Ruota attorno alla mancata segnalazione di un conflitto di interessi, dettato da una “condivisione del medesimo ambiente di lavoro e della coincidenza dei settori di interesse scientifico e accademico”, l’indagine della Procura di Milano con al centro il concorso di progettazione internazionale per la realizzazione della nuova Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura che dovrebbe sorgere entro il 2026 nella zona di Porta Vittoria. Indagine in cui sono indagati Stefano Boeri e Cino Zucchi, architetti di fama internazionale e componenti della commissione, e i loro ‘allievi’ o partner professionali Angelo Lunati, Giancarlo Floridi e Manuela Fantini, membri della cordata che più di un anno fa è stata proclamata vincitrice.
“E’ una situazione incredibile” commenta l’archistar dicendosi “tranquillo” e confermando la “completa disponibilità” a collaborare con gli inquirenti “per fornire tutte le informazioni in mio possesso”. La discovery dell’inchiesta è avvenuta in seguito ad una serie di perquisizioni e acquisizioni della Guardia di Finanza su delega dei pm Giancarla Serafini, Paolo Filippini, Mauro Clerici e dell’aggiunto Tiziana Siciliano che intendono far luce sul caso sollevato da Emilio Battisti, architetto ultraottantenne, che aveva fatto una segnalazione all’Ordine dando spunto alla magistratura milanese. Le ipotesi contestate, e da verificare, sono turbativa d’asta e, solo per Boeri e Zucchi anche di “false dichiarazioni sull’identità o su qualità personali proprie o di altri”.
Le Fiamme Gialle si sono recate in Comune, il committente del progetto finanziato con oltre 100 milioni del Pnrr, e hanno perquisito l’ufficio di Simona Collarini (che non risulta iscritta nel registro degli indagati), dirigente del settore Rigenerazione Urbana e Rup, responsabile unico del procedimento, per approfondire il suo ruolo di controllo in merito alla situazione di conflitto di interessi. E poi hanno bussato nelle abitazioni, negli studi di architettura degli indagati e nelle loro stanze in università, per raccogliere il materiale – in particolare scambio di mail o documenti – tramite una ricerca per parole chiave sui pc ed effettuare la copia forense dei loro telefoni.
Inquirenti e investigatori puntano ad appurare se nella gara sia stata rispettata la procedura del doppio anonimato, dei giurati e dei partecipanti, o se i primi fossero venuti a conoscenza in precedenza del progetto del nuovo polo culturale e, quindi, se ci sia stato o meno un sospetto accordo su chi doveva vincere quel concorso, come poi avvenuto. E questo, ricostruiscono i pm, poiché Boeri e Zucchi, professori ordinari presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico, avrebbero “affermato falsamente l’assenza di posizioni di potenziale conflitto di interesse” nell’apposita dichiarazione espressamente richiesta dal bando e presentata al comune l’11 luglio 2022, giorno della proclamazione dei vincitori. Conflitto di interesse che Lunati e Floridi, ricercatori presso il medesimo Dipartimento, e Manuela Fantini, titolare della Sce Project in rapporti di “frequente collaborazione professionale” con la Stefano Boeri Architetti, avrebbero invece “omesso di segnalare” .