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Calcio, Superlega: Real Madrid, Barcellona e Juventus ci riprovano con A22

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Lui si chiama Bernd Reichart, tedesco, ed è l’uomo che dovrebbe gettare un ponte con le squadre europee e con la Uefa per il progetto Superlega. Si, avete capito bene: la Super lega nelle intenzioni dei suoi ‘soci fondatori’ non è mai tramontata. Parliamo di Real Madrid, Barcellona, e Juventus (che oggi ha ritwittato il messagio di Reichart). Il progetto non è mai realmente tramontato e lo comunica oggi la A22 Sports, la società di sviluppo sportivo commerciale che sta dietro la Superlega. E Reichart sarà il suo amministratore delegato.

“L’attuale situazione del calcio europeo per club è caratterizzata da sfide, che non si risolveranno da sole”, dice Reichart sul sito di A22, dove c’è anche  il video in cui spiega la sua mission. “La situazione attuale del calcio europeo è costellata da una serie di difficoltà che non si risolveranno da sole. I Presidenti del Real Madrid, del Barcelona e della Juventus hanno recentemente espresso il loro punto di vista sui problemi che il nostro sport sta attraversando. Penso stiano ponendo le domande giuste, e sono personalmente entusiasta di poter ascoltare tante voci diverse in modo che la comunità calcistica europea possa trovare insieme le risposte corrette. Il gioco che tutti amiamo beneficerà di un dialogo onesto, aperto e libero da vincoli, su un futuro migliore attraverso un serio processo di riforma”.

Il 15 dicembre prossimo intanto ci sarà il parere dell’avvocatura nel contenzioso che sta davanti alla Corte di Giustizia Europea e poi dopo qualche mese le decisioni della Corte. Intanto dall’Unione Europea arriva un’altra bocciatura per la Superlega: “Sarebbe un circuito chiuso formato dai club più ricchi che – afferma il greco Margaritis Schinas al Parlamento UE – si spartirebbero tra loro circa cinque miliardi di euro all’anno, a discapito degli altri. Questo – accusa – contravviene totalmente al modello europeo dello sport. Andare a sostituire le intese nazionali non è nostro compito; invece – prosegue Schinas – la salvaguardia dell’apertura del calcio alivello europeo lo è, ed è collegato al modello europeo di sport che deve essere tutelato”.

Ma da A22 arrivano parole di mediazione sul ruolo di Reichart: “Il suo primo obiettivo -spiega A22 nel suo comunicato- sarà quello di intavolare un ampio e intenso dialogo con un largo numero di stakeholders, tra cui club, giocatori, allenatori, tifosi, rappresentanti dei media e politici. L’obiettivo è quello di incoraggiare lo sviluppo di un modello di sport sostenibile per le competizioni europee per club che rifletta al meglio gli interessi comuni e di lungo termine sia dei fan sia della comunità calcistica nel suo complesso”-

 

 

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Economia

Visco: politica Bce corretta, io sarei stato più graduale

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Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, approva la politica monetaria della Bce, ma non nasconde che avrebbe preferito “una maggiore gradualità”. A pochi giorni dalle ultime considerazioni finali Visco parla al Festival dell’Economia di Torino, a un incontro al Teatro Carignano su ‘L’Italia, l’Europa e l’incertezza economico-politica globale”. Tra i temi affrontati c’è quello del ritardo europeo, e in particolare italiano, sull’innovazione e sullo sviluppo dell’auto elettrica. “Che succede adesso che il prezzo dell’energia tende a scendere così rapidamente? Mi aspetto – spiega Visco – che si raffreddi anche l’aumento dei prezzi dei prodotti finali. L’inflazione di fondo dovrebbe riflettere la riduzione del costo dell’energia. Se questo avviene la politica monetaria è quella corretta per tenere sotto controllo le spinte di domanda possibili e garantire il rientro sull’obiettivo di stabilità dei prezzi, anche se forse io avrei spinto per una gradualità maggiore”. Il governatore osserva che “non bisogna lasciare la politica monetaria operare da sola, come il solo gioco in città, ma deve essere accompagnata da una politica di bilancio accorta e dalla responsabilità delle parti sociali”. I salari, avverte Visco, “devono crescere con la crescita dell’economia, mentre se si mettesse in moto una corsa tra prezzi e salari sarebbe illusorio come lo fu negli anni ’70 e ’80”. Tra i temi c’è il ritardo sullo sviluppo dell’auto elettrica. “L’Italia e l’Europa – osserva Visco – sono rimaste indietro. È mancata la consapevolezza dell’importanza dell’innovazione in questo campo”.

