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Calcio e camorra, la vergogna del rione Sanità: baby calciatori avversari aggrediti all’uscita dal rione con l’assalto stile gomorra al bus. Il video delle violenze

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Una partita fra ragazzini che finisce con il bus della squadra ospite preso a sassate e a colpi di mazze di ferro. Il fatto è accaduto dopo la partita Spaccanapoli Sporting – Caravaggio/Barone. È accaduto al rione Sanità, i giovanissimi calciatori, sedicenni, avevano appena disputato una gara del campionato allievi, classe 2003, ed avevano lasciato il campo di San Gennaro dei Poveri quando il loro bus si è trovato al centro di una sassaiola.

Dieci, quindici motorini lo hanno circondato: in sella adolescenti con pietre e mazze di legno che hanno devastato il mezzo e terrorizzato i giovani calciatori. Ecco uno stralcio della lettera pubblicata dall’allenatore della squadra aggredita Vincenzo Bottiglieri:

“17 marzo 2019.
Questa è la data che, per me, segna un punto di non ritorno nel calcio giovanile e nella nostra società in generale.
La gara in programma è Spaccanapoli Sporting – Caravaggio (cat. under16 prov. Na).
La partitita si svolge in un clima abbastanza teso da entrambi le parti, in un campo a porte chiuse e con un arbitro, giovanissimo, anche lui visibilmente in tensione per la partita.
La gara termina con netto 4-0 per la squadra di casa e, nonostante qualche discussione e nonostante la risposta dell’arbitro “Mister Comprendimi” a seguito di alcuni chiarimenti chiesti, che ho poi compreso perfettamente, con tanti complimenti e strette di mano tra la mia squadra e la squadra avversaria.
Nulla lasciava presagire quanto poi sarebbe accaduto di lì’ a poco.
Ci apprestiamo a lasciare la struttura verso le 13:00 circa e pochi minuti dopo il panico totale!
Il nostro pulmino viene assalito, con il tentativo fallito di accerchiarici, da 10/15 motorini con pietre, mazze. Istintivamente sono saltato addosso ad un mio ragazzo per proteggerlo e urlato, contemporaneamente allo staff presente, ai ragazzi di abbassarsi e allontanarsi per quanto potevano dai vetri, chiamando nell’immediato il 112.
Raccontarlo non rende, forse, bene l’idea, ma sono stati 3/4 minuti di panico.
Una paura mai provata prima d’ora nè da giocatore nè da istruttore.
La giornata di domenica è finita con un pomeriggio trascorso dai carabinieri e a pensare quanto accaduto.
A mente fredda, io papà di 3 ragazzi e due dei quali giocano a calcio, posso affermare con tutta tranquillità e senza vergogna che mi sono sentito male, vuoto, basito, impotente nel pensare ciò che sarebbe potuto accadere ai miei ragazzi e a tutti noi e che per pura fatalità non è avvenuto. Ho trascorso la notte a pensare e ripensare piangendo a tutto ciò.
Quando ho raccontato tutto a mia moglie e ai miei figli, che mi guardavano sotto shock, lei mi ha detto: “Enzo ma chi te lo fa fare. Lascia tutto”.
Ci ho pensato davvero a lasciare questo mondo, ma quest’idea subito l’ho accantonata. L’ho fatto per l’amore che provo per questo sport, ma soprattutto per i MIEI ragazzi che ora più che mai hanno bisogno di me per superare insieme quest’esperienza che difficilmente si dimentica.
Voglio ringraziare i tanti amici che da ieri mi stanno scrivendo messaggi di vicinanza, ai tanti che hanno chiamato, le tante scuole calcio di Napoli e non per la solidarietà, i giornali che ne stanno parlando…
Grazie a Giorgio Scarpa in rappresentanza del Caravaggio e a Vincenzo Barone in rappresnetanza della Barone Calcio che sono vicini a me e alla squadra e che sono sicuro ci aiuteranno a superare tutto ciò.

La cosa che tengo a precisare come uomo, padre e istruttore è che non è un’accusa al quartiere sanità, ma è un ulteriore brutta pagina che racconta una Napoli non bella. Grazie a tutti voi Mr Vincenzo Bottiglieri”.

Un agguato inspiegabile, ci sarebbero stati anche alcuni ragazzi che erano in campo fino a pochi minuti prima fra gli aggressori: una vicenda di una violenza inaudita che appare incredibile.

Dura la reprimenda anche dei dirigenti della squadra del rione Sanità: “Se ci sono i nostri calciatori fra gli aggressori vuol dire che abbiamo fallito”. Adesso sulla vicenda ci sarà un’indagine di polizia. C’è di mezzo un aggressione. C’è di mezzo violenza. C’è di mezzo un bus distrutto. Ci sono minori che hanno bloccato la circolazione di una strada. Ci sono dei giovani che hanno sequestrato un bus. Ci sono reati gravi che la magistratura dovrà accertare. Perchè questa vicenda è seria come lo può essere una guerra di camorra. Gli schemi ripetuti da questi ragazzini che hanno circondato  aggredito loro coetanei non può non ricordare le stese di camorra, i codici di comportamento gomorristi che a breve riporteranno in tv e saranno emulabili. Oltre ai reati ci sono anche le indagini federali, intendiamo quelli del calcio dilettantistico. Di sicuro una pagina vergognosa per il calcio giovanile.

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Masters 1000 di Madrid, Matteo Arnaldi elimina Novak Djokovic: il mio idolo, è incredibile

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“Novak è il mio idolo, ero già contento di poterci giocare contro, perchè non era mai successo. Invece l’ho battuto è incredibile”. Così Matteo Arnaldi dopo aver eliminato Novak Djokovic al secondo turno del Masters 1000 di Madrid. “Per riuscirci ho dovuto giocare al mio meglio – ha continuato l’italiano n.44 al mondo -. Sapevo che lui non è in un gran momento di forma così ho cercato di portare avanti gli scambi e cercar di farlo sbagliare”. “Ovviamente ero molto teso all’inizio, quasi me la facevo sotto, anche perchè da quando avevo 9 o 10 anni ho cominciato a guardare le sue partite – ha ammesso Arnaldi, 24 anni – ma poi con l’andare avanti della partita mi sono calmato. Sono stato contento di prendere il break per primo, perchè sapevo che prima o poi me l’avrebbe fatto lui. E’ stato tutto perfetto”.

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A San Siro arriva la Roma, l’Inter cerca il riscatto

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Tornare subito a correre. È questo l’obiettivo dell’Inter di Simone Inzaghi che, dopo le sconfitte contro Bologna e Milan in Coppa Italia, vuole rialzarsi immediatamente per non perdere terreno nel testa a testa scudetto con il Napoli di Antonio Conte. L’ultima volta in cui i nerazzurri incapparono in due sconfitte consecutive, nell’annata 2022/23, servì del tempo alla squadra di Inzaghi per rialzarsi, visto che seguirono due pareggi prima di ritrovare la vittoria. Stavolta però, con il traguardo vicino e la concorrenza spietata, la risposta dovrà essere immediata. Domani a San Siro (si va verso il tutto esaurito), arriverà la Roma di Claudio Ranieri, a caccia di punti preziosi nella corsa per la Champions League.

Inzaghi prepara una mini-rivoluzione nella formazione rispetto al derby perso mercoledì: saranno infatti sette i cambi nell’undici titolare, anche a causa delle assenze per squalifica di Bastoni e Mkhitaryan, con il tecnico che si affiderà agli altri suoi titolarissimi per tornare subito a conquistare i tre punti. Nel consueto 3-5-2, l’Inter dovrebbe schierarsi con Sommer in porta, Pavard, Acerbi e Bisseck a comporre la linea difensiva; Darmian e Carlos Augusto agiranno sulle fasce, con Barella, Calhanoglu e Frattesi in mezzo al campo. In attacco, Lautaro Martinez sarà sicuro del posto, mentre al suo fianco è ballottaggio tra Arnautovic e Correa. Grande fiducia dunque in capitan Lautaro Martinez, vero punto di riferimento per Inzaghi in questa fase cruciale della stagione.

