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Il Napoli a Dimaro, il calcio che ci piace

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Bambini che provano a calciare un pallone per la prima volta, intere famiglie a spasso in mezzo al verde per raggiungere i proprio beniamini e vederli anche neppure tanto da vicino. Mamme col carrozzino e con la maglietta del colore della propria fede calcistica. E poi giochi, piccoli tornei, spettacoli, la possibilità di fare domande ai calciatori del cuore: siamo a Dimaro, Trentino, dove l’azzurro per almeno due settimane l’anno è il colore principale che si unisce al verde dei boschi. Qui da tredici anni il Napoli viene in ritiro d’estate. E qui i tifosi accorrono a migliaia, certi di trovare una comunità accogliente e amica, dove ci si scambia simpatia, e si trova buon cibo e tante bellezze naturali.

Sentire i bambini in piazza fare domande ingenue ma intelligenti al nuovo mister azzurro Rudi Garcia, a due beniamini come Gollini e Juan Jesus, ragazzi di spessore, ben lontani dal vecchio stereotipo che voleva i calciatori muscolosi ma ignoranti, è stato un vero piacere per le orecchie di chi ascoltava.
Ecco il parere di Rudi Garcia

Garcia: il calcio dovrebbe essere così

Ma dicevamo ecco il calcio che ci piace: lo stesso neo allenatore del Napoli, guardando a quel che succede nella bella località trentina di è detto molto colpito. Ecco questo è un modello replicabile a tutto il calcio: il ritiro condiviso con i tifosi, invitati a partecipare, ad essere coinvolti.

A qualsiasi età. Bello anche vedere la solidarietà e l’inclusione: ragazzini meno fortunati, costretti su sedia a rotelle o anziani tifosi giunti in Trentino dopo un viaggio faticoso, aiutati dagli altri ad entrare, portati su e giù per le scale di accesso al SummerCamp in nome di un amore, quello per la propria squadra. Ducevamo modello replicabile, anche negli stadi. Niente violenze, niente episodi negativi, solo il piacere di godere del calcio, di uno spettacolo sportivo bello, all’aria aperta. Adatto alle famiglie e ai più piccini.

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Cinema

Lo scandalo Emilia Pérez: l’Oscar, le accuse e l’isolamento di Karla Sofía Gascón

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Che vinca o meno l’Oscar, il film Emilia Pérez segna un prima e un dopo nella storia del cinema. La pellicola di Jacques Audiard, che ha ottenuto 13 nomination, è il film non in lingua inglese più candidato di sempre. Tra le sue protagoniste spicca Karla Sofía Gascón, attrice spagnola che, in caso di vittoria, diventerebbe la prima persona trans a ottenere una statuetta dall’Academy Award.

Tuttavia, quello che sembrava un trionfo annunciato si è trasformato in un caso mediatico e politico, che intreccia talento, etica e il peso sempre più forte della cancel culture.

L’accusa di complotto e i tweet controversi

Tutto ha inizio il 23 gennaio 2025, quando Emilia Pérez riceve 13 candidature agli Oscar. Gascón festeggia sui social con un mantra buddista: «Nam Myoho Renge Kyo». Ma cinque giorni dopo, il sogno si incrina.

Il primo scossone arriva con una intervista al quotidiano brasiliano A Folha de Sao Paulo, in cui Gascón accusa il team dell’attrice Fernanda Torres – candidata all’Oscar con I’m Still Here – di screditare la sua immagine e quella del film. Il giorno dopo, la stessa Gascón si scusa pubblicamente.

Ma il colpo di grazia arriva il 30 gennaio, quando la giornalista Sarah Hagi ripubblica alcuni vecchi tweet della Gascón. Si tratta di post risalenti a 4-5 anni prima, contenenti commenti discriminatori e offensivi. Tra le frasi incriminate:

  • «L’Islam è un focolaio di infezione per l’umanità»
  • «Mia figlia dovrà imparare l’arabo invece dell’inglese»
  • «Il vaccino cinese viene fornito con il chip obbligatorio»
  • «George Floyd era un truffatore tossicodipendente»
  • «Gli Oscar? Un galà brutto»

Subito l’attrice si difende, parlando di parole mal interpretate o frutto di errori di gioventù. Ma la bufera è ormai inarrestabile.

Netflix e Audiard prendono le distanze

Gascón denuncia di essere vittima di una campagna d’odio e disinformazione:

«Più cercano di affondarmi, più mi fortificano».

Ma le sue parole non convincono Hollywood. Netflix, che distribuisce il film negli Stati Uniti, cancella le sue promozioni pubblicitarie, escludendola dagli eventi ufficiali. Niente più voli o soggiorni a Los Angeles pagati per promuovere il film.

