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Bruxelles prepara piano ad hoc per rifugiati ucraini

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Un piano ad hoc per far fronte ad un eventuale arrivo in massa di ucraini in fuga dalla guerra: l’Unione Europea nelle ultime ore sta valutando un ulteriore aspetto di una possibile escalation della crisi, quello migratorio. La Polonia ha infatti gia’ lanciato l’allarme e Bruxelles e’ pronta a venire incontro a Varsavia, mettendo in campo un atteggiamento ben piu’ risoluto di quello assunto lo scorso dicembre nel corso della crisi bielorussa. “Stiamo lavorando perche’ ci sia un principio di solidarieta’ da parte dei Paesi membri. Nella crisi bielorussa si trattava di una guerra ibrida, in questo caso di persone in fuga per salvare la propria vita”, ha spiegato un alto funzionario europeo. L’Ue, di fatto, non puo’ permettere che tornino a circolare le immagini di richiedenti asilo bloccati al gelo al confine con la Polonia. Per questo e’ pronta anche ad inviare assistenza operativa in loco magari sfruttando la nuova Agenzia europea per l’Asilo, che ha iniziato il proprio mandato il 19 gennaio scorso e che punta, con piu’ personale e piu’ risorse finanziarie, a rafforzare il ruolo del precedente Ufficio europeo per il sostegno all’Asilo. Senza dimenticare che proprio a Varsavia ha sede Frontex, che in caso di necessita’ di risposta rapida coordina l’invio di squadre europee di guardie di frontiera. “Saremo pronti per qualsiasi cosa possa accadere”, hanno assicurato da Palazzo Berlaymont. Il tema potrebbe essere sul tavolo del vertice straordinario dei leader europei che “molto probabilmente”, secondo fonti Ue, si terra’ giovedi’ mattina prima del Summit Ue-Unione Africana. Mentre il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, in mattinata ha avuto una conversazione con il premier polacco Mateusz Morawiecki – in video con altri omologhi europei – e in uno scambio telefonico con il primo ministro ungherese Viktor Orban. E’ la Polonia, tuttavia, il Paese che condivide gran parte della frontiera esterna europea con Kiev. E la comunita’ ucraina, con oltre 244mila residenti e’ gia’ la piu’ numerosa tra quelle straniere che vivono in Polonia. Ma il dossier migranti, per tutta la settimana, sara’ sullo sfondo della crisi ucraina e riguardera’ anche il fronte africano. Mercoledi’ sera il premier Mario Draghi sara’ a Parigi per una cena all’Eliseo con il presidente Emmanuel Macron per fare il punto sulla collaborazione italo-transalpina nella regione del Sahel, segnata da una crescente instabilita’, non solo in Mali. Nel Summit tra i leader Ue e i 54 capi di Stato e di governo dell’Ua il dossier migranti sara’ sul tavolo sotto diversi aspetti: dall’implementazione di accordi di rimpatrio all’utilizzo di Frontex nell’Africa sub-sahariana, attraverso accordi di cooperazione con singoli Stati. “La prima sfida nel dossier dei migranti dall’Africa sono i flussi tra gli Stati africani”, hanno spiegato fonti qualificate dell’Ue. E anche sulla dimensione interna della migrazione la presidenza francese del semestre Ue vuole accelerare. Portando avanti separatamente i negoziati sulla redistribuzione e quello sui movimenti secondari e provando a creare un consenso sul principio ‘take or pay’ secondo cui i Paesi che non aderiscono alla relocation potrebbero dare un contributo finanziario.

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Wsj, Putin sta espandendo basi e truppe ai confini Nato

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A circa 160 chilometri dal confine con la Finlandia, nella città russa di Petrozavodsk, gli ingegneri militari russi stanno espandendo le basi militari dove il Cremlino prevede di creare un nuovo quartier generale dell’esercito per supervisionare decine di migliaia di soldati nei prossimi anni. E’ quanto scrive il Wall Street Journal. I soldati, molti dei quali ora in prima linea in Ucraina, dovrebbero costituire la spina dorsale dell’esercito russo in chiave anti-Nato. Il Cremlino sta ampliando il reclutamento militare, rafforzando la produzione di armi e potenziando le linee ferroviarie nelle zone di confine.

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Ft: accuse a Orban, 1 miliardo sussidi a media filogovernativi

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Due organi di informazione ungheresi, Magyar Hang e una seconda testata coperta dall’anonimato, intendono presentare oggi una denuncia alla Commissione europea, sostenendo che il governo di Viktor Orbán ha concesso più di un miliardo di euro di sovvenzioni illegali ai media filogovernativi. Lo riporta il Financial Times online. Secondo le due testate, le entrate pubblicitarie sarebbero state convogliate verso giornali, emittenti televisive e piattaforme online filo-Orbán tra il 2015 e il 2023 per per garantire il sostegno al partito al potere Fidesz e per escludere il giornalismo critico.

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Esteri

Putin ringrazia i soldati nordcoreani, ‘sono eroi’

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Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ringraziato in un messaggio i soldati nordcoreani che hanno preso parte alla “liberazione della regione di Kursk” dalle truppe d’invasione ucraine, definendoli “eroi”. Lo riferisce il servizio stampa del Cremlino.

“Il popolo russo non dimenticherà mai l’impresa delle forze speciali coreane, onoreremo sempre gli eroi coreani che hanno dato la vita per la Russia, per la nostra comune libertà, al pari dei loro compagni d’armi russi”, si legge nel messaggio di Putin. Il presidente russo sottolinea che l’intervento è avvenuto “nel pieno rispetto della legge internazionale”, in base all’articolo 4 dell’accordo di partenriato strategico firmato nel giugno dello scorso anno tra Mosca e Pyongyang, che prevede assistenza militare reciproca in caso di aggressione a uno dei due Paesi. “Gli amici coreani – ha aggiunto Putin – hanno agito in base a un senso di solidarietà, giustizia e genuina amicizia. Lo apprezziamo molto e ringraziamo con sincerità il presidente Kim Jong-un personalmente”.

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