L’argentino infatti ha disputato da titolare 23 delle 27 partite ufficiali giocate dall’Inter nel solo 2025, saltandone due per infortunio e riposando solo in altre due occasioni restando in panchina per tutta la durata del match. E per il capitano interista sorridono le statistiche contro la Roma: nelle ultime sei sfide di Serie A contro i giallorossi, Lautaro ha partecipato a tre reti, con due gol e un assist, riscattando un inizio complicato nei precedenti incroci con la squadra capitolina. Inzaghi potrà inoltre contare su importanti rientri in panchina: Denzel Dumfries e Piotr Zielinski sono nuovamente a disposizione dopo i rispettivi problemi fisici. Più incerta invece la situazione di Marcus Thuram, visto che il francese continua il suo recupero e spera di tornare disponibile per la delicatissima semifinale di Champions League contro il Barcellona, in programma mercoledì prossimo al Montjuïc.

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Conte studia per un Napoli vincente in casa con Torino

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Testa tutta sul Torino, senza pensare all’Inter reduce da due sconfitte, senza farsi condizionare dal risultato che arriverà nel pomeriggio dal match dei nerazzurri contro la Roma. E’ linea che il tecnico Conte ha impartito al suo Napoli in questi giorni. L’aggancio ai nerazzurri in testa alla classifica è avvenuto lo scorso week end grazie a un Napoli, secondo dal 15 febbraio, che non ha mai mollato la presa. La vittoria a Monza coincide con la prima volta in cui il club azzurro è riuscito a vincere due partite di fila, una striscia che non gli riusciva dal 25 gennaio, quando gli azzurri sconfissero la Juventus, inanellando ben quattro vittorie consecutive.

Domani sera il Maradona vuole vedere Lukaku e compagni tornare a quel ritmo, quello dei tre punti a partita, firmando la terza vittoria di fila nella speranza che i giallorossi rallentino la squadra di Inzaghi concedendo al Napoli la vetta in solitaria. Obiettivi importanti, in sostanza, che si costruiscono con determinazione giornata dopo giornata. Lo sa bene il gruppo azzurro che in queste settimane è blindato a Castel Volturno, con pochi occhi a osservare le idee che Conte si prepara a mettere in campo. Il tecnico azzurro ha deciso di non fare conferenza stampa nella giornata in cui si sono celebrati i funerali di Papa Francesco ma qualche idea è trapelata come quella balenata sulla difesa, visto che difficilmente Buongiorno possa recuperare per la partita di domani.

Con Juan Jesus che ha detto addio al finale di stagione, l’alternativa al centro sembra essere solo Rafa Marin. Una soluzione innovativa però potrebbe essere quella di spostare Olivera da terzino sinistro a centrale, al fianco di Rrahmani, mettendo in campo Spinazzola sulla fascia sinistra. Un’idea suggerita dal ruolo di difensore centrale che Olivera ricopre con l’Uruguay ma nella difesa a tre schierata dal ct Marcelo Bielsa. Gli infortuni pesano tanto e questi giorni di avvicinamento al match sono serviti a Conte per capire se si può tentare lo spostamento.

Le risposte arriveranno però solo domani sera, in un match che non vedrà in campo l’ex granata Buongiorno. All’andata la vittoria azzurra venne firmata da McTominay e il centrocampista scozzese ha voglia ancora di segnare e di giocare al meglio, come nelle ultime gare. Come Lukaku, d’altronde, che dopo avere segnato nelle ultime tre partite al Maradona, tiene gli occhi puntati sull’obiettivo scudetto.

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