Collegati con noi

Cronache

Bimba di 20 mesi scomparsa a Cagliari, nuova versione della madre: i resti del corpicino bruciato gettati nel fiume

Pubblicato

del

I resti del corpicino bruciato della piccola Esperanza sarebbero stati gettati in un fiume, ma la bimba di 20 mesi sarebbe morta nel sonno e trovata dalla madre nel suo lettino. E’ l’ennesima versione, questa volta fornita dalla mamma in occasione dell’interrogatorio durato sette ore nel carcere di Uta, nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa della piccola di cui non hanno piu’ notizie dal 23 dicembre scorso, dopo l’incendio del camper nel quale viveva con i genitori di origini rom. Assistita dall’avvocato Michele Satta, la donna ha fornito una versione leggermente differente dall’ultima data dal marito. La coppia, Slavko Seferovic e Dragana Ahmetovic, e’ stata arrestata su disposizione del pm Guido Pani dopo alcuni giorni di indagini con l’accusa di omicidio volontario, occultamento di cadavere, incendio doloso e simulazione di reato. In un primo momento i genitori avevano detto – in vari interrogatori – che la piccola era sparita nel rogo del camper, poi sequestrata da un gruppo di romeni (da qui l’indagine affidata al pm Pani della Dda, competente per il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione), poi ancora che sarebbe stata rapita dai nigeriani sino a dire che si è trattato di una morte accidentale, con la distruzione e l’occultamento del cadavere per paura. All’interrogatorio della donna, oltre al pm Pani, hanno partecipato gli investigatori della squadra Mobile di Cagliari: gli inquirenti sembrano nutrire ancora forti dubbi sull’ultima versione fornita, tanto che l’ipotesi accusatoria resta legata all’omicidio volontario. Un carico di accuse che – se confermato dopo la chiusura indagini – potrebbe far rischiare ad entrambi la pena dell’ergastolo. L’inchiesta prosegue e nelle prossime settimane saranno possibili altri interrogatori sia dei due arrestati che di altri testimoni.

Advertisement

Cronache

Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

Pubblicato

del

E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

Continua a leggere

Cronache

Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

Pubblicato

del

Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

Continua a leggere

Cronache

“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

Pubblicato

del

Due persone, lo scorso novembre, si sarebbero avvicinate nel corso della notte a Roma all’auto di Andrea Giambruno, l’ex compagno della premier Giorgia Meloni, ma sono stati fermati da un agente che era di sorveglianza all’esterno della abitazione della presidente del Consiglio. Lo scrive il quotidiano ‘Domani’ secondo il quale i due avrebbe riferito al poliziotto di essere ‘colleghi’, mostrando anche un tesserino prima di risalire a bordo della loro auto ed andare via senza essere identificati. Della vicenda, sostiene il quotidiano, è stata informata la Digos e la scala gerarchica fino al capo della Polizia Vittorio Pisani e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Dalle indagini svolte sarebbe emerso in un primo momento che i due uomini, che avevano con loro una torcia, erano due agenti dell’Aisi, l’Agenzia dei servizi segreti interna, e in particolare della scorta di Meloni. Del fatto, sempre in base a quanto riferisce il quotidiano, sarebbe stata informata anche al Procura della Capitale. Dall’indagine dei servizi, alcuni mesi dopo, si sarebbe però arrivati ad una altra conclusione: i due uomini che quella notte si sarebbero avvicinati all’auto di Giambruno sarebbero stati in realtà due ricettatori forse interessati a quanto c’era di valore in quella macchina e non agenti intenti a piazzare cimici o altro.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto