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Calcio, le promesse di Giuntoli: voglio una Juve vincente e sostenibile

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Tornare a vincere, o se non altro rientrare in corsa per il titolo, ma rimanendo attenti al bilancio: è questa la doppia missione che aspetta Cristiano Giuntoli alla Juventus. “Il club mi ha chiesto di tornare ad essere competitivi e sostenibili – le parole del nuovo direttore sportivo bianconero nel giorno della presentazione – e dobbiamo dare un occhio ai conti e un altro alla storia della Juve”. In sintesi, serve riempire la bacheca di nuovi trofei dopo due anni di astinenza ma senza esagerare con le spese, un traguardo complicato ma allo stesso tempo stimolante.

“La mia storia parla chiaro, ho fatto sei anni in un club e otto in un altro – aggiunge nella sala conferenze dello Stadium con la dirigenza al gran completo, dal presidente Gianluca Ferrero al dg Maurizio Scanavino fino a Francesco Calvo, Federico Cherubini e Giovanni Manna – e qui porto la mia esperienza: voglio fare tanto con ciò che ho a disposizione, sono contento perché ho avuto un’accoglienza straordinaria e ho trovato qualità in tutti i settori, dal mister allo staff ai calciatori,”. Tirata una riga sul passato, “Faccio un ringraziamento speciale a De Laurentiis e a tutto il Napoli” la riconoscenza di Giuntoli verso i partenopei con i quali si è laureato campione d’Italia, ecco una dettagliata rassegna di tutte le situazioni da risolvere: dal caso Bonucci alla possibilità di arrivare a Lukaku, l’uomo mercato fa una panoramica generale.

“Gran parte del mercato è stata già fatta, adesso dobbiamo razionalizzare la rosa e dettare una linea – spiega Giuntoli -. E’ stato confermato uno dei centrocampisti più forti come Rabiot, abbiamo preso un talento come Weah ed è stato riscattato Milik, ma dall’altra parte ci sono ragazzi che lavorano a parte e sono fuori dal progetto”. Su tutti, appunto, l’ormai ex capitano: “Per Bonucci stiamo trattando con altre squadre ma non abbiamo trovato nulla che lo aggradi – la situazione legata al difensore – e poi stiamo valutando le cessioni di Zakaria e Arthur. McKennie? Non è assolutamente fuori dal progetto”. Il reparto offensivo, poi, è quello che più stuzzica Giuntoli: “Abbiamo un parco attaccanti competitivo, puntiamo fortissimo su Chiesa e Vlahovic – sottolinea il ds bianconero – e ci sono anche Kean e Milik: non è un segreto, però, che dobbiamo dare una sistematina ai conti, quindi a fronte di offerte irrinunciabili ci dovremo pensare”.

Questo è il discorso ormai arcinoto legato ai due ex viola, con Lukaku che non viene assolutamente escluso da Giuntoli: “Non mi sento di dire niente, il mercato è appena cominciato e io e Manna siamo alla prima presa di informazioni su tutto – la risposta a specifica domanda sull’attaccante belga – ma sicuramente non ci saranno ‘mosse alla Giuntoli’, ‘alla Manna’ o ‘alla Allegri’: saranno tutte ‘mosse alla Juve’, dovremo fare un mercato sostenibile e allo stesso tempo competitivo”. Un big da aspettare è Pogba, “Ha una grande voglia di tornare lui, è fondamentale avere un giocatore del genere” le carezze di Giuntoli per il francese, e il condottiero è un confermatissimo Allegri: “Per grandi risultati servono talento, mentalità e disciplina: siamo sicuri che sia il più talentuoso di tutti, può portare avanti il percorso con qualità”.

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De Laurentiis accelera: nuova cittadella sportiva del Napoli a Qualiano entro il 2026

Il Napoli si prepara a costruire il suo nuovo centro sportivo a Qualiano. De Laurentiis vuole iniziare i lavori entro settembre 2025 e inaugurare i primi campi nel 2026, anno del Centenario del club.

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Un incontro tra gli emissari di Aurelio De Laurentiis e il gruppo Coppola ha scongiurato l’ipotesi di uno sfratto immediato per il Napoli dal centro tecnico di Castel Volturno. Sebbene il contratto scada il 31 dicembre, nessuno intende obbligare il club a lasciare la struttura senza aver trovato una nuova sede definitiva.