Anche il regista Jacques Audiard si dissocia duramente:

«I suoi messaggi sono odiosi e ingiustificabili».

Audiard rivela di non voler più parlare con la sua protagonista:

«Ha un approccio autodistruttivo che non posso comprendere».

L’isolamento e le reazioni del cast

La co-protagonista Zoe Saldaña, candidata come miglior attrice non protagonista, esprime la sua delusione:

«Non tollero la retorica negativa nei confronti delle minoranze».

Nel frattempo, emerge anche un vecchio tweet contro Selena Gomez, in cui Gascón l’avrebbe definita «una ricca ratta che fa la povera disgraziata». La replica dell’attrice spagnola non tarda ad arrivare:

«Non è mio quel tweet, non parlerei mai di lei in quel modo».

L’ombra della cancel culture su Hollywood

A meno di un mese dalla notte degli Oscar, il caso Gascón rappresenta un nuovo capitolo nel dibattito sulla cancel culture e sul peso dei social network nel mondo dello spettacolo.

L’Academy premierà comunque la sua performance? O il suo passato social influenzerà irrimediabilmente la decisione?

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Guerra Ucraina

Kiev, pronti a aprire un corridoio umanitario nel Kursk

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L’Ucraina aprirà un corridoio umanitario per consentire a centinaia di civili russi nella regione di Kursk bloccati nelle zone occupate di tornare nel territorio controllato dalla Russia, se Mosca ne farà richiesta. “Siamo pronti ad aprire un corridoio umanitario dalla regione di Kursk alle profondità della Russia in risposta a una richiesta ufficiale della Federazione Russa”, ha reso noto la presidenza ucraina.

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Fiorentina travolgente: Inter sconfitta 3-0 e aggancio al Napoli mancato

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L’Inter fallisce l’aggancio alla vetta della Serie A, lasciando il Napoli in solitaria al comando. Nel recupero della 14ª giornata, il match sospeso lo scorso 1° dicembre per il malore di Edoardo Bove si conclude con un secco 3-0 a favore della Fiorentina, che si impone con i gol di Ranieri e una doppietta di Kean.

Con questa sconfitta, la squadra di Simone Inzaghi resta al secondo posto con 51 punti, a tre lunghezze dagli azzurri, mentre la Fiorentina, con la sua terza vittoria consecutiva, raggiunge la Lazio al 4° posto con 42 punti.

 

Primo tempo equilibrato, ma la Fiorentina cresce

Si riparte dal 17’ e, dopo pochi minuti, l’Inter si rende pericolosa con Lautaro Martinez, che impegna De Gea con un tiro dalla distanza. Al 31’, i nerazzurri trovano anche il gol con Carlos Augusto, ma la rete viene annullata per fuorigioco.

Nel finale del primo tempo la Fiorentina aumenta la pressione: Kean, al 34’, colpisce di testa ma trova la respinta di Sommer, mentre poco dopo Dodo spreca una buona occasione con un diagonale fuori misura. L’Inter risponde con un colpo di testa di Thuram, ma la palla termina alta.

Ranieri sblocca, Kean chiude i giochi

Nella ripresa, al 14’, la Fiorentina passa in vantaggio: su un cross dalla sinistra, Ranieri calcia al volo e batte Sommerper l’1-0. L’Inter accusa il colpo e subisce il raddoppio al 23’ con Kean, che trasforma di testa un cross perfetto di Dodo, infilando il pallone sul primo palo per il 2-0.

Inzaghi prova a cambiare l’inerzia del match con un triplo cambio: entrano Dimarco, Barella e Arnautovic, fuori Bastoni, Calhanoglu e Mkhitaryan, ma la reazione nerazzurra è sterile.

L’errore di Dimarco regala il tris ai viola

Nel finale, l’Inter cerca disperatamente di rientrare in partita, ma al 44’ arriva il colpo di grazia: Dimarco sbaglia un retropassaggio, Sommer è fuori posizione e Kean ne approfitta segnando a porta vuota il suo secondo gol personale e il definitivo 3-0 per la Fiorentina.

Nei minuti di recupero non succede nulla di rilevante e al triplice fischio esplode la gioia dello stadio Franchi, con i tifosi viola che celebrano una vittoria meritatissima.

La classifica e le prospettive

Grazie a questa vittoria, la Fiorentina sale a 42 punti, agganciando la Lazio al 4° posto, mentre l’Inter rimane a 51 punti, mancando l’opportunità di agganciare il Napoli in testa alla classifica.

Per i nerazzurri una sconfitta pesante, che ora dovranno riscattarsi rapidamente per non perdere ulteriore terreno nella corsa scudetto. La Fiorentina, invece, continua a sognare un piazzamento in Champions League.

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