attesta al 18/mo posto nella classifica dei 27 Paesi con poco meno di un quarto dell’energia. Sul podio la Svezia che supera di gran lunga la metà dell’energia consumata. Sono i dati di Eurostat aggiornati al 2023 dai quali si evince una lieve tendenza al rialzo dei consumi che però appare decisamente lenta rispetto all’obiettivo fissato per il 2030. Nel 2023 – spiega Eurostat – il 24,5% del consumo finale lordo di energia nell’Ue proveniva da fonti rinnovabili, con un aumento di 1,4 punti percentuali rispetto al 2022. Il consumo finale di energia si calcola con il consumo interno lordo meno il consumo del settore energetico che registra le variazioni delle scorte. Ma la crescita europea è ancora troppo lenta: la quota è inferiore di 18 punti percentuali rispetto all’obiettivo per il 2030 (42,5%), che richiederebbe un aumento medio annuo di 2,6 punti percentuali dal 2024 al 2030.
La Svezia si è classificata al primo posto tra i paesi dell’Ue, con due terzi (66,4 %) del suo consumo finale lordo di energia proveniente da fonti rinnovabili nel 2023. Il Paese utilizza principalmente biocarburanti solidi, energia idroelettrica ed energia eolica. Segue la Finlandia con il 50,8%, che dipende anche dai biocarburanti solidi, dall’eolico e dall’idroelettrico, mentre la Danimarca è al terzo posto con il 44,9%, con la maggior parte della sua energia rinnovabile proveniente da biocarburanti solidi ed eolici. L’Italia è appunto nelle posizioni basse, al 18/mo posto della classifica Ue. Ma c’è chi sta peggio: le quote più basse di energie rinnovabili sono state registrate in Lussemburgo (11,6%), Belgio (14,7%) e Malta (15,1%).
Il Bel Paese sta però velocemente recuperando terreno sulle rinnovabili, almeno per quanto riguarda la produzione: nel primo semestre 2024 Terna segnala un “significativo aumento della produzione rinnovabile (+27,3%) guidata dall’idroelettrico (+64,8%), dal fotovoltaico e dall’eolico (complessivamente +14,6%). Da gennaio a giugno 2024 risultava inoltre in crescita la capacità installata rinnovabile (+3.691 MW, +41% rispetto allo stesso periodo del 2023). Nei primi sei mesi del 2024 – spiegava ancora Terna – la richiesta di energia è stata coperta dalle fonti rinnovabili per il 43,8% (contro il 34,9% dei primi sei mesi del 2023). Si tratta del record storico su base semestrale. Nel periodo considerato, la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 3.691 MW (di cui 3.341 MW di fotovoltaico). Tale valore è superiore di 1.074 MW (+41%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.