Qualiano in pole per il nuovo centro sportivo

Tra le diciotto soluzioni valutate, l’area di Qualiano è ormai la prescelta: un terreno vastissimo, privo di vincoli urbanistici e già destinato a usi sportivi. Qui il Napoli vuole costruire la nuova cittadella sportiva, grazie a un accordo vicino alla firma con i proprietari locali.

L’obiettivo: inaugurazione nel Centenario del club

De Laurentiis ha promesso: «Entro il 1° settembre inizierò i lavori». L’obiettivo è chiaro: completare la prima parte del centro – tre campi da gioco, la foresteria, gli spogliatoi e la palestra – entro il 2026, per festeggiare il Centenario della fondazione del Napoli.

Le alternative scartate: Monterusciello, Napoli Est, Marianella

Negli ultimi mesi De Laurentiis ha personalmente ispezionato diverse aree, da Monterusciello a Napoli Est, passando per Marianella. Tuttavia, nessuna ha soddisfatto le esigenze del club, che ora punta tutto su Qualiano.

Una cittadella sportiva all’avanguardia

Il progetto prevede 25 ettari di terreno, 10 campi da gioco, palestre, piscine, centro benessere e una mini arena da 900 posti per le squadre giovanili e femminili. L’investimento stimato supera i 45 milioni di euro. Il nuovo centro sarà moderno, ecosostenibile e strategico per il futuro del club.

 

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È morto a 84 anni Jair, protagonista della ‘Grande Inter’ Helenio Herrara

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Il mondo del calcio è in lutto. È morto questa sera Jair da Costa, in arte Jair. Aveva 84 anni. Fu campione del mondo col suo Brasile nel 1962 (pur senza giocare). Amatissimo anche in Italia per il suo decennio di trionfi, gol e soddisfazioni con l’Inter tra il 1962 e il 1972. Fu uno dei protagonisti assoluti della Grande Inter di Angelo Moratti ed Helenio Herrara. Con i nerazzurri vinse 4 scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinetali.

“É scomparso Jair – scrive l’Inter sui social – Ala destra dal dribbling fenomenale, ha vinto tutto con la Grande Inter. Quattro campionati, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, un posto nell’eternitá di una squadra leggendaria. Il Club si stringe alla sua famiglia in questo momento difficile”.

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Calcio:3-2 al Real Madrid, Barcellona conquista la Coppa del Re

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Il Barcellona ha vinto la Coppa del Re battendo 3-2 i rivali di sempre del Real Madrid al Sanchez Pizjuan di Siviglia. A regalare il Clasico di Coppa ai blaugrana il gol nel secondo tempo dei supplementari di Koundé (116′) dopo che il match, bellissimo e avvincente, era terminato 2-2 dopo i tempi regolamentari. Ad aprire le marcature la prodezza di Pedri nel primo tempo (28′), poi nella ripresa la reazione del Real con Mbappè su punizione (70′) e Tchouameni (77′) che la ribaltano, Ma non è finita con il pari blaugrana di Ferran Torres nel finale (84′). Decisivo il Var, nel prolungamento della partita, che annulla un rigore concesso al 96′ per la scivolata di Asencio su Raphinha che si lascia andare e poi viene ammonito per simulazione. Mercoledì prossimo il Barcellona incontrerà l’Inter nell’andata delle semifinali di Champions League.

Partitissima preceduta da feroci polemiche arbitrali: nell’occhio del ciclone Ricardo de Burgos Bengoetxea, arbitro designato per la partita, che a poche ore dal fischio d’inizio si è sfogato in conferenza denunciando la pressione subita quest’anno dai direttori di gara dalla tv ufficiale del Real (“Quando un figlio va a scuola e ci sono bambini che gli dicono che suo padre è un ladro e torna a casa piangendo, fa male.

Quello che faccio è cercare di educare mio figlio, dirgli che suo padre è onesto, soprattutto onesto. E che può sbagliare, come chiunque”). Dichiarazioni non andate giù ai Blancos, che con il presidente Florentino Perez avevano pensato di boicottare la finale, facendo poi un passo indietro.

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