La questione è generale perché “nell’innovazione, nel digitale la leadership non è sicuramente europea. Quando furono introdotti i cellulari c’era una componente di aziende del Nord Europa, ma non ha avuto successo. Le grandi imprese tecnologiche sono negli Stati Uniti. E’ difficile aspettarsi che l’innovazione provenga da imprese europee. In questo ambito “la questione auto – osserva – è esemplificatrice del problema. Nel 2015 ci fu una lunga discussione sul dieselgate e a Parigi ci fu una Cop importantissima. Già allora l’Asia era diventata il massimo produttore di auto al mondo. Da noi all’epoca mi colpì molto Marchionne che diceva che l’auto elettrica era di là da venire e che non faceva investimenti sull’auto elettrica. Comunque, anche se la Fiat li avesse fatti mentre non li facevano gli altri, sarebbe stato un problema”. Oggi, sottolinea il governatore, “siamo indietro sulla questione di dove si posiziona la rete che consentirà il passaggio all’auto elettrica dall’auto a benzina o a diesel. Con il Pnrr si possono cominciare a muovere i primi passi in questa direzione che riguarda i consumi e le infrastrutture, non l’innovazione”.

Anche sulle batterie elettriche, spiega Visco, “i cinesi sono molto pronti, mentre noi siamo piuttosto ai margini. Mancano grandi imprese, a livello europeo e sicuramente italiano. Forse c’è la possibilità di rientrare in questi mercati, ma serve unità, coesione e condivisione degli obiettivi”. Quanto alle spinte protezionistiche Visco osserva che “non si può fare a meno della Cina e, quindi, serve la cooperazione internazionale, la diplomazia. Non bisogna rinunciare ai principi cruciali, ma si deve fare di tutto per convivere al meglio”. Al Festival dell’economia, che ha come tema la globalizzazione, il governatore spiega il suo pensiero: “Che sarebbe successo se non ci fosse stata la globalizzazione? Le persone in povertà estrema non si sarebbero ridotte da 2 miliardi a 700 milioni e sulla pandemia non avremmo reagito come invece abbiamo fatto aprendoci in uno scambio di competenze per arrivare a un vaccino”. La globalizzazione è stata un processo straordinario, ma le stagioni di cambiamenti molto forti hanno benefici e anche costi. Abbiamo avuto un’apertura dei mercati, una straordinaria innovazione tecnologica, ma non è stata una marcia trionfale”.

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Esteri

Ella Irwin, responsabile della fiducia e della sicurezza di Twitter: confermate le dimissioni

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Un alto dirigente di Twitter responsabile della sicurezza e della moderazione dei contenuti ha lasciato l’azienda, la sua partenza è avvenuta poco dopo che il proprietario Elon Musk ha pubblicamente criticato il modo in cui la piattaforma gestisce i post sui temi transgender. La partenza indica una nuova ondata di turbolenze tra i dirigenti chiave di Twitter da quando Musk ha preso il controllo dell’azienda l’anno scorso. Ella Irwin, responsabile della fiducia e della sicurezza di Twitter, ha confermato le sue dimissioni in una serie di tweet venerdì sera.

Nel messaggio non ha specificato il motivo del suo abbandono, ma la sua partenza è avvenuta poco dopo che Musk ha criticato il modo in cui Twitter gestisce i tweet su un documentario di un’azienda media conservatrice che mette in discussione il trattamento medico per bambini e adolescenti transgender. Musk ha risposto alle lamentele di Jeremy Boreing, co-amministratore delegato dell’azienda media Daily Wire. Boreing ha affermato in tweet e retweet di commentatori conservatori giovedì che Twitter stava sopprimendo il film flaggando i post su di esso come discorsi di odio e tenendo il film fuori dalle liste degli argomenti di tendenza. Boreing ha twittato che Twitter ha annullato un accordo per la première gratuita del film “What is a Woman?” sulla piattaforma “a causa di due casi di ‘misgendering'”. Le regole di Twitter proibiscono di fare riferimento intenzionalmente a individui transgender con il genere o il nome sbagliato. “È stato un errore di molte persone su Twitter. È sicuramente consentito”, ha twittato Musk.

“Che tu sia d’accordo o meno nell’usare i pronomi preferiti di qualcuno, non farlo è al massimo scortese e sicuramente non viola alcuna legge”. Irwin ha twittato venerdì che “una o due persone hanno notato” che aveva lasciato l’azienda il giorno prima e ha accennato alle speculazioni su se fosse stata licenziata o abbia dato le dimissioni. Ha scherzato dicendo che avrebbe pubblicato 24 tweet per spiegare la sua partenza, ma poi ha scritto che stava solo scherzando sulla lunga narrazione. “Scherzi a parte, ho effettivamente dato le dimissioni, ma questa è stata un’esperienza unica nella vita e sono così grata di aver lavorato con questo fantastico team di persone appassionate, creative e lavoratrici.

Sarò qui a tifare per tutti voi e per Twitter nel vostro percorso!”. Accanto a Musk, Irwin era stata la voce più prominente delle politiche dei contenuti in continua evoluzione dell’azienda negli ultimi mesi. Twitter ha faticato a riportare gli inserzionisti che si sono allontanati a causa dei drastici cambiamenti di Musk e del rilassamento delle regole contro i discorsi di odio da quando ha acquistato Twitter per 44 miliardi di dollari nell’ottobre scorso. Twitter ha anche un nuovo CEO in arrivo, Linda Yaccarino, con decenni di esperienza nell’industria dei media e della pubblicità, ma non ha ancora iniziato. Irwin e Twitter non hanno risposto alle richieste dell’Associated Press per un commento. Twitter è stata attraversata da turbolenze, compresi licenziamenti di massa e dipartite volontarie, da quando il proprietario miliardario di Tesla ha acquistato l’azienda di San Francisco e l’ha resa privata. Il responsabile della fiducia e della sicurezza dell’azienda ha lasciato poco dopo l’acquisizione e il ricambio ai vertici è continuato. Il mese scorso, Twitter ha licenziato altri due dirigenti di alto livello.

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Economia

Si lavora ai vertici Inps-Inail, in pole Fava e Cervone

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Il termine per la nomina dei commissari Inps e Inail è scaduto da tre giorni ma si cerca ancora la quadra sui nuovi vertici degli enti previdenziali. In pole position, secondo quanto si apprende, restano Gabriele Fava per l’Inps e Stefano Cervone per l’Inail ma non si esclude possa tornare in pista Maurizio Castro, manager nei giorni scorsi dato per favorito per l’Istituto di previdenza e poi uscito dalla rosa a favore di Fava. I tempi dovrebbero essere stretti ma negli ultimi giorni più volte l’accordo è stato dato per certo e poi saltato. Il termine del decreto sulla nuova governance degli enti previdenziali andato in Gazzetta il 10 maggio e quindi in vigore dall’11 era di 20 giorni e quindi è scaduto il 31.

I tecnici sottolineano che questo termine è ordinatorio e la sua inottemperanza non è sanzionata. Il presidente dell’Inps è in prorogatio per 45 giorni dal 22 maggio (giorno nel quale sono scaduti i quattro anni dal suo insediamento) e quindi operativo fino al 6 luglio. E comunque anche la scadenza del mandato di Tridico è controversa perché lui sostiene che il mandato di quattro anni inizia il 15 aprile del 2020 quando ha assunto le funzioni di presidente del cda. La scelta dei commissari si intreccia con quella dei direttori generali per cui si è complicato l’accordo nella maggioranza che sembrava essere trovato su Fava e Cervone.

Per il direttore generale dell’Inps si fanno i nomi di Valeria Vittimberga, dirigente generale per la Centrale unica acquisti e di Vincenzo Damato, dirigente generale per il Lazio, ma non è escluso che resti l’attuale, Vincenzo Caridi che comunque gode di ampia stima all’interno dell’Istituto e in ambiti governativi. “Sarebbe importante – spiega il presidente del Civ dell’Inps, Roberto Ghiselli – arrivare a breve alla nomina del commissario dell’Inps per favorire un confronto tra gli organi rispetto agli adempimenti ai quali il Consiglio di indirizzo e vigilanza è chiamato ad assolvere entro il mese di giugno a iniziare dalla relazione programmatica 2024-2026 che è l’atto di programmazione strategica per l’Istituto”.

I nomi sono come prevede il decreto di “comprovata esperienza e professionalità” anche se qualcuno fa notare la scarsa esperienza nel settore previdenziale e infortunistico. Gabriele Fava, giuslavorista, è fondatore dello studio Fava e associati ed è stato Commissario di amministrazione straordinaria per Alitalia Società Aerea Italiana S.p.a. e Alitalia Cityliner S.p.a. Stefano Cervone, commercialista, è amministratore delegato di Next Re SIIQ SpA. Intanto è prevista per il 4 luglio alla Camera la presentazione della Relazione annuale dell’Inps e ci si aspetta che per quella data i nuovi vertici si siano insediati